Il rapporto tra giovani lavoratori della generazione z e il mondo professionale italiano mostra segnali di disagio più marcati rispetto al resto della popolazione lavorativa. Nonostante il 60% degli italiani dichiari un benessere positivo sul lavoro, i dati rilevano livelli più alti di stress e insoddisfazione tra i nati tra il 1997 e il 2012. Queste informazioni emergono dal Global talent barometer di ManpowerGroup, che apre nuove riflessioni sulle condizioni lavorative dei giovani e sulle possibili strategie per migliorare il loro inserimento nel mercato del lavoro.
Il benessere nel lavoro in italia: dati e differenze generazionali
Secondo il Global talent barometer di ManpowerGroup, circa il 60% dei lavoratori italiani percepisce un livello di benessere positivo al lavoro. Questo dato indica una situazione generalmente stabile, con la maggioranza delle persone che si dichiara soddisfatta dell’ambiente e delle condizioni professionali. Tuttavia, è evidente che la situazione cambia osservando più da vicino la generazione z, definita dai nati tra il 1997 e il 2012.
Stress e disagio tra i giovani lavoratori
Questa fascia d’età mostra una realtà più problematica. Il 57% degli zoomer riferisce di sentirsi stressato sul luogo di lavoro, una percentuale superiore rispetto al 53% registrato nella media di lavoratori italiani in generale. Il dato sottolinea una particolare pressione che coinvolge i giovani e la loro relazione con il mondo professionale. Inoltre, quasi la metà di loro, il 49%, manifesta l’intenzione di cambiare lavoro nei prossimi mesi. È un valore molto più elevato rispetto al 36% della media nazionale.
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Lo scenario che emerge conferma un forte disagio generazionale che va oltre la semplice differenza di età. Lo stress elevato e la propensione a cercare nuove opportunità evidenziano una spinta dei giovani lavoratori verso cambiamenti, forse anche radicali, che l’attuale mercato del lavoro non sembra ancora in grado di gestire a pieno.
The exchange a milano: evento per il futuro del lavoro e focus sulla generazione z
Proprio su questi temi si concentrerà l’evento “The Exchange – disegniamo insieme il futuro del lavoro”, promosso da ManpowerGroup e previsto il 4 giugno 2025 a Milano. La manifestazione rappresenta la seconda edizione dell’annual conference del gruppo e si propone di affrontare questioni cruciali come il benessere, la soddisfazione e la fiducia dei lavoratori, con un’attenzione specifica alla generazione z.
Il programma dell’evento prevede interventi di rilievo sul contesto geopolitico e sulle sue implicazioni sul lavoro. Paolo Magri, presidente del comitato scientifico dell’Ispi, illustrerà le dinamiche globali in atto, mentre Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’università cattolica, chiuderà la conferenza con approfondimenti economici sul futuro del lavoro in italia.
Tavole rotonde e temi chiave per il lavoro giovanile
Tra questi interventi si alterneranno tre tavole rotonde focalizzate su temi chiave: il benessere al lavoro, la soddisfazione professionale e la fiducia nelle istituzioni e nelle organizzazioni. Il confronto punterà a evidenziare come i giovani lavoratori percepiscono il proprio ruolo e quali difficoltà incontrano nell’inserimento e nella crescita professionale.
Il ruolo delle aziende nel rispondere alle esigenze della generazione z
Anna Gionfriddo, amministratrice delegata di ManpowerGroup italia, ha sottolineato come le imprese siano chiamate a trasformare il proprio ruolo sociale e professionale per adattarsi alle esigenze emergenti. Le aziende, oltre a gestire aspetti tradizionali come la produttività, devono oggi porsi come protagoniste di coesione sociale e sviluppo sostenibile.
“Le imprese devono saper ascoltare i bisogni delle comunità in cui operano, rispondendo in modo concreto alle aspettative di una forza lavoro che cambia profondamente.”
Per fare questo, è fondamentale che le imprese sappiano ascoltare i bisogni delle comunità in cui operano, rispondendo in modo concreto alle aspettative di una forza lavoro che cambia profondamente. La generazione z, presto in grado di rappresentare un terzo dei lavoratori a livello globale entro il 2030, richiede un approccio inedito alle condizioni di lavoro, orientato non solo alla crescita economica, ma anche al benessere personale e alla qualità della vita.
Solo con un equilibrio tra esigenze produttive e attenzione alle persone si potrà definire un futuro lavorativo più stabile e sostenibile per le nuove generazioni, ancora impegnate a trovare un proprio spazio dentro un mercato complesso come quello italiano. L’appuntamento milanese del 4 giugno rappresenterà uno spazio utile per discutere di queste sfide a più livelli, coinvolgendo esperti, aziende e giovani lavoratori.