Il tumore dello stomaco in italia mostra tassi di sopravvivenza superiori alla media europea. Recenti dati segnalano un miglioramento significativo nella gestione della malattia, ma molteplici problemi restano aperti, soprattutto nell’uniformità delle diagnosi e nella diffusione dei percorsi di cura. Il documento presentato da The European House – Ambrosetti alla camera dei deputati ha messo in luce queste lacune e suggerito passi concreti per una gestione più efficace e coordinata del carcinoma gastrico nel nostro paese.
Sopravvivenza e numeri del tumore gastrico in italia
Il tumore gastrico in italia registra una sopravvivenza a cinque anni del 32%, superiore al 25% che si osserva in media nel resto d’europa. Tra il 2007 e il 2019 si sono salvate circa 42mila persone grazie ai progressi in campo terapeutico, un risultato rilevante per una neoplasia storicamente difficile da trattare. Nel 2024 sono state stimate oltre 14mila nuove diagnosi di carcinoma allo stomaco nel nostro paese, un segnale che la malattia resta una sfida importante per la sanità pubblica.
Nonostante i progressi ottenuti, la fotografia della gestione clinica del tumore gastrico in italia presenta notevoli differenze tra regioni. Mancano percorsi diagnostici e terapeutici assistenziali nazionali condivisi, e ciò si traduce in disomogeneità nell’accesso a strumenti diagnostici fondamentali, come i test di immunoistochimica che consentono di individuare i biomarcatori chiave per indirizzare la terapia più adatta a ogni paziente. Inoltre, la rilevante discrepanza tra i reali costi sostenuti dai laboratori e i rimborsi previsti dai livelli essenziali di assistenza limita la diffusione di un approccio uniforme.
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L’importanza della diagnosi molecolare nel carcinoma gastrico
L’oncologia di precisione si è dimostrata determinante nel trattamento del carcinoma gastrico. Questo approccio si basa sull’identificazione di alterazioni molecolari specifiche del tumore, che guidano la scelta di farmaci mirati, adattando la terapia al profilo biologico del paziente. I test di immunoistochimica permettono di rilevare biomarcatori come Her2, Pd-L1 e Mmr, essenziali per definire la terapia più efficace.
Per individuare con accuratezza questi marcatori, è necessario prelevare un numero sufficiente di campioni bioptici dalla neoplasia . Questa procedura garantisce una caratterizzazione approfondita che aumenta le possibilità di rispondere positivamente alle cure. Negli ultimi anni, sono stati aggiunti altri target emergenti, come Claudina-18.2 e Fgfr2b, che promettono ulteriori opzioni terapeutiche. Il materiale biologico deve essere rappresentativo, perché da qui dipende l’accesso a trattamenti innovativi e personalizzati.
Disparità territoriali e criticità nei rimborsi per i test diagnostici
I test immunoistochimici necessari alla caratterizzazione del tumore prevedono costi specifici per i laboratori. Per esempio, l’analisi di Her2, Pd-L1 e Mmr richiede sei test per un costo che supera i 240 euro, mentre il rimborso previsto dal sistema sanitario nazionale si ferma a circa 190 euro. L’aggiunta della valutazione dei nuovi biomarcatori come Claudina-18.2 e Fgfr2b porta il costo fino a quasi 450 euro, senza un adeguamento corrispondente dei rimborsi.
Questa differenza pesa sulle strutture diagnostiche e limita la possibilità di offrire cure omogenee sull’intero territorio italiano. La richiesta è quella di aggiornare al più presto le tariffe Lea, in modo da riflettere i costi reali e permettere ai laboratori di svolgere a pieno regime il loro ruolo cruciale nella gestione di questi tumori.
Proposte per un percorso diagnostico-terapeutico assistenziale nazionale
Il documento di The European House – Ambrosetti ha evidenziato la necessità di istituire un Pdta nazionale per il tumore gastrico, affiancato da linee guida regionali armonizzate. Per i pazienti, un percorso di cura standardizzato garantirebbe una presa in carico multidisciplinare, con l’intervento coordinato di oncologi, chirurghi, gastroenterologi, radiologi, anatomopatologi, nutrizionisti e psicologi.
Vanessa Cattoi, promotrice dell’intergruppo parlamentare “insieme per un impegno contro il cancro”, ha sottolineato l’importanza di inserire nei nuovi Lea un pacchetto che comprenda l’analisi immunoistochimica dei biomarcatori più rilevanti. Questo garantirebbe l’uniformità nell’accesso ai test e di conseguenza alle cure più efficaci per tutti i pazienti italiani, evitando disparità regionali.
Il ruolo del supporto nutrizionale e psicologico nella gestione del paziente
Oltre alle criticità legate alla diagnosi e ai trattamenti, emergono problemi nell’assistenza al paziente sotto altri aspetti. La malnutrizione e la perdita di peso post-operatoria sono rischi frequenti nel carcinoma gastrico. Claudia Santangelo, presidente dell’associazione “vivere senza stomaco si può odv”, ha sottolineato la necessità di integrare precocemente il supporto nutrizionale attraverso la presenza di nutrizionisti specialisti e la disponibilità di alimenti a fini medici inclusi nei Lea.
Sul fronte emotivo, Anna Maria Mancuso, presidente dell’associazione Salute Donna Odv, ha richiamato l’attenzione sulla carenza di un supporto psicologico strutturato. Il sostegno continuo a questi pazienti aiuta a migliorare l’aderenza alle terapie e la qualità della vita, ma in molte realtà mancano servizi dedicati. L’integrazione di tutte queste figure professionali in un’équipe multidisciplinare rappresenta uno standard da raggiungere rapidamente.
Terapie mirate e indicazioni cliniche per il carcinoma gastrico
La terapia di precisione per i pazienti con carcinoma gastrico avanzato passa dalla corretta identificazione di biomarcatori. I tumori Her2 positivi possono essere trattati con farmaci anti-Her2 in combinazione con chemioterapia, con ulteriori miglioramenti quando la positività riguarda anche Pd-L1, che permette l’aggiunta di immunoterapici come checkpoint inibitori anti-Pd-1.
In seconda linea, sono disponibili anticorpi coniugati anti-Her2 che aumentano la risposta e la sopravvivenza. Anche i tumori con deficit nel sistema di riparazione del dna possono beneficiare dell’immunoterapia. In prospettiva, test aggiuntivi come Claudina-18.2 e Fgfr2b potrebbero aprire nuove strade terapeutiche, ma richiedono ancora conferme da studi clinici.
L’adeguata raccolta di campioni durante la gastroscopia diagnostica è fondamentale e deve prevedere almeno sei prelievi per eseguire tutti i test immunoistochimici necessari. Questa attenzione alla fase diagnostica costituisce il fondamento della terapia personalizzata.
Ogni fase nel trattamento del carcinoma gastrico merita quindi un approccio rigoroso e coordinato, che solo uno schema nazionale e coerente può assicurare. Le richieste avanzate dal mondo medico e dai rappresentanti dei pazienti si concentrano sulla definizione di linee guida, aggiornamento dei rimborsi e inclusione di servizi di assistenza completi, per dare una risposta più equa e puntuale alle necessità di chi affronta questa malattia.