Il recente scavo archeologico nella zona di Pianara ha portato alla luce reperti fondamentali per la comprensione della storia preromana, un periodo fino ad oggi poco conosciuto. In particolare, la seconda fase di queste ricerche ha trovato un’importanza del tutto inedita, come spiegato dal professor Massimiliano Di Fazio, esperto di archeologia dell’Italia preromana presso l’Università di Pavia. Queste scoperte offrono nuove prospettive storiche su un’epoca dominata prevalentemente da fonti scritte del periodo augusteo.
Il significato delle scoperte archeologiche
Il professor Di Fazio ha messo in evidenza come la recente campagna di scavi sia stata determinante per avvicinarsi alla verità storica di un’epoca tanto affascinante quanto misteriosa. Durante la conferenza tenutasi presso il Castello Caetani, lo studioso ha chiarito l’importanza di trovare elementi archeologici concreti, sottolineando che «fa tutta la differenza del mondo». Le narrazioni storiche di epoca augustea, come quelle di Tito Livio, basate su testimonianze indirette, possono risultare inadeguate nell’analizzare il contesto preromano.
Con sarcasmo, Di Fazio ha paragonato questa situazione a cercare di testimoniare eventi del 1700 avvalendosi solo di racconti, evidenziando come finalmente ora esistono dati storici più solidi. La combinazione di fonti letterarie e materiali archeologici sarà cruciale per una ricostruzione più accurata delle dinamiche sociali e culturali dell’epoca preromana.
Reperti significativi rinvenuti
Tra gli oggetti di maggiore rilevanza scoperti a Pianara, una focaccetta votiva, o disco porta offerte, si è rivelata particolarmente illuminante. Questo reperto, datato tra il VI e il V secolo a.C., attesta la presenza umana e l’importanza del culto nell’area durante l’età arcaica. Il suo ritrovamento ha suscitato grande entusiasmo, soprattutto perché è stato rinvenuto da una matricola durante le prime fasi dello scavo, un aspetto che ha motivato ulteriormente i ricercatori.
La dott.ssa Elena Marazzi ha elaborato sul valore di questo reperto non solo in termini storici, ma anche nella ricostruzione del culto locale. Diversamente da altri utensili o vasellame, la focaccetta votiva ha un significato concreto riguardo alle pratiche rituali della comunità dell’epoca, contribuendo a un quadro più dettagliato delle tradizioni e delle credenze locali. Oltre a questo reperto, numerosi utensili, ceramiche e tegole sono stati recuperati e catalogati, contribuendo a una comprensione sinottica della vita quotidiana nel contesto preromano.
La topografia e le strutture in fase di scavo
Il dottorando Omar Scarone ha offerto un’analisi approfondita della topografia dell’area, evidenziando l’emergere di un complesso edilizio di particolare interesse. La struttura, che ha un orientamento definito e occupa una posizione strategica, sembra rappresentare un nucleo vitale per la comunità dell’epoca. Tuttavia, gli esperti sono cauti nel trarre conclusioni affrettate, riconoscendo l’importanza di ulteriori ricerche.
Questa fase di scavi ha mostrato un potenziale significativo, reiterando l’importanza di preservare e analizzare con attenzione tali reperti. La chiave del successo di questo progetto risiede non solo nei reperti in sé, ma anche nella capacità di leggere il paesaggio circostante e comprendere come le comunità primordiali interagivano con il loro ambiente.
Il futuro delle ricerche a Pianara
Con l’operazione di scavo che si avvia verso una fase di studio approfondito, il professor Di Fazio ha espresso l’auspicio di poter continuare le ricerche nell’area di Pianara. Gli scavi hanno aperto una serie di interrogativi che necessitano di risposta e il team è motivato a continuare. Questa chiamata all’azione non è rivolta solo agli addetti ai lavori, ma anche ai finanziatori e alle autorità locali, che potrebbero sostenere questa rilevante iniziativa.
L’importanza della conferenza, moderata dalla direttrice del Museo Maria Cristina Recco e rivolta a diversi esponenti delle istituzioni, risiede nella necessità di far riconoscere il valore storico delle scoperte e il potenziale di Pianara come sito archeologico. Aspettative e ambizioni sono alte, e il mondo dell’archeologia rimane in attesa di ulteriori rivelazioni da un luogo che continua a svelare i suoi segreti.
Ultimo aggiornamento il 30 Settembre 2024 da Donatella Ercolano