Incendio di sterpaglie e rifiuti nell'ex campo profughi di Capua: fumo nero e scuole chiuse per emergenza

Incendio di sterpaglie e rifiuti nell’ex campo profughi di Capua: fumo nero e scuole chiuse per emergenza

Un incendio di 7mila metri quadrati nell’ex campo profughi ex Caps a Capua ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco e la chiusura temporanea delle scuole per rischio ambientale e sanitario.
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Un vasto incendio ha distrutto 7mila metri quadrati nell’ex campo profughi di Capua, causando gravi rischi ambientali e sanitari; i vigili del fuoco hanno lavorato quasi 12 ore per spegnere le fiamme, mentre le autorità hanno disposto la chiusura temporanea delle scuole e misure di sicurezza per la popolazione. - Gaeta.it

Un vasto incendio ha interessato ieri pomeriggio un’area di circa 7mila metri quadrati nell’ex campo profughi ex Caps in via dei Martiri di Nassiriya a Capua, in provincia di Caserta. Il rogo ha bruciato sterpaglie, rifiuti abbandonati e rotoballe, sollevando una densa colonna di fumo nero visibile a chilometri di distanza. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno lavorato quasi senza sosta fino all’alba per spegnere le fiamme. Nel frattempo, le autorità locali hanno disposto misure di sicurezza per la popolazione, inclusa la sospensione delle attività scolastiche in prossimità della zona interessata.

Dettagli sull’incendio e l’intervento dei vigili del fuoco

L’incendio si è sviluppato nel pomeriggio di ieri, verso le 16, nell’area ormai degradata dell’ex campo profughi ex Caps, situata in via dei Martiri di Nassiriya. La zona interessata presentava una vasta quantità di sterpaglie secche abbandonate, oltre a rifiuti di vario tipo, copertoni inclusi, e una ventina di rotoballe accatastate che hanno alimentato le fiamme rendendo le operazioni di spegnimento particolarmente impegnative.

Sul luogo sono giunte rapidamente le squadre del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Caserta, con diversi mezzi tra cui autobotti e un mezzo di movimento terra, essenziali per domare l’incendio e mettere in sicurezza il terreno. Le operazioni si sono protratte fino alle ore notturne e solo alle prime ore del mattino, dopo quasi 12 ore di lavoro, si è riusciti a estinguere completamente i focolai residui.

Il fumo prodotto dall’incendio, denso e nero per la combustione dei materiali inquinanti, si è alzato fino a raggiungere l’orizzonte, suscitando preoccupazione tra i residenti della zona e in tutta la provincia, considerata la possibile dispersione di sostanze nocive nell’aria.

Conseguenze ambientali e interventi delle autorità sanitarie

Le fiamme hanno coinvolto materiali pericolosi per l’ambiente, come copertoni e rifiuti di varia natura, con evidente rischio per la qualità dell’aria e la salute pubblica. In seguito allo spegnimento, l’Arpac ha avviato campionamenti per analizzare la composizione e la concentrazione degli inquinanti atmosferici sprigionati dall’incendio. Questi rilievi sono fondamentali per valutare eventuali rischi sanitari, soprattutto per chi risiede nelle vicinanze del luogo interessato.

Il rischio di esposizione a sostanze tossiche ha spinto le autorità a raccomandare alla popolazione di minimizzare l’esposizione durante e immediatamente dopo l’emergenza. In questo contesto, il sindaco di Capua Adolfo Villani ha emesso un’ordinanza che impediva di tenere porte e finestre aperte, oltre a vietare l’uso di impianti di climatizzazione che potessero veicolare il fumo all’interno degli ambienti.

Ordinanze comunali e chiusura delle scuole nelle zone limitrofe

Con il manifestarsi del rischio ambientale e sanitario, domenica 2 giugno e anche nei giorni successivi la situazione ha richiesto ulteriori provvedimenti. Il sindaco Villani ha firmato un secondo decreto che imponeva la chiusura delle scuole pubbliche e private collocate nelle immediate vicinanze dell’ex campo profughi per i giorni 3 e 4 giugno.

Questo provvedimento riguarda quattro istituti scolastici a tutela degli studenti e del personale scolastico, per evitare che la presenza di residui inquinanti nell’aria potesse provocare problemi di salute. Si tratta di una misura temporanea, legata all’emergenza e alla necessità di garantire condizioni più sicure per le attività formative.

L’ordinanza ha imposto ai dirigenti scolastici di sospendere ogni attività in presenza, mentre le autorità comunali e sanitarie monitorano costantemente la situazione per valutare il ritorno alla normalità. Queste azioni mostrano come la gestione dell’evento non si sia limitata solo all’intervento tecnico contro il fuoco, ma abbia riguardato anche aspetti preventivi per la sicurezza della comunità.

Le fiamme e la loro durata hanno lasciato un’impronta significativa nella zona, sollevando questioni sulla gestione dei rifiuti abbandonati e il pericolo connesso alla presenza di materiale infiammabile nelle aree urbane o periurbane.

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