Il nuovo piano di bilancio proposto dalla commissione europea per la difesa, del valore complessivo di 131 miliardi di euro, comporterebbe un impegno economico rilevante per l’italia. Le valutazioni si basano sulla quota media che il nostro paese contribuisce al bilancio dell’unione europea, che si aggira intorno al 12,8%. Questo implica una spesa aggiuntiva significativa rispetto agli anni precedenti, con ricadute sulle progettualità legate alla difesa e allo spazio.
La quota italiana e il peso nel nuovo fondo europeo
L’italia, negli ultimi anni, ha mantenuto una partecipazione media al bilancio europeo intorno al 12,8%. Secondo dati ufficiali, questa percentuale è variata lievemente dal 12,48% del 2021 al 12,59% previsto per il 2026. Basandosi su questo parametro, il fondo per la difesa da 131 miliardi proposto dalla commissione guidata da von der leyen implicherebbe per il nostro paese un esborso totale di 16,8 miliardi in sette anni. Questo significa un costo annuo di circa 2,4 miliardi, molto superiore all’attuale contributo previsto.
Ruolo dell’osservatorio milex
L’osservatorio milex, che monitora la spesa militare italiana, evidenzia come questa cifra debba essere considerata una componente indiretta dei costi militari nazionali. Già nel 2025, tale voce avrebbe inciso per circa mezzo miliardo. L’inclusione di questa spesa nel calcolo complessivo della difesa italiana cambierà quindi prospettive e rilevanza dei budget nazionali.
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Confronto con il contributo attuale e divisione tra difesa e spazio
Fino a oggi, l’italia versa circa mezzo miliardo di euro all’anno per i fondi europei legati a difesa e spazio, per un totale di 3,5 miliardi su sette anni. L’approvazione del nuovo budget europeo innalzerebbe questa cifra di altri 13,3 miliardi, portando a quasi 2 miliardi di esborsi in più ogni anno.
Analizzando la composizione del fondo, che si divide in circa 45% per la difesa e 55% per lo spazio, emerge che quasi 60 miliardi saranno destinati a spese militari. Per l’italia, questo significa un contributo di 7,5 miliardi in sette anni solo per la difesa, oltre 1 miliardo annuo. Il differenziale rispetto al passato si attesta sui 6 miliardi in più in sette anni, pari a circa 850 milioni aggiuntivi ogni anno esclusivamente per la componente militare.
Le fasi successive per l’approvazione del bilancio europeo
Al momento, nel progetto presentato dalla commissione europea non è prevista una stima precisa dei contributi nazionali, che dovranno emergere nel confronto tra gli stati membri. La bozza di bilancio va negoziata e approvata all’unanimità dai paesi europei, senza possibilità di decreti unilaterali.
Ruolo del parlamento europeo e tempistiche
Il parlamento europeo ha un ruolo limitato: può approvare o respingere il testo finale uscito dai negoziati, ma non modificare direttamente la proposta. La presidenza danese dell’unione europea prevede di avviare i lavori tecnici da settembre e si aspetta di mettere sul tavolo, entro dicembre, una prima versione dettagliata della struttura di spesa. Sarà su questa base che si concentreranno le decisioni definitive. Lo scenario rimane in evoluzione ma con impatti di lunga durata per i bilanci italiani nel campo della difesa.