Un incendio si è sviluppato venerdì scorso in via Leinì, a Settimo Torinese, provocando paura e interventi urgenti. L’origine della combustione è stata un mozzicone di sigaretta abbandonato all’interno di una piccola struttura esterna a un capannone industriale. Le fiamme hanno preso rapidamente vigore a causa della presenza di liquidi infiammabili. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e le forze dell’ordine per spegnere il fuoco e ricostruire la dinamica dell’accaduto.
Dinamica dell’incendio e intervento dei soccorsi
Due settimane fa, verso metà giornata, un dipendente di un’azienda situata in via Leinì ha fumato all’esterno dell’edificio. Le telecamere della videosorveglianza hanno documentato il momento in cui ha gettato a terra un mozzicone ancora acceso all’interno di una baracca adiacente al capannone industriale. Non appena la sigaretta ha toccato il materiale infiammabile presente, il fuoco si è immediatamente propagato.
Le fiamme hanno coinvolto rapidamente la baracca, causando un incendio di ampie dimensioni che si è diffuso in tempi brevi. Sul luogo sono arrivate le squadre dei Vigili del Fuoco, impegnate a domare il fuoco. L’operazione ha richiesto l’intervento di diverse squadre per contenere la situazione e prevenire che le fiamme raggiungessero altre aree del complesso industriale.
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In contemporanea ai Vigili del Fuoco sono giunti i Carabinieri che hanno avviato le verifiche sui fatti, coordinando l’attività investigativa. L’efficace collaborazione tra forze dell’ordine e soccorritori ha consentito di limitare i danni materiali e garantire la sicurezza nella zona.
Ruolo dei materiali infiammabili
La baracca, già in condizioni precarie, custodiva al suo interno diversi fusti di alcol. La presenza di questi liquidi ha alimentato l’incendio, facendo accelerare la diffusione delle fiamme. Nonostante le dimensioni ridotte della struttura, il combustibile presente ha rappresentato un pericolo concreto per la crescita del fuoco.
I Vigili del Fuoco hanno dichiarato che senza questi materiali il rogo sarebbe stato più contenuto e gestibile con meno difficoltà. L’alcol ha agito da combustibile aggiuntivo, causando un aumento della temperatura e della propagazione. Questo ha complicato le operazioni di spegnimento e ha richiesto l’impiego di risorse più consistenti.
Custodia impropria e rischi
Il fenomeno dimostra come la custodia impropria di sostanze infiammabili in spazi non adeguati possa incrementare il rischio di incendi con gravi conseguenze per persone e strutture limitrofe. La mancanza di misure di sicurezza ha avuto un ruolo cruciale nella dinamica dell’incendio.
Responsabilità legale degli imputati in seguito all’incendio
A seguito degli accertamenti, il dipendente che ha gettato il mozzicone è stato identificato e dovrà rispondere di incendio colposo. Il comportamento imprudente ha scatenato l’incendio e provocato rischi significativi per l’azienda e l’area circostante.
Parallelamente, il titolare dell’azienda è finito sotto denunciante per aver depositato rifiuti senza autorizzazione all’interno della baracca. Nel piccolo edificio erano stati ammassati materiali senza alcuna regolare autorizzazione o precauzione, violando le norme vigenti.
Le indagini sono tuttora in corso, ma la situazione mette in evidenza due aspetti puntuali: l’importanza della responsabilità individuale e il dovere del datore di lavoro di rispettare le regole in materia di sicurezza e smaltimento rifiuti. Le forze dell’ordine restano attente al rispetto delle disposizioni per prevenire episodi simili in futuro.
Rischi di azioni apparentemente semplici
Il caso di via Leinì sottolinea la gravità di azioni apparentemente semplici, come gettare un mozzicone a terra, specialmente in ambienti contenenti materiali pericolosi. Lo stato di sicurezza dei luoghi di lavoro e delle aree produttive deve essere monitorato con attenzione per limitare danni e pericoli.