La farmacia dei servizi nelle Marche ha raggiunto risultati significativi nei primi due anni di sperimentazione. Tra giugno 2023 e 2025, centinaia di farmacie hanno ampliato l’offerta sanitaria con prestazioni e controlli utili a snellire le liste d’attesa e migliorare l’assistenza sul territorio. Un progetto che coinvolge soprattutto le aree più piccole e porta in primo piano un modo diverso di gestire la salute pubblica.
La diffusione del progetto mimosa nelle marche: numeri e obiettivi
La sperimentazione della farmacia dei servizi, chiamata progetto Mimosa, ha preso avvio nel giugno del 2023. Ad oggi coinvolge 329 farmacie su 541 totali nelle Marche, poco più del 60%. L’obiettivo della Regione prevede di raggiungere 364 farmacie, pari al 67%, entro la fine del 2025. L’adesione è quindi destinata a crescere, estendendo l’offerta su un territorio ampio e vario.
Il progetto risponde all’esigenza di rendere accessibile una gamma di servizi sanitari di base direttamente in farmacia, sfruttando strutture presenti anche nei comuni minori. In questo modo il servizio sanitario regionale amplia la copertura di esami e consulenze, senza gravare eccessivamente sugli ambulatori ospedalieri o sulle strutture mediche tradizionali. Questo modello è particolarmente utile nelle zone interne delle Marche, dove la presenza di centri medici può essere limitata.
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I servizi erogati: diagnostica, consulenza e screening in farmacia
Durante la sperimentazione, le farmacie hanno eseguito più di 24mila prestazioni sanitarie in totale. La maggior parte riguarda la tele-diagnostica, con oltre 16mila esami realizzati. Tra questi spiccano ecg, holter pressorio e cardiaco, e spirometria, esami funzionali che forniscono dati importanti per la cura di patologie cardiovascolari e respiratorie.
Oltre agli esami, il progetto prevede attività di consulenza sul fascicolo sanitario elettronico, così da supportare i cittadini nell’accesso ai propri dati sanitari digitali. Spazio anche agli screening oncologici, come quello del colon-retto, pensati per la prevenzione a livello territoriale.
Infine, le farmacie si sono dedicate a servizi cognitivi mirati a migliorare l’aderenza terapeutica in pazienti affetti da diabete o Bpco . Questi interventi aiutano i pazienti a seguire meglio le cure necessarie, riducendo rischi e complicazioni.
Impatto della farmacia dei servizi sulle liste d’attesa e gestione dei casi urgenti
La presenza della farmacia come punto di riferimento per certi esami ha prodotto effetti misurabili sulle liste d’attesa regionali. Secondo i dati di Palazzo Raffaello, l’attesa per l’holter pressorio è diminuita del 15,4%, per l’holter cardiaco del 12,7%, per l’ecg del 7,5%, mentre la spirometria ha registrato un calo del 2,3%.
Questi numeri testimoniano un alleggerimento del carico sulle strutture ospedaliere e una distribuzione più equilibrata delle prestazioni sanitarie. La tele-refertazione specialistica dei dati raccolti in farmacia ha permesso di individuare situazioni a rischio, indirizzando 91 persone verso il pronto soccorso e attivando accertamenti per altre 2.298.
Il secondo anno di attività ha fatto registrare un aumento superiore al 50% rispetto al primo anno nelle prestazioni fornite, segno di una crescente fiducia da parte degli utenti e di un miglior adattamento del sistema.
Interventi istituzionali e futuro della farmacia dei servizi nelle marche
A Jesi, durante il bilancio dei due anni di sperimentazione, il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, ha sottolineato l’importanza del progetto nell’estendere i servizi sanitari anche nei piccoli comuni e nelle zone interne con popolazioni ridotte. La farmacia diventa così un presidio capillare e facilmente accessibile per i cittadini lontani dai grandi centri.
Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha evidenziato come la regione sia stata la prima in Italia a partire con questa sperimentazione. I dati positivi messi a disposizione mostrano una crescita costante e un consolidamento del ruolo della farmacia nei servizi sanitari.
Acquaroli ha ricordato come la farmacia dei servizi sia integrata con altri punti salute e le aggregazioni dei medici di base. L’idea è costruire una rete di risorse territoriali capaci di potenziare la presenza sanitaria in modo diffuso e funzionale. Le Marche puntano così a rafforzare la prossimità dell’assistenza a favore della popolazione.