Nel 2024 le imprese del commercio e dei pubblici esercizi hanno subito danni economici complessivi pari a 39,2 miliardi di euro, un aumento rispetto all’anno precedente. Questi numeri emergono da un’indagine di Confcommercio, pubblicata in occasione della dodicesima giornata nazionale “Legalità, ci piace!”. L’analisi mette in luce l’impatto dell’illegalità sulle attività del terziario, con particolare attenzione a fenomeni come l’abusivismo commerciale, la contraffazione e i reati contro i commercianti. Nell’articolo si approfondiscono dati e testimonianze sulle conseguenze di questi fenomeni, il clima di insicurezza percepito e le misure adottate dalle imprese per contrastare i rischi.
Il peso economico dell’illegalità su commercio e ristorazione
Nel corso del 2024 l’abusivismo commerciale ha provocato perdite per 10,3 miliardi di euro, confermandosi una delle principali fonti di danno economico per le imprese regolari del settore terziario. L’abusivismo in ristorazione ha inciso per altri 7,4 miliardi, mentre la contraffazione ha causato danni stimati in 5,1 miliardi. Complessivamente, l’illegalità ha quindi scavato un buco nelle casse di imprese di commercio e pubblici esercizi, mettendo sotto pressione anche la tenuta dei posti di lavoro, con circa 276mila contratti regolari a rischio. Questa cifra segna una crescita rispetto all’anno precedente, segnalando un inasprimento delle condizioni operative.
Clima di insicurezza e percezione delle imprese
Secondo l’indagine, quasi un terzo delle imprese del terziario di mercato ha percepito un peggioramento dei livelli di sicurezza nell’arco del 2024. Il clima di insicurezza si manifesta non solo in termini economici, ma anche sociali, influenzando negativamente l’attività e la serenità di imprenditori e lavoratori. Le perdite derivanti dalla contraffazione colpiscono l’immagine e la validità dei prodotti commercializzati, mentre l’abusivismo erode quote di mercato, alterando la concorrenza e il rispetto delle regole.
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Le parole di carlo sangalli sulla zavorra economica dei reati
Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, ha commentato i dati evidenziando come i reati rappresentino un “costo irragionevole” per l’economia italiana, frenando la crescita possibile del sistema produttivo. “Il 60,1% delle imprese si sente danneggiato dall’abusivismo e dalla contraffazione”, ha affermato. Sangalli ha sottolineato il valore della consapevolezza come primo passo verso il cambiamento nel rispetto della legalità e della sicurezza.
Investimenti e misure di sicurezza adottate
Il presidente ha inoltre rimarcato l’importanza degli investimenti che le imprese stanno affrontando per prevenire i rischi, citando in particolare l’adozione di sistemi di videosorveglianza. Secondo Sangalli, l’82,9% delle aziende del terziario ha già introdotto misure di sicurezza che migliorano la protezione e collaborano con le forze dell’ordine nell’attività di controllo e contrasto ai fenomeni illegali. Il concetto chiave di questa giornata dedicata alla legalità è proprio la “collaborazione” fra imprese e istituzioni – collaborare per rafforzare la cultura del rispetto delle regole e la coesione della comunità.
Sangalli ha evidenziato come l’istruzione e la condivisione contribuiscano a spezzare le situazioni d’isolamento in cui spesso si trovano le imprese vittime di illegalità. Il rispetto delle regole, per il presidente, è indispensabile per garantire libertà e sicurezza reali all’interno del tessuto economico e sociale.
Insicurezza percepita e timori degli imprenditori nel 2024
L’indagine evidenzia che il 31,3% degli imprenditori teme che la propria attività possa essere colpita da fenomeni criminali come furti, rapine, atti vandalici, aggressioni o spaccate. In particolare, i furti rappresentano la principale preoccupazione, segnalati dal 33,2% degli intervistati come il rischio più imminente per la sicurezza personale, dei collaboratori e dei punti vendita.
Coinvolgimento diretto nella tutela
Questo clima di allerta implica un coinvolgimento diretto delle imprese nella tutela dei propri beni e nella protezione delle persone, spingendo molti a rafforzare le misure di difesa interne. La sensazione di vulnerabilità si riflette sulla gestione quotidiana e sulle strategie di sviluppo, con impatti concreti sulla fiducia degli operatori economici. Le aspettative degli imprenditori riguardano un aumento delle presenze delle forze dell’ordine e una maggiore collaborazione istituzionale, utile per fronteggiare gli episodi criminali e prevenire nuovi danni.
L’insicurezza diffusa rappresenta un campanello d’allarme per il futuro delle imprese, soprattutto in relazione alla tutela dell’occupazione e alla competitività sul mercato. Le risposte messe in campo dalle aziende, come gli investimenti nella videosorveglianza e altri accorgimenti, indicano una reazione attiva ma anche la complessità di un contesto segnato da rischi permanenti.