Incendio nella casa circondariale di secondigliano: detenuto trans brasiliano rischia la vita in infermeria

Incendio nella casa circondariale di secondigliano: detenuto trans brasiliano rischia la vita in infermeria

Un detenuto transessuale a Secondigliano appicca un incendio in infermeria, salvato dalla polizia penitenziaria; sindacati chiedono più supporto psicologico, sicurezza e personale nelle carceri di Napoli.
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A Napoli, un detenuto transessuale ha appiccato un incendio nel carcere di Secondigliano, causando ustioni e richiamando l’attenzione su carenze di sicurezza, personale e supporto psicologico nelle strutture penitenziarie. - Gaeta.it

Nella giornata di ieri a Napoli, un episodio grave ha scosso la casa circondariale di Secondigliano. Un detenuto brasiliano, appartenente alla comunità transessuale, ha appiccato un incendio nella stanza dove era ristretto, situata nel reparto infermeria. Le fiamme si sono sviluppate rapidamente, alimentate da oggetti di uso quotidiano all’interno della cella.

Dinamica dell’incendio e intervento degli agenti

Il rogo ha preso rapidamente vigore grazie al materasso, alle lenzuola e a uno sgabello presenti nella stanza. Questi elementi di arredo sono diventati combustibili, rischiando di far propagare le fiamme all’intero reparto. L’incendio ha messo seriamente a rischio la vita del detenuto e degli altri reclusi presenti nel reparto infermeria al momento dell’accaduto. È stato necessario l’intervento immediato della polizia penitenziaria in servizio, che ha domato il fuoco ed estratto il detenuto dalle fiamme. Il tempestivo salvataggio ha evitato un bilancio più grave.

Dopo il salvataggio l’uomo è stato trasportato con urgenza all’ospedale per curare le ustioni riportate. Attualmente si trova sotto osservazione medica a causa delle lesioni causate dal incendio. L’episodio ha indotto i vertici dell’istituto a rafforzare l’attenzione sulla sicurezza di tutti gli ospiti del carcere.

Richieste sindacali per il supporto psicologico e la sicurezza in carcere

Luigi Castaldo, vicepresidente del sindacato CON.SI.PE., ha commentato l’episodio sottolineando la necessità di incrementare il supporto psicologico e psichiatrico per i detenuti più vulnerabili. Questo caso, infatti, mette in luce una fragilità spesso trascurata all’interno degli istituti penitenziari. Castaldo ha evidenziato che senza un’assistenza adeguata aumenta il rischio di gesti autolesionistici o violenti, come quello avvenuto ieri.

Analogamente, Bruno Faraldo, dirigente del medesimo sindacato, ha definito l’evento «un caso critico che ha messo in pericolo tutto il reparto». Faraldo ha chiesto di adottare misure immediate per proteggere sia gli operatori carcerari sia i detenuti. Ha ribadito che la sicurezza passa anche dal riconoscimento delle condizioni personali di chi si trova nelle celle.

Criticità strutturali nei servizi penitenziari di napoli

I rappresentanti sindacali hanno riconosciuto il coraggio e la rapidità degli agenti penitenziari intervenuti, indicandoli come esempi professionali in situazioni estremamente difficili. Tuttavia, hanno sottolineato le falle che contribuiscono a rendere le condizioni di detenzione instabili. Tra le criticità ricordate c’è la distribuzione della popolazione carceraria, che non tiene conto delle specificità dei reati e delle condizioni personali di ciascun detenuto. Secondo i sindacati, tale situazione complica la gestione quotidiana e aumenta la probabilità di momenti di tensione e crisi.

Un altro problema segnalato riguarda la grave carenza di personale in servizio nella casa circondariale di Secondigliano. La mancanza di agenti costringe spesso chi lavora a svolgere più funzioni contemporaneamente. Ciò riduce la capacità di sorveglianza e la rapidità degli interventi di emergenza. Il quadro delineato dai sindacalisti invita a ripensare l’organizzazione interna e a prevedere assunzioni per garantire condizioni più sicure a detenuti e operatori.

Attenzione sulle difficoltà quotidiane nelle strutture penitenziarie napoletane

L’episodio di Secondigliano porta l’attenzione sulle difficoltà che si presentano quotidianamente nelle strutture penitenziarie napoletane, dove situazioni di crisi rischiano di degenerare senza un’adeguata assistenza e presenza di personale dedicato. Lo stato attuale impone una riflessione urgente sulle misure da adottare per evitare ulteriori incidenti gravi e salvaguardare le vite di tutti gli ospiti del carcere.

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