Le fiamme sono tornate a colpire Fiumicino. Nella mattinata di lunedì 7 luglio, un incendio ha devastato una parte del cantiere della “Liburna”, la riproduzione a grandezza naturale di una nave da guerra romana lunga 33 metri. L’incendio è divampato intorno alle ore 11 in via del Faro, danneggiando in maniera grave le strutture circostanti all’imbarcazione, senza per fortuna intaccarla.
A essere distrutte sono state la tettoia in legno che copriva l’area di lavoro e un magazzino contenente le attrezzature impiegate nella realizzazione del progetto. La “Liburna” è parte di un’iniziativa di rilievo storico-didattico, spesso meta di visite scolastiche e incontri con studiosi, ed è costruita interamente in legno secondo modelli e tecniche dell’epoca romana.
Una nuova giornata critica tra via del Faro e via Corona Boreale
La riproduzione della Liburna è rimasta intatta, ma la perdita delle strumentazioni rischia di bloccare o rallentare i lavori in corso. L’intero progetto rappresenta un punto di riferimento per l’archeologia sperimentale, e l’incendio mette ora in difficoltà gli artigiani e gli studiosi coinvolti nella ricostruzione.
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L’episodio arriva a poche ore di distanza da un altro vasto incendio sviluppatosi in via della Corona Boreale, tra il Parco Da Vinci e Parco Leonardo, dove un’alta colonna di fumo nero si è sollevata, visibile da diversi chilometri. Anche qui il rogo ha colpito duramente: capannoni, materiali di compostaggio, rifiuti e l’intera isola ecologica sono andati distrutti.
I vigili del fuoco sono intervenuti con più squadre per arginare le fiamme e mettere in sicurezza le aree coinvolte. Le cause precise degli incendi non sono ancora state accertate, ma l’intera zona, già da giorni, segnala ripetuti focolai tra sterpaglie e materiali sensibili.
Al momento, il bilancio complessivo parla di danni ingenti a strutture e attrezzature, mentre restano fortunatamente salve le opere più sensibili, come la nave storica romana. Resta però alta l’attenzione sul fronte degli incendi nella zona di Fiumicino, dove le squadre di emergenza sono attive senza sosta da giorni.