La mattina del 25 aprile 2025 ha segnato un passo importante per il territorio di San Ferdinando e Rosarno, in provincia di Reggio Calabria. Il governo ha avviato una nuova fase di interventi mirati a contrastare le condizioni di disagio in queste aree. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano ha inaugurato la caserma dei carabinieri intitolata al brigadiere Antonino Marino, vittima di un agguato della ‘ndrangheta‘ nel 1990. Accanto a lui, rappresentanti delle istituzioni locali e regionali hanno preso parte all’evento, sottolineando l’importanza di un approccio integrato tra sicurezza e politica sociale.
La nuova caserma di san ferdinando simbolo di presenza dello stato
La caserma dei carabinieri di San Ferdinando, dedicata al brigadiere Antonino Marino, rappresenta il cuore delle iniziative volute dal governo per rafforzare la presenza dello stato in zone segnate dalla criminalità organizzata e marginalità sociale. La struttura è stata pensata non solo come un presidio di sicurezza ma come un punto di riferimento per la comunità. Il generale Salvatore Luongo, comandante generale dell’Arma, ha sottolineato come la nuova stazione sia essenziale per garantire un contrasto efficace alla ‘ndrangheta, mantenendo un costante rapporto di vicinanza con i cittadini.
Un richiamo alla memoria di antonino marino
La scelta di intitolare la caserma a Marino non è casuale. È un richiamo forte alla memoria di chi, nei territori difficili, ha perso la vita per difendere la legalità. Questo legame con la storia locale rafforza anche la funzione educativa delle forze dell’ordine nei confronti dei giovani, i quali vedono nella divisa non solo un simbolo di autorità, ma anche un richiamo al rispetto delle regole.
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Misure sociali abbinate alla sicurezza per favorire il cambiamento
Il progetto governativo non si limita a potenziare l’apparato di sicurezza. A San Ferdinando sono previsti interventi concreti per migliorare la qualità della vita agli abitanti e ai migranti presenti nel territorio. Sono in programma la costruzione di alloggi dignitosi per i lavoratori stagionali stranieri e per le famiglie locali, un obiettivo che punta a ridurre le condizioni di marginalità che facilitano il reclutamento da parte delle organizzazioni criminali.
Sport come strumento di inclusione
Oltre agli alloggi, verranno realizzati impianti sportivi per bambini e adolescenti. Questo è un aspetto fondamentale. Lo sport, infatti, è proposto come alternativa concreta alle “piazze di spaccio” che dominano molte realtà urbane o rurali. Creare spazi dedicati all’attività sportiva significa offrire ai più giovani strade possibili di riscatto e socializzazione, contrastando l’isolamento e la povertà culturale.
Coordinamento istituzionale e dialogo con le comunità locali
Uno dei punti chiave del progetto è la collaborazione tra istituzioni centrali e locali. Mantovano ha rimarcato come gli interventi si basino su un dialogo continuo con i sindaci e le autorità locali, evitando decisioni calate dall’alto. A San Ferdinando e Rosarno, sindaci come Gianluca Gaetano e Pasquale Cutrì hanno partecipato attivamente alle iniziative, insieme a rappresentanti regionali e nazionali.
Rete di sostegno tra forze dell’ordine e società civile
Questo modello punta a costruire una rete di sostegno che coinvolge sia le forze dell’ordine che la società civile. La presenza dei carabinieri deve essere sostenuta da un clima di fiducia e collaborazione con la popolazione. Questo legame è fondamentale per ottenere risultati concreti nella prevenzione e repressione dei fenomeni criminali.
La sicurezza come punto di partenza per il rilancio territoriale
L’obiettivo del governo è dimostrare che sicurezza e coesione sociale possono andare di pari passo. Alle parole di Mantovano, che ha sottolineato l’importanza della “tutela del rispetto della legge e della comunità”, si aggiunge una serie di interventi concreti che possono ridisegnare il volto del territorio.
Le misure sui territori più fragili prevedono un’articolazione di azioni che tengono conto delle peculiarità locali. Dallo sviluppo di infrastrutture sportive alla ristrutturazione degli alloggi, passando per una presenza più efficace delle forze dell’ordine, questo progetto si pone l’obiettivo di trasformare zone segnate da difficoltà in aree con nuove opportunità per le persone.
La nuova caserma, dunque, diventa centro nevralgico di un impegno che coinvolge tanti livelli istituzionali e amministrativi, ma soprattutto tante persone che vivono quotidianamente nelle aree di San Ferdinando e Rosarno. Lo sforzo coordinato apre una nuova fase in cui la tutela della legalità si accompagna a interventi sociali, in un territorio che finora ha pagato un costo alto a causa della criminalità organizzata e del degrado.