In Italia cresce l’attenzione verso la sordocecità e le esigenze delle persone con disabilità psicosensoriali complesse

In Italia cresce l’attenzione verso la sordocecità e le esigenze delle persone con disabilità psicosensoriali complesse

In Italia oltre 360mila persone convivono con sordocecità, una disabilità poco conosciuta ma in crescita di attenzione grazie a Lega del Filo d’Oro, nuove leggi e campagne di sensibilizzazione.
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In Italia oltre 360mila persone convivono con sordocecità, una disabilità poco conosciuta ma che sta ricevendo crescente attenzione sociale, legislativa e di sostegno grazie all’impegno della Lega del Filo d’Oro e campagne di sensibilizzazione. - Gaeta.it

Sono oltre 360mila le persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale in Italia, un fenomeno poco noto ma in rapida evoluzione dal punto di vista della sensibilità pubblica e del sostegno sociale. Una recente indagine condotta da astraricerche per la Lega del Filo d’Oro, effettuata su più di mille cittadini tra giugno 2025, mostra un aumento importante nell’interesse verso chi vive con disabilità motorie, cognitive e sensoriali. Proprio il 27 giugno, giornata internazionale dedicata alla sordocecità, questa realtà torna al centro del dibattito pubblico per evidenziare le difficoltà quotidiane, le aspettative delle famiglie e le necessità di un’assistenza più efficace e concreta.

La scarsa conoscenza della sordocecità tra gli italiani e i falsi miti comuni

I dati raccolti dalla ricerca indicano che molte persone in Italia conoscono solo in parte la sordocecità. Il 70,4% sa che questa condizione può essere congenita, legata a fattori come infezioni in gravidanza, nascite premature o malattie genetiche rare. Al contrario, meno di un 60% è consapevole che questa disabilità può manifestarsi anche in età adulta, a causa di traumi o malattie gravi. Tra le convinzioni errate più diffuse, un quinto degli intervistati ritiene che la sordocecità sia una disabilità rara, con pochissimi casi nel paese. Un’altra quota significativa, circa il 16,9%, ignora le modalità di comunicazione che consentono alle persone sordocieche di rapportarsi con l’ambiente esterno. Questi dati dimostrano come spesso la sordocecità rimanga un mondo poco esplorato, con molti che ignorano le sue reali dimensioni e le tecniche necessarie per supportare chi ne è colpito.

Difficoltà pratiche e isolamento sociale

Questa lacuna di informazioni si traduce in difficoltà pratiche per le persone con sordocecità. Un esempio immediato è l’impossibilità di recarsi da soli in ospedale senza l’aiuto di un interprete, la mancanza di programmi scolastici adatti ai bambini e ragazzi con questa disabilità, o le serie barriere che impediscono agli adulti di accedere al lavoro e alla vita sociale. A questo si aggiunge il rischio dell’isolamento sociale, dovuto alla mancanza di strumenti e servizi che agevolino l’autonomia e l’integrazione. La scarsa comunicazione e informazione genera così una condizione di invisibilità che ostacola qualsiasi forma di inclusione reale.

La crescita del sostegno e della consapevolezza nel mondo del terzo settore

Sul fronte dell’impegno solidale si osserva nel tempo un cambiamento positivo. Negli ultimi dieci anni le donazioni e i contributi verso molte cause hanno avuto un calo significativo, eppure la sensibilità verso l’assistenza alle persone con disabilità sensoriali, motorie e cognitive è aumentata assai. I dati confrontano il 2016 e il 2025, mostrando un passo in avanti rilevante: il sostegno a questa area è salito dal 9,4% al 16,4%. Parallelamente si registra un incremento nel riconoscimento della Lega del Filo d’Oro, storica organizzazione italiana, passata dall’essere conosciuta solo per nome dal 31% a una maggior consapevolezza che ora arriva al 46,2% degli italiani.

Campagne e interventi mirati

Questo aumento di attenzione non è casuale. Molte campagne di sensibilizzazione e eventi come la giornata mondiale della sordocecità hanno contribuito a far emergere esigenze spesso ignorate. La Lega del Filo d’Oro si è dimostrata particolarmente attiva nel promuovere servizi, interpretariato, e progettualità volte a favorire l’autonomia delle persone sordocieche. La crescita del sostegno economico e culturale fotografa un interesse che potrebbe tradursi in politiche migliori e interventi più mirati, necessari a colmare il divario tra riconoscimenti formali e realtà quotidiana.

Il manifesto delle persone sordocieche: dieci richieste per le istituzioni italiane

Nel marzo 2024, alla Camera dei deputati, la Lega del Filo d’Oro ha presentato un documento intitolato ‘Manifesto delle persone sordocieche’. Questo testo con dieci punti mette in evidenza bisogni specifici e sollecita un’azione concreta da parte delle istituzioni. Fra le priorità evidenziate spiccano la richiesta del riconoscimento chiaro della sordocecità come disabilità specifica, l’accesso garantito a servizi sanitari adeguati, e la disponibilità continua di interpreti per assicurarne la comunicazione.

Inclusione e autonomia

Inoltre, il manifesto insiste sull’importanza dell’inclusione scolastica, del diritto alla mobilità indipendente, e dell’adeguamento degli spazi pubblici, culturali e sportivi. Si chiede che ogni persona sordocieca possa accedere al lavoro e abitare in contesti adeguati alla propria condizione. Le famiglie coinvolte si affidano alle istituzioni per tradurre questi punti in diritti concreti. Questi aspetti non rappresentano solo vantaggi sociali, ma fondamentali e pratici strumenti per uscire dall’isolamento e vivere una vita dignitosa.

Le novità legislative e l’impegno della lega del Filo d’Oro per il riconoscimento ufficiale della sordocecità

La legge 107/2010 ha rappresentato un primo passaggio importante per il riconoscimento della sordocecità come disabilità a sé, ma il percorso di piena attuazione si è rivelato complicato e parziale. Il Consiglio dei Ministri, nel marzo 2024, ha inserito nel cosiddetto decreto semplificazioni-bis un disegno di legge volto a definire in modo più chiaro e inclusivo la sordocecità. Questa nuova definizione copre tutte le persone che presentano compromissioni combinate di vista e udito, indipendentemente dal momento in cui si manifestano.

La riforma in chiave di inclusione

Il provvedimento fa parte di una riforma più ampia cominciata con la legge 227 del 2021, che mira a rivedere i criteri di identificazione e certificazione delle disabilità. Se approvato dal Parlamento, questo cambiamento rappresenterà un salto di qualità per garantire cure adeguate, assistenza personalizzata e la possibilità di esercitare diritti come la salute, l’educazione e il lavoro. La nuova normativa garantirà anche una semplificazione pratica nell’iter per ottenere riconoscimenti e servizi, attualmente spesso complesso.

La Lega del Filo d’Oro continua a spingere perché questa definizione non resti solo una formula, ma si traduca in atti concreti capaci di migliorare la vita delle persone sordocieche. La piena inclusione richiede infatti un sistema che riconosca questa disabilità singolare, promuovendo misure di supporto efficaci e reali, insieme a una società che non escluda chi non vede e non sente.

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