il turismo enogastronomico in italia cresce del 176% nel 2024 e genera quasi 400 milioni di euro

il turismo enogastronomico in italia cresce del 176% nel 2024 e genera quasi 400 milioni di euro

Il turismo enogastronomico in Italia cresce del 176% nel 2024, con 2,4 milioni di presenze internazionali e un impatto positivo su economia locale, filiere produttive e sostenibilità ambientale.
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Il turismo enogastronomico in Italia cresce rapidamente, attirando milioni di visitatori internazionali e favorendo l’economia locale, la sostenibilità e la valorizzazione delle tradizioni culinarie regionali. - Gaeta.it

Il turismo legato al cibo e al vino in italia sta registrando una crescita significativa, diventando una delle motivazioni principali per i viaggiatori. Negli ultimi anni, l’interesse verso le specialità culinarie e le esperienze enogastronomiche ha superato il ruolo di semplice attività collaterale, trasformandosi in un vero e proprio richiamo turistico. I dati ufficiali segnalano un aumento importante dei soggiorni dedicati a questo tipo di turismo, con conseguenze positive sull’economia locale e sulle filiere produttive del territorio.

La crescita esponenziale dei soggiorni enogastronomici e il profilo dei turisti

Secondo i numeri diffusi dall’enit in maggio 2025, i soggiorni con focus enogastronomico in italia sono saliti del 176% nel 2024 rispetto all’anno precedente. Questo aumento si traduce in 2,4 milioni di presenze internazionali che hanno scelto il nostro paese per esperienze di gusto autentiche. Oltre all’incremento numerico, cambia anche il profilo del visitatore: non più un turista occasionale, ma chi organizza viaggi specifici per esplorare i sapori regionali.

I mercati esteri principali

I mercati che più contribuiscono a questa crescita si trovano principalmente in europa e oltre oceano, con gran parte delle presenze provenienti da Regno Unito, Germania, Spagna e Stati Uniti. La domanda non si limita alle classiche visite turistiche o ad una semplice cena: gli ospiti partecipano a degustazioni, corsi di cucina, visite nelle cantine, cogliendo ogni aspetto di una tradizione culinaria radicata nel territorio. L’interesse supera il singolo pasto per un’esperienza immersiva che valorizza le eccellenze italiane, distribuite lungo tutta la penisola.

Valori economici e ricadute sulle comunità locali

La spesa dei turisti internazionali per esperienze enogastronomiche ha superato i 395 milioni di euro nel 2025. Questa somma copre un ventaglio ampio di attività che comprendono visite guidate alle cantine, percorsi enogastronomici dedicati, festival, corsi di cucina e soggiorni in agriturismi. L’enogastronomia diventa un veicolo di conoscenza della cultura italiana attraverso il gusto, andando molto oltre il semplice pranzo o cena.

L’effetto sulla filiera agroalimentare è diretto: le produzioni tipiche italiane trovano così un canale privilegiato per affermarsi e rafforzare il legame con i mercati esteri. In particolare, nei paesi anglosassoni e nordamericani si registra il fenomeno del “turismo di ritorno del gusto”, cioè visitatori che hanno già conosciuto i prodotti italiani all’estero e poi decidono di scoprire i luoghi di produzione in italia. Questo aiuta a consolidare l’immagine dell’italia non solo come meta turistica ma anche come terra di eccellenze enogastronomiche.

Impatti ambientali e sociali

Sul piano ambientale e sociale, il turismo enogastronomico può favorire pratiche sostenibili. Spinge verso la valorizzazione delle filiere corte e delle piccole aziende locali, riducendo l’impatto ambientale. Supporta borghi rurali spesso a rischio spopolamento dando opportunità di lavoro a nuovi protagonisti del territorio, come giovani chef, produttori e operatori turistici. Questo tipo di turismo contribuisce quindi a mantenere vive tradizioni e paesaggi, con effetti positivi sulla biodiversità e sull’economia rurale.

Le nuove destinazioni che emergono nel panorama enogastronomico italiano

Il turismo legato al cibo si rinnova costantemente e produce nuove mete ogni anno. Oltre alle classiche strade del vino, si sviluppano percorsi insoliti come quelli dedicati al tartufo, i festival dei prodotti tipici e esperienze particolari come trekking tra i frantoi o cene itineranti nei borghi. Anche i picnic tra le vigne sono diventati un modo originale per vivere il territorio e scoprire la cultura locale attraverso i sapori.

Attrattiva anche per il turismo nazionale

Queste offerte attraggono non solo turisti stranieri, ma anche italiani, che cercano occasioni per riscoprire le proprie radici in maniera autentica. Il turismo enogastronomico si presta quindi a una distribuzione più equilibrata durante tutto l’anno, evitando sovraffollamenti stagionali e promuovendo una crescita più sostenibile del settore in vari territori del paese.

Per sfruttare appieno questo potenziale, serve però una rete solida tra imprese, amministrazioni e istituzioni turistiche. I territori devono migliorare le infrastrutture e la qualità dell’accoglienza, garantendo servizi adeguati per visitatori esperti. È importante anche comunicare con maggiore efficacia i valori e le peculiarità delle esperienze proposte, rendendole accessibili e riconoscibili a livello internazionale. Solo così l’italia potrà conservare e ampliare il ruolo di punto di riferimento globale nel turismo enogastronomico.

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