inaugurata la biblioteca del reparto media sicurezza "le ali della libertà" nel carcere di catanzaro

inaugurata la biblioteca del reparto media sicurezza “le ali della libertà” nel carcere di catanzaro

nel carcere Ugo Caridi di Catanzaro inaugurata la biblioteca “le ali della Libertà”, spazio culturale realizzato con il contributo diretto dei detenuti per promuovere rieducazione e crescita personale
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Nel carcere Ugo Caridi di Catanzaro è stata inaugurata la biblioteca "Le ali della Libertà", uno spazio culturale realizzato con il contributo diretto dei detenuti, volto a promuovere la rieducazione e la crescita personale attraverso la lettura e l’arte. - Gaeta.it

Nel carcere Ugo Caridi di Catanzaro è stata aperta la nuova biblioteca del reparto di reclusione ordinaria del circuito media sicurezza, chiamata “le ali della Libertà”. Questi spazi nati per essere vissuti come luoghi di cultura sono stati rinnovati con il coinvolgimento diretto dei detenuti, che hanno provveduto a sistemare le scaffalature e a riempirle di libri in vista dell’apertura ufficiale. L’inaugurazione rappresenta un passo concreto verso la valorizzazione dell’educazione e della riflessione anche all’interno delle mura carcerarie.

il ruolo della biblioteca nel progetto di rieducazione di ugo caridi

La direttrice del carcere, Patrizia Delfino, ha commentato con soddisfazione l’apertura della biblioteca. Ha sottolineato come il carcere debba assumere una funzione che vada oltre la semplice pena. Per lei, la detenzione offre anche un’opportunità di rinascita, puntando sulla rieducazione e sulla possibilità di un nuovo cammino. Ha specificato che l’iniziativa non sarebbe stata possibile senza il lavoro congiunto dell’area educativa, della polizia penitenziaria e dell’impegno delle persone internate, che hanno contribuito a rendere vivi gli spazi con il loro entusiasmo e partecipazione.

Questa nuova biblioteca si inserisce in un contesto che cerca di trasformare il tempo passato in carcere in un momento di crescita personale e culturale. Il progetto va nel segno di un’idea di giustizia che non si limiti a infliggere una punizione, ma che favorisca un vero cambiamento attraverso attività culturali e formative.

La cerimonia di apertura e la partecipazione dei detenuti

Durante l’inaugurazione erano presenti diversi rappresentanti delle istituzioni locali, tra cui la vice prefetto Lucia Fratto, la magistrata di sorveglianza Antonella Galati e il presidente del consiglio comunale Gianmichele Bosco. L’evento ha assunto un carattere particolarmente intenso grazie alla partecipazione attiva di alcuni detenuti coinvolti nel gruppo biblioteca.

Hanno messo in scena una breve rappresentazione teatrale che ha raccontato l’incontro tra due detenuti: fabio e andrea. Questo dialogo ha mostrato come la lettura di libri e poesie, spinta dal confronto con un educatore, possa indurre un percorso di riflessione sul proprio passato e aprire la strada a una nuova speranza per il futuro. La sceneggiatura evocava in modo diretto il potere trasformativo della letteratura, che spinge a esplorare la propria coscienza in modo più profondo.

A intervalli della performance si sono alternati momenti corali di gruppo. Sono state cantate due canzoni molto note, “Strada facendo” e “Il mio canto libero”, mentre un brano strumentale di Ludovico Einaudi, “Nuvole bianche”, ha accompagnato il monologo finale. L’insieme di teatro, musica e lettura ha creato una stretta relazione fra arte e rinascita personale nel contesto carcerario.

Gli spazi della biblioteca e il contributo diretto dei detenuti

La biblioteca comprende una sala multimediale dedicata anche alla musica e un angolo lettura dove poter consultare i libri messi a disposizione. Le pareti non sono rimaste vuote: sono state decorate con frasi e murales ideati e realizzati proprio dai detenuti. Questi segni visivi arricchiscono l’ambiente, conferendo un tocco individuale e umano agli spazi.

Al termine della cerimonia ogni partecipante ha ricevuto un attestato che riconosce il suo coinvolgimento nelle attività. L’atto simbolico della consegna ha ribadito il valore della partecipazione e del lavoro fatto. Per molti, questi spazi rappresentano non solo un mezzo di evasione culturale, ma anche un’occasione per confrontarsi e crescere insieme.

Un carcere che coltiva cultura e riflessione

L’apertura di questa biblioteca alla media sicurezza di ugo caridi è parte di una strategia più ampia che mira a rendere il carcere un luogo dove anche dentro la privazione della libertà si possa coltivare la cultura e la riflessione personale. Così la letteratura diventa strumento per guardare avanti e costruire ogni giorno un percorso di speranza.

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