L’attività del vulcano Fuego, situato a circa 35 chilometri da città del Guatemala, è cessata dopo più di trenta ore consecutive di eruzioni. Il bollettino ufficiale dell’istituto di sismologia guatemalteco Insivumeh ha confermato la fine dell’eruzione, segnalando una forte riduzione dell’attività nelle ore recenti. Le ultime giornate sono state segnate da emissioni di cenere e flussi piroclastici che hanno interessato le zone circostanti, rendendo necessarie evacuazioni e misure di sicurezza per la popolazione locale.
L’emergenza eruzione: dal fumo ai flussi piroclastici
L’eruzione del vulcano Fuego è iniziata nella serata di mercoledì, con l’innalzarsi di colonne di fumo e cenere che hanno superato i 7.000 metri di altezza. Questi pennacchi hanno oscurato il cielo nella regione attorno al vulcano, includendo le comunità vicine a città del Guatemala. L’attività ha provocato la formazione di flussi piroclastici, ovvero correnti rapide di gas e materiale incandescente, che si sono riversate lungo i pendii del vulcano.
Flussi piroclastici a rischio per la popolazione
Queste correnti ardenti hanno rappresentato un pericolo immediato per chi vive nelle vicinanze. Per questo motivo, circa 800 persone sono state evacuate dalle autorità di protezione civile per mettere in sicurezza le famiglie nelle zone più a rischio. Le autorità hanno agito tempestivamente, segnalando le zone interessate e impedendo agli abitanti di rimanere esposti a questi fenomeni vulcanici.
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Ruolo delle autorità e gestione dei rifugi
La coordinadora nazionale per la riduzione dei disastri ha messo a disposizione servizi di trasporto per le famiglie attualmente ospitate nei rifugi. Questo ha facilitato il rientro in sicurezza nelle proprie abitazioni appena le condizioni lo hanno permesso, limitando così l’impatto sociale causato dall’eruzione. Le misure di assistenza hanno incluso momenti di coordinamento per la distribuzione di beni di prima necessità e monitoraggio continuo di eventuali nuove attività vulcaniche.
Vulcano fuego, attenzione alta e monitoraggio costante
Questo sistema di gestione delle emergenze si è rivelato cruciale dato che il vulcano Fuego è noto come il più attivo dell’America Centrale. Il governo locale e le agenzie di monitoraggio hanno mantenuto alta l’attenzione per minimizzare i danni a persone e infrastrutture, tenendo sotto controllo le variazioni di intensità dell’attività vulcanica giorno per giorno.
Il vulcano fuego e la sua storica attività eruttiva
Il vulcano Fuego, alto 3.763 metri, si trova lungo la catena montuosa del Guatemala e ha un passato caratterizzato da numerose eruzioni. Nel corso degli anni è stato osservato spesso attivo, mantenendo una certa pericolosità per le zone limitrofe. La sua vicinanza alla capitale ha reso particolarmente delicata la situazione ogni volta che si registra un aumento dell’attività.
Un evento tragico avvenuto nel 2018 ricorda bene la portata del rischio legato a questo vulcano. In quell’occasione, una valanga di detriti provocata da una potente eruzione causò la morte di 215 persone e decine di dispersi. Quella tragedia ha spinto le autorità a intensificare i controlli e migliorare le procedure di allerta e evacuazione.
Al momento, con l’attività rientrata, l’attenzione rimane alta, soprattutto per evitare nuovi episodi di crisi. Le comunità vicine e gli operatori locali continuano a sorvegliare il vulcano, pronti a intervenire in caso di nuove manifestazioni vulcaniche.