Incendio boschivo a Torre del Greco tra via Pisani e via Cappella: interventi e prevenzione sul Vesuvio

Incendio boschivo a Torre del Greco tra via Pisani e via Cappella: interventi e prevenzione sul Vesuvio

Un incendio boschivo a Torre del Greco, Vesuvio, ha richiesto l’intervento di Vigili del Fuoco, Carabinieri Forestali e SMA Campania; la prefettura di Napoli sollecita misure preventive urgenti per i comuni.
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Un vasto incendio boschivo a Torre del Greco, sul Vesuvio, è stato domato senza danni a persone o case; le autorità locali e regionali intensificano le misure di prevenzione per evitare nuovi episodi. - Gaeta.it

Un incendio ha colpito ieri mattina una vasta area boschiva nella zona pedemontana del Vesuvio, nel comune di Torre del Greco, tra via Pisani e via Cappella. Le fiamme non hanno raggiunto il centro abitato, ma hanno richiesto un impegno massiccio di forze per essere domate. In questa fase emergono anche richieste precise sulle misure di prevenzione da parte delle autorità locali e regionali.

Le operazioni di spegnimento e il coordinamento sul posto

Il rogo, divampato in una zona di interfaccia tra area boschiva e insediamenti urbani, ha impegnato per ore diverse squadre specializzate. Sul campo sono intervenute due squadre dei Vigili del Fuoco, tre moduli Antincendio Boschivo , militari del gruppo Carabinieri Forestali e tre squadre della società SMA Campania.

Le operazioni di spegnimento, concrete e rapide, si sono concluse nella tarda mattinata. Successivamente si è passati alle attività di bonifica, per evitare possibili ripartenze delle fiamme. Non si registrano feriti né danni a strutture o abitazioni, dettaglio che ha evitato un bilancio peggiore. La zona interessata resta sotto osservazione per monitorare eventuali criticità residue.

Il ruolo della prefettura e le disposizioni per i comuni

Il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, ha seguito in tempo reale l’evolversi dell’incendio, mostrando preoccupazione per la fragilità dell’area vesuviana. La prefettura ha emesso una nota ufficiale in cui ribadisce ai sindaci dei comuni a rischio alcuni obblighi fondamentali.

Tra le misure richieste ci sono la sensibilizzazione alla cittadinanza e alle categorie come agricoltori e allevatori, aggiornare il catasto delle aree incendiati, predisporre piani comunali specifici per gli incendi boschivi di interfaccia e definire ordinanze che vietino bruciature di residui vegetali nei periodi critici.

Vengono inoltre sottolineate le necessità di rimuovere il materiale combustibile accumulato lungo strade e ferrovie, oltre alla mappatura puntuale degli approvvigionamenti idrici e dei depositi di sostanze pericolose come carburanti o materiale pirotecnico. Queste disposizioni mirano a creare strumenti di prevenzione efficaci nel breve e nel medio termine.

La vulnerabilità del territorio vesuviano e l’allarme prevenzione

L’incendio riapre il dibattito sulla fragilità della zona vesuviana, segnata dalla combinazione di condizioni climatiche impegnative e fattori legati all’attività umana. Le autorità locali evidenziano come il 90% degli incendi sia causato da comportamenti dolosi o colposi, situazione che rende indispensabile l’attenzione e il rigore nell’adozione di misure di sicurezza.

Un portavoce della Protezione Civile Regionale ha ribadito la necessità di non abbassare la guardia. Ha riconosciuto l’efficacia del sistema di intervento in questo caso, ma ha anche sottolineato che la prevenzione deve essere al centro del lavoro delle istituzioni per limitare i rischi nei prossimi mesi, periodo più delicato per il territorio.

Nei giorni successivi all’incendio sono già programmati sopralluoghi per verificare possibili danni all’ecosistema locale. Intanto i comuni interessati hanno tempo fino al 20 giugno per comunicare alla Regione l’adozione delle misure antincendio previste. Il monitoraggio resta attento, con un’attenzione particolare alle prossime settimane estive, tradizionalmente più esposte a questo tipo di emergenze.

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