Il convegno “Circular Economy: paradigma economico a prova di futuro”, svoltosi a Milano, ha messo al centro il tema della sostenibilità nelle imprese. Claudia Sorlini, vicepresidente di Fondazione Cariplo, ha spiegato come molte aziende che hanno intrapreso la strada della sostenibilità confermino oggi che non torneranno indietro. Questo momento rappresenta una svolta cruciale per l’economia circolare, con l’Europa che si distingue per l’impegno nella trasformazione, nonostante segnali contrastanti provenienti da altre parti del mondo.
La posizione di fondazione cariplo sul percorso delle imprese verso la sostenibilità
Claudia Sorlini ha ribadito l’importanza del proseguimento delle iniziative sostenibili nelle imprese italiane e europee. Secondo lei, le aziende che hanno già adottato pratiche sostenibili rappresentano un modello utile per quelle realtà che devono ancora muoversi in questa direzione. Il percorso verso un’economia circolare non deve subire rallentamenti, anche perché – ha sottolineato – siamo di fronte a un periodo complesso, in cui non tutti i paesi si muovono con la stessa rapidità o convinzione.
Ha evidenziato come Fondazione Cariplo veda in queste imprese un elemento trainante per uno sviluppo economico che tenga conto dell’impatto ambientale. Insiste sul fatto che la sostenibilità non sia solo un valore etico, ma una necessità pratica e determinante per affrontare le sfide attuali legate al cambiamento climatico e allo sfruttamento delle risorse naturali.
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Le differenze nell’approccio globale alla sostenibilità e la strategia europea
Sorlini ha puntato il dito sulle divergenze nei modi con cui i vari paesi affrontano la sostenibilità. L’Europa, a differenza di alcune grandi potenze oltreoceano che non mostrano segnali positivi, si è dotata di documenti strategici rilevanti. La Commissione europea ha adottato iniziative concrete che mirano a consolidare l’economia circolare sul continente.
Questi provvedimenti si propongono di allineare le politiche ambientali a obiettivi precisi, spingendo le imprese a utilizzare risorse in modo responsabile e a migliorare la gestione dei materiali di scarto. La coerenza delle scelte politiche europee risalta, soprattutto se paragonata a posizioni più frammentate rilevate altrove nel mondo.
Natura e gestione dei rifiuti: un insegnamento fondamentale per le aziende
La vicepresidente di Fondazione Cariplo ha rimarcato come in natura non esista il concetto di rifiuto. Ogni scarto prodotto da un organismo serve da risorsa a un altro. Questo principio, ha detto, è centrale per sviluppare una vera economia circolare. Le imprese dovrebbero trarre lezioni e ispirazione dal funzionamento degli ecosistemi, dove il ciclo dei materiali si chiude senza sprechi.
Secondo Sorlini, occorre perfezionare tecnologie che permettano di recuperare materiali, riducendo gli scarti destinati alla discarica o all’incenerimento. Questi metodi non sono semplici da implementare, ma rappresentano la chiave per trasformare il modo in cui si producono beni e servizi, con un impatto minore sull’ambiente.
La gestione intelligente dei rifiuti rappresenta non solo una sfida ambientale, ma anche una possibile fonte di risparmio e di innovazione, soprattutto se supportata da investimenti pubblici e privati mirati. Il settore industriale deve prendere atto di questa dinamica e adattarsi velocemente.
Milano ha ospitato così un confronto significativo tra istituzioni, aziende e operatori, in un momento in cui il tema della sostenibilità occupa un ruolo sempre più centrale nelle decisioni economiche e sociali. Il dibattito prosegue, con l’attenzione puntata sulle politiche europee e sull’applicazione concreta di pratiche circolari nell’industria e non solo.