Il turismo europeo riparte nel 2025 con crescite marcate in arrivi e spesa nelle varie destinazioni

Il turismo europeo riparte nel 2025 con crescite marcate in arrivi e spesa nelle varie destinazioni

Il turismo in Europa nel 2025 cresce con un aumento del 5% negli arrivi internazionali e del 14% nella spesa, trainato da mete invernali come Slovacchia e Norvegia e dal Mediterraneo con Spagna, Malta e Cipro.
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Nel primo trimestre 2025 il turismo in Europa è in ripresa, con aumenti negli arrivi, pernottamenti e spesa, trainati da mete invernali, Europa centro-orientale e Mediterraneo, grazie anche a nuove facilitazioni negli spostamenti e preferenze per esperienze personalizzate. - Gaeta.it

Il turismo in Europa mostra segnali di ripresa nei primi mesi del 2025. Gli arrivi internazionali e le presenze negli alberghi registrano incrementi rispetto all’anno precedente. Cambiano anche le abitudini dei viaggiatori, orientati verso esperienze su misura e mete emergenti. Questo trend coinvolge paesi diversi in tutto il continente, da quelli dell’Europa centro-orientale al Mediterraneo.

Andamento degli arrivi e pernottamenti nei primi mesi del 2025

Il primo trimestre del 2025 ha visto un aumento del 5% negli arrivi internazionali in Europa rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Questo dato è significativo e segnala un interesse crescente verso il continente. Anche i pernottamenti sono saliti, con un aumento del 2,2% che riflette una maggiore permanenza e quindi una domanda più sostenuta di servizi turistici.

La spesa turistica ha mostrato una crescita più evidente rispetto agli arrivi, attorno al 14%. Questo superamento percentuale indica che i visitatori non solo sono più numerosi, ma tendono a spendere di più, scegliendo soggiorni più lunghi o attività di fascia superiore. Va aggiunto che questa dinamica è influenzata anche dall’inflazione, ma sottolinea come i viaggiatori puntino su esperienze più personalizzate, adattando il budget alle preferenze.

Mete invernali trainanti e paesi dell’Europa centro-orientale in ripresa

Le destinazioni europee specializzate nel turismo invernale hanno registrato numeri incoraggianti all’inizio dell’anno. Paesi come la Slovacchia hanno visto un aumento degli arrivi del 14%, mentre la Norvegia del 13%. Questi incrementi dimostrano che le destinazioni tradizionali della stagione fredda continuano ad attrarre visitatori, nonostante la concorrenza del turismo estivo.

Nel centro-est del continente, si sta consolidando la ripresa di paesi come Polonia, Lettonia e Ungheria, che negli ultimi anni avevano sofferto per la percezione di instabilità legata al conflitto in Ucraina. Oggi queste nazioni appaiono più stabili agli occhi dei turisti grazie a una situazione geopolitica migliorata e una crescente fiducia nelle infrastrutture. Anche l’adesione di Romania e Bulgaria all’area Schengen a gennaio ha reso più semplici gli spostamenti, incrementando l’attrattiva di queste destinazioni per i viaggiatori europei e internazionali.

Il mediterraneo conferma il suo ruolo anche nella stagione fredda

Il Sud Europa si conferma tra i protagonisti del turismo europeo anche durante i mesi più freddi. La Spagna, ad esempio, nei primi due mesi del 2025 ha accolto oltre 10 milioni di turisti stranieri, superando di quasi 2 milioni i numeri pre-pandemia del 2019. Questo risultato evidenzia la capacità di attrazione della penisola iberica, grazie a una offerta turistica diversificata e a un clima più mite rispetto al nord Europa.

Anche Malta e Cipro hanno fatto registrare una crescita, favorita da un incremento della connettività aerea e da campagne promozionali mirate a incentivare i viaggi in bassa stagione. La combinazione di voli più frequenti e prezzi competitivi ha stimolato l’interesse verso queste isole, che rappresentano mete ideali per chi cerca sole e relax anche durante i mesi invernali.

Impatti di nuove politiche e tendenze sulle scelte dei viaggiatori

L’ingresso di Romania e Bulgaria nell’area senza controlli delle frontiere ha avuto un ruolo chiave in questa fase di aumento dei flussi turistici. I controlli più snelli hanno facilitato il movimento di persone, soprattutto per chi si muove da paesi vicini o dall’estero. La nuova situazione permette di includere queste destinazioni in circuiti turistici più ampi, incoraggiando soggiorni più lunghi o itinerari che attraversano diverse nazioni.

I viaggiatori sembrano orientarsi verso offerte più personalizzate, adattando soggiorni ed esperienze alle proprie esigenze. Si preferiscono pacchetti su misura, tour culturali o attività legate al contatto con la natura, piuttosto che soluzioni standardizzate. Questa tendenza spiega in parte l’aumento della spesa turistica, poiché cresce la domanda di servizi esclusivi o originali, anche se in misura contenuta.

Il quadro generale che emerge fotografa un’Europa che si fa preferire come meta sicura e articolata, con diverse opzioni per ogni tipo di visitatore. L’attenzione alla qualità delle proposte e alla facilitazione degli spostamenti continua a influenzare i numeri positivi del turismo.

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