Il vertice nato all’Aja: impegno per aumentare spesa militare al 5% del Pil entro il 2035, tensioni con la Spagna

Il vertice nato all’Aja: impegno per aumentare spesa militare al 5% del Pil entro il 2035, tensioni con la Spagna

Il vertice Nato all’Aja sancisce l’aumento della spesa militare al 5% del Pil entro il 2035, con tensioni tra Donald Trump e la Spagna e battute tra Trump e Mark Rutte sul ruolo di leadership nell’alleanza.
Il Vertice Nato Alle28099Aja3A Impeg Il Vertice Nato Alle28099Aja3A Impeg
Il vertice Nato all’Aja ha sancito l’impegno a portare la spesa militare dal 2% al 5% del Pil entro il 2035, tra tensioni soprattutto con la Spagna e battute informali tra Trump e Rutte. - Gaeta.it

Il recente vertice della Nato all’Aja ha segnato un momento di rilievo per l’alleanza, con un impegno formale a innalzare la spesa per la difesa dal 2% al 5% del Pil entro il 2035. Questa decisione ha suscitato reazioni diverse tra i paesi membri, mentre il presidente americano Donald Trump ha sottolineato il ruolo degli Stati Uniti in questo processo e ha puntato il dito contro la Spagna per la sua posizione. Il summit ha prodotto dichiarazioni cariche di tensione, ma anche qualche battuta singolare tra leader.

L’impegno formale degli alleati per la spesa militare fino al 5% del Pil

Durante il vertice della Nato tenutosi all’Aja, i leader hanno concordato di aumentare significativamente la spesa militare collettiva nei prossimi anni, passando dall’attuale 2% del Pil a una quota del 5% entro il 2035. Questa decisione non riguarda solo un numero, ma rappresenta un cambio netto nella strategia finanziaria dell’alleanza. Il presidente Trump ha definito questa svolta come “una pietra miliare storica”. Secondo lui, dal 2017 gli alleati avrebbero già incrementato la spesa militare complessiva di 700 miliardi di dollari.

Importanza della tempestività e focus sulla tecnologia americana

Trump ha evidenziato l’importanza della tempestività nell’allocare questi fondi. Per lui, non basta aumentare le risorse, ma è cruciale che vengano destinate all’acquisto di equipaggiamento militare concreto, evitando sprechi burocratici. Ha poi rimarcato il valore di privilegiare tecnologia e hardware rigorosamente di produzione americana, secondo la sua visione, “la più avanzata al mondo nel campo militare”. Il piano di spesa rappresenta un cambiamento radicale per un’alleanza in passato spesso criticata da Washington per non condividere equamente il peso economico della difesa comune.

Le tensioni con la spagna e le minacce di dazi da parte di trump

Non è mancata polemica all’interno dell’alleanza. Il presidente Trump ha puntato il dito contro la Spagna, indicandola come unico paese Nato che rifiuta di adeguarsi agli impegni di spesa militare. Ha espresso forte disappunto dichiarando che “non tollererà questa posizione” e ha minacciato direttamente l’imposizione di dazi commerciali aggravati che potrebbero colpire duramente l’economia spagnola.

Una minaccia senza precedenti sul tavolo delle trattative

Trump ha parlato di una possibile “distruzione completa” dell’economia spagnola nel caso di mancata adesione. La sua minaccia arriva in un momento in cui l’Unione europea e gli Stati Uniti sono impegnati in negoziati per evitare l’imposizione di barriere doganali. Nonostante tutto ciò, Trump ha detto di avere un rapporto personale positivo con la Spagna, tuttavia insiste nel criticare l’inequità nel non rispettare gli impegni presi dagli altri membri Nato. Questa situazione mostra come il vertice abbia alzato il livello di tensione tra Washington e alcuni alleati, aprendo uno scenario di possibile scontro economico oltre che militare.

I rapporti personali tra trump e mark rutte tra battute e parentele metaforiche

Un episodio curioso del summit riguarda il rapporto tra Donald Trump e il segretario generale della Nato, Mark Rutte. Trump ha raccontato che Rutte lo avrebbe chiamato “daddy”, cioè paparino o babbo, definizione che ha declinato come segno di simpatia e rispetto. Ha inoltre promesso che se i rapporti dovessero deteriorarsi, non esiterebbe a intervenire con decisioni più dure.

La metafora del papà e la rissa tra bambini

Rutte aveva in precedenza paragonato Trump a un papà che interviene in una rissa tra bambini, facendo riferimento alle tensioni tra Iran e Israele descritte dal presidente americano come “una lite tra ragazzini fuori controllo”. L’immagine usata da Rutte ha alleggerito l’atmosfera con una risata, ma ha anche ricordato la necessità di fermezza da parte di chi guida, come un genitore che deve alzare la voce per riportare l’ordine.

Questi scambi, più informali rispetto al contesto teso delle discussioni politiche, mostrano come i rapporti personali tra leader possano influenzare le dinamiche di un vertice internazionale così delicato. La Nato si trova ora con un impegno preciso ma anche con nodi aperti da risolvere nei rapporti tra alleati.

Change privacy settings
×