Un incendio ha colpito nella prima mattinata la ditta Plastoblock Italiana Srl, laboratorio specializzato nella produzione di pannelli in poliuretano espanso a Parma. L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha tentato di contenere le fiamme divampate, mentre procedono gli accertamenti sulla situazione ambientale, in particolare sul possibile coinvolgimento di materiali pericolosi. Ecco i dettagli delle operazioni e le condizioni del sito interessato dal rogo.
L’incendio e primo intervento dei vigili del fuoco a parma in strada nuova naviglio
Alle 6.40 di mattina, mentre la città si apprestava alla routine quotidiana, è scoppiato un incendio presso i capannoni industriali della Plastoblock Italiana Srl, situati in strada Nuova Naviglio 10, Parma. Le chiamate ai vigili del fuoco sono arrivate immediatamente, attivando tre squadre del comando locale e un gruppo di supporto da Reggio Emilia. La presenza di numerosi pompieri ha messo in evidenza la gravità del rogo.
Il fuoco ha colpito una parte consistente dell’area produttiva dell’azienda, causando danni pesanti ai capannoni. Le fiamme si sono propagate rapidamente nel corso della prima ora, alimentate probabilmente dai materiali contenuti nella produzione stessa. La plastoblock si occupa infatti di pannelli in poliuretano espanso, un materiale infiammabile che ha complicato le operazioni di spegnimento.
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Sul luogo hanno lavorato per ore diverse squadre per impedire che le fiamme si estendessero ad altre aree vicine. L’intervento ha richiesto la mobilitazione di risorse e attrezzature specifiche per arginare il fuoco e garantire la sicurezza dell’ambiente circostante. Non si registrano feriti al momento, la priorità è stata quella di mettere in sicurezza le strutture.
Danni materiali: due motrici e un furgone distrutti, vasta l’area interessata
L’incendio non ha risparmiato veicoli industriali parcheggiati nei pressi dei capannoni. Le fiamme hanno completamente distrutto due motrici e un furgone, mezzi fondamentali per la logistica e la distribuzione dei prodotti. Questi danni compromettono ulteriormente l’attività aziendale, destinata a fermarsi almeno temporaneamente.
La parte colpita è ampia e comprende la zona produttiva dove il poliuretano espanso viene lavorato e conservato. Il tetto, elemento esposto in modo diretto al fuoco, ha subito danni importanti. La struttura presenta evidenti segni di cedimento e ha destato particolare preoccupazione per la possibile presenza di materiali pericolosi. Nei prossimi giorni sarà indispensabile un’attenta valutazione delle condizioni dell’edificio per decidere i prossimi passi.
La propagazione del fuoco è stata limitata dagli interventi di spegnimento ma la ricostruzione delle parti distrutte richiederà tempi lunghi e risorse significative, senza contare lo stop delle attività produttive.
Verifiche ambientali e il sospetto su amianto nel tetto: i tecnici di arpae al lavoro
La presenza di un tetto danneggiato pone il problema dell’eventuale rischio ambientale. L’area colpita dall’incendio è stata posta sotto osservazione per la possibile presenza di amianto, materiale ancora presente in diverse strutture industriali più datate e noto per la sua pericolosità. Questa ipotesi ha fatto scattare immediatamente controlli da parte di tecnici specializzati.
I funzionari di Arpae sono intervenuti sul posto per effettuare campionamenti e monitorare la qualità dell’aria e del suolo vicino ai capannoni. Lo scenario è delicato visto il potenziale rilascio di fibre nocive in seguito al crollo o al danneggiamento dei materiali contenenti amianto.
Le verifiche proseguiranno nei prossimi giorni per stabilire se effettivamente ci sono rischi per la salute pubblica e per predisporre eventuali misure di bonifica. Il tempestivo intervento di Arpae testimonia la necessità di vigilare su incidenti che possono avere impatti ben oltre il danno materiale subito.
La situazione resta sotto stretta osservazione mentre azienda e autorità si coordinano per gestire l’emergenza e limitare ulteriori ricadute negative sull’ambiente e la città.