Lavoro e diritti sono tornati al centro del dibattito a Napoli il primo maggio 2025, quando Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale della Confsal, ha presentato una proposta ambiziosa. Dal palco di piazza Plebiscito, Margiotta ha illustrato il Patto del Lavoro per il Lavoro, un documento che vuole affrontare questioni cruciali come salari troppo bassi, sicurezza nei luoghi di lavoro, l’impatto dell’intelligenza artificiale e l’inclusione di persone con disabilità. Questa iniziativa mira a stabilire una nuova alleanza tra sindacati e datori di lavoro, per rispondere alle sfide che agitano il mondo del lavoro contemporaneo.
La proposta del patto salariale per tutelare il potere d’acquisto dei lavoratori
Margiotta ha denunciato la situazione critica dei salari italiani, mediamente più bassi rispetto a dieci anni fa. Secondo lui, molti stipendi non garantiscono una vita dignitosa, soprattutto in settori strategici. La soluzione indicata dalla confederazione sindacale è il Patto Salariale, un accordo da siglare con le principali organizzazioni sindacali e datoriali. L’obiettivo è fissare una soglia salariale minima e prevedere un meccanismo di adeguamento annuale che recuperi il potere d’acquisto perso dall’inflazione e dall’aumento del costo della vita. Margiotta ha voluto sottolineare anche la necessità di avvicinare i salari italiani alla media europea, con un programma sostenuto da intese condivise e verifiche periodiche. Questo schema mira a fornire una strada concreta per rilanciare il reddito dei lavoratori su basi più solide.
Il ruolo della contrattazione collettiva per un punto fermo nazionale
La discussione riguardo i salari tocca anche aspetti legati alla contrattazione collettiva e alla capacità di stabilire un punto fermo nazionale. L’intenzione del Patto è chiara: evitare condizioni di lavoro precarie che mettano a rischio la stabilità economica di tante famiglie italiane. Il segretario generale della Confsal ha mobilitato tutte le parti sociali per creare un’intesa strutturata, da aggiornare seguendo gli sviluppi economici. Questa azione ha come scopo non solo la sopravvivenza dei lavoratori ma il recupero di una rete di protezione e dignità ormai compromessa.
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Sicurezza sul lavoro, il decalogo e il piano per una prevenzione concreta
La sicurezza nei luoghi di lavoro rappresenta un nodo forte della proposta di Margiotta. La Confsal ha elaborato un Decalogo della Sicurezza che riassume i principi fondamentali da rispettare per evitare incidenti e malattie professionali. Il segretario ha chiesto un cambio di paradigma: serve abbandonare la gestione emergenziale dei rischi e passare a una prevenzione organizzata che coinvolga imprenditori, sindacati e lavoratori. Ha ricordato che molte vittime sul lavoro sono ancora oggi una realtà drammatica e inaccettabile.
Un impegno formale da parte degli imprenditori
Per Margiotta, è indispensabile che gli imprenditori sottoscrivano un impegno formale per mettere in atto tutti gli strumenti possibili per proteggere chi lavora. Il piano straordinario deve includere formazione, controlli più rigidi e coinvolgimento diretto dei lavoratori nella gestione della sicurezza. Le norme vigenti, secondo il sindacalista, vanno rafforzate con azioni concrete e verifiche continue. Il progetto si basa su un’idea molto precisa: il lavoro deve essere associato a un progetto di vita, non a un pericolo.
La prevenzione deve tenere conto anche delle nuove condizioni imposte dai cambiamenti tecnologici. Spazi di lavoro più sicuri si traducono in meno stress e in un miglior benessere psicofisico per i dipendenti. Questa visione spinge la Confsal a cercare alleanze che guardino lontano, puntando a una trasformazione nei comportamenti e nelle responsabilità di chi gestisce attività produttive. L’obiettivo è portare la sicurezza da un semplice obbligo formale a un impegno reale e condiviso.
L’impatto dell’intelligenza artificiale e il patto deontologico per la tutela del lavoratore
L’introduzione sempre più frequente dell’intelligenza artificiale nei contesti produttivi apre scenari difficili da gestire. Margiotta ha evidenziato come questa transizione possa mettere in discussione la presenza stessa del lavoratore, se non accompagnata da regole precise. Per questo la Confsal propone un Patto Deontologico che regoli l’uso dell’AI garantendo la centralità della persona.
Questo patto prevede la presenza attiva dei sindacati nei processi di innovazione tecnologica, per evitare che l’intelligenza artificiale sostituisca il lavoro umano in modo incontrollato. La formazione dei rappresentanti dei lavoratori sui temi dell’AI è un elemento chiave: conoscere le tecnologie significa affrontare il cambiamento con consapevolezza. La proposta mira a non lasciare indietro nessuno, stabilendo diritti universali da rispettare, indipendentemente dal tipo di contratto o settore.
Dignità e responsabilità nell’innovazione tecnologica
Margiotta ha sottolineato che questi diritti non sono negoziabili, perché rappresentano la dignità del lavoro e della persona. La responsabilità di governare l’innovazione ricade sia sui lavoratori, sia sulle imprese e sulle istituzioni, chiamate a controllare che l’adozione dell’AI non impoverisca le condizioni di chi lavora. Il Patto Deontologico vuole evitare abusi e discriminazioni, creando un equilibrio tra progresso tecnologico e rispetto degli individui.
Il patto della disabilità per una reale inclusione nei contesti lavorativi
Il tema dell’inclusione delle persone con disabilità è stato definito da Margiotta una sfida aperta. La proposta della Confsal è quella di un Patto della Disabilità, che traduca in un protocollo vincolante azioni concrete a favore di questa categoria. L’obiettivo è superare l’integrazione formale per arrivare a una partecipazione vera e piena nella comunità lavorativa.
Questo significa abbattere barriere, non solo quelle fisiche ma anche culturali e organizzative. Il Patto vuole garantire pari opportunità e valorizzare ciascuno per il proprio contributo. Margiotta ha affermato che la confederazione si farà promotrice di questo cambiamento, spingendo le aziende pubbliche e private a seguire regole precise per favorire ambienti di lavoro inclusivi.
Standard operativi e controllo sull’applicazione
L’iniziativa intende rilanciare un’idea di lavoro che offre dignità e possibilità a tutte le persone, con particolare attenzione a quelle con disabilità. La proposta include la definizione di standard operativi e un controllo che assicuri l’effettiva applicazione di queste misure. Questa attenzione mira a costruire comunità lavorative più accoglienti e rispettose, eliminando ogni ostacolo visibile o invisibile.
Il ruolo del welfare come supporto alla qualità della vita lavorativa
Margiotta ha indicato il welfare come strumento fondamentale per sostenere il lavoratore e la sua famiglia. Il Patto per il Welfare che Confsal intende promuovere prevede interventi mirati a conciliare la vita privata con quella professionale. Questo passerà per servizi rivolti alla genitorialità, flessibilità negli orari e supporto alla salute.
Il welfare, definito un elemento cruciale per la coesione sociale, dovrà assicurare sostegni concreti, in particolare sulla tutela sanitaria e assistenziale. La confederazione mira a rafforzare reti di solidarietà tra generazioni diverse, favorendo l’inclusione nelle politiche di assistenza. L’impegno qui non riguarda solo i fondi, ma la volontà di creare un quadro di riferimento stabile e comprensivo.
Questa attenzione punta a migliorare la qualità della vita dei lavoratori, eliminando condizioni che portano al disagio o alla precarietà. Margiotta ha ribadito che il lavoro non deve essere considerato un costo, ma un fattore che definisce la dignità umana. Con questi presupposti, la Confsal vuole coinvolgere tutti i soggetti responsabili per mettere in pratica un patto che metta al centro la persona, senza esclusioni e con rispetto.