Il turismo climatico avanza in Italia e Europa tra ondate di calore e nuove mete estive

Il turismo climatico avanza in Italia e Europa tra ondate di calore e nuove mete estive

Il turismo climatico cresce in Europa a causa delle ondate di calore record del 2023, spingendo i viaggiatori verso Nord Europa e montagne per vacanze più fresche e salutari.
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Il turismo climatico emerge come risposta alle ondate di calore sempre più intense in Europa, spingendo i viaggiatori a scegliere destinazioni più fresche per tutelare salute e benessere, con un impatto significativo sulle abitudini e sull’offerta turistica. - Gaeta.it

Negli ultimi anni si sta diffondendo un nuovo tipo di viaggiatore che orienta le proprie vacanze scegliendo destinazioni in base al clima. Si tratta del cosiddetto turista climatico, che evita le temperature estive troppo elevate per cercare luoghi freschi dove poter camminare all’aperto senza sudare, dormire senza aria condizionata e godere del tempo libero in condizioni più vivibili. Questa tendenza nasce dall’aumento delle ondate di calore in Europa, un fenomeno ormai frequente e persistente che modifica profondamente le abitudini turistiche.

Ondate di calore record spingono il turismo verso il nord europa e le zone montane

Il caldo estremo ha raggiunto livelli senza precedenti nel 2023. Secondo il Copernicus Climate Change Service, l’estate del 2023 è stata la più torrida mai registrata in Europa, con temperature medie superiori di 1,6 gradi rispetto al periodo 1991-2020. In Italia, alcune città del Centro e Sud come Roma, Foggia e Siracusa hanno registrato temperature percepite superiori ai 47 gradi a luglio. Atene e Siviglia hanno vissuto giorni consecutivi con oltre 40 gradi, con conseguenze come la chiusura temporanea di siti turistici all’aperto. Nell’Andalusia spagnola si sono toccate temperature sopra i 40 gradi per più di venti giorni. Questi dati rappresentano un cambio radicale rispetto al passato, con ondate di caldo che non esistono più come eventi isolati ma seguono una frequenza crescente.

Molte persone si difendono dal caldo estremo restando in casa con aria condizionata, ma una fetta crescente di viaggiatori fa invece una scelta differente: sposta le proprie vacanze verso mete più fresche. Norvegia, Islanda, Svezia, Scozia e le Alpi orientali stanno registrando un aumento del turismo estivo, soprattutto da parte di chi cerca temperature sopportabili per tutte le attività all’aperto. Airbnb, ad esempio, ha riscontrato un aumento del 33% delle prenotazioni estive nell’Europa settentrionale rispetto al 2019, con un picco tra giugno e agosto. La riscoperta del Nord Europa si associa a una ricerca di luoghi dove il caldo non limita le giornate.

Turismo climatico, un bisogno di benessere che sfugge al caldo per salvaguardare la salute

L’attitudine a scegliere destinazioni in base al clima non è solo un trend passeggero o una preferenza estetica. Molti viaggiatori orientano le loro scelte in funzione del benessere fisico, perché il caldo intenso può provocare gravi problemi di salute. Bambini, persone anziane, e chi soffre di malattie cardiovascolari o respiratorie rischiano di peggiorare la loro condizione con temperature alte. Per questo alcune strutture sanitarie in Svizzera e Austria hanno iniziato a proporre soggiorni estivi mirati a chi soffre il caldo. Sono veri e propri periodi di “rilassamento climatico” per recuperare le energie in ambienti freschi e salubri.

L’offerta turistica segue questa esigenza, delineando pacchetti e soluzioni in grado di offrire vacanze con temperature più moderate. Escursioni in Trentino Alto Adige, trekking nei paesi baltici o crociere nei fiordi norvegesi diventano possibili grazie a uno stile di viaggio che evita le ondate di calore delle regioni mediterranee. Per chi preferisce non rischiare, alcune compagnie assicurative propongono polizze che coprono eventuali cancellazioni causate da condizioni climatiche estreme.

Mutano le abitudini di vacanza: ferie anticipate o posticipate e spostamento della domanda turistica

L’impatto del caldo sulle vacanze va oltre la scelta della meta. Le date stesse dei periodi di ferie si modificano in conseguenza della ricerca di climi più miti. Chi può anticipa le vacanze a maggio o le sposta a settembre, spesso meno caldi dei mesi centrali dell’estate. Agosto, un tempo considerato il picco del turismo balneare, perde attrattiva per chi non sopporta l’afa. Sempre più viaggiatori che un tempo avrebbero scelto il mare nei mesi più caldi preferiscono ora la montagna.

Mete tradizionalmente frequentate nelle stagioni fredde, come le Alpi o le zone circostanti, vengono rivalutate come rifugi estivi da chi vuole sfuggire alle temperature roventi. Lo spostamento coinvolge anche città d’arte spesso soggette a ondate di visitatori resi difficili dalle elevate temperature. Luoghi come Firenze, Venezia o Atene ospitano turisti in numero consistente soprattutto nelle ore serali e notturne. Di giorno il caldo limita la possibilità di visitare monumenti o musei all’aperto, spingendo operatori turistici e visitatori a rivedere gli orari delle visite.

Turismo climatico, tra cambiamenti nelle abitudini e scelte più consapevoli

Viaggiare oggi significa mettere anche il clima al centro delle proprie scelte. Il turismo climatico nasce come risposta diretta al caldo sempre più intenso che torna a galla ogni estate. La vacanza smette di essere soltanto fuga o svago, e diventa un modo per migliorare la qualità della vita, proteggendo la salute e sfruttando le condizioni ambientali più favorevoli. C’è chi preferisce ambienti freschi di montagna e chi ricerca le sere fresche del nord Europa.

La diffusione di questa tendenza porterà inevitabilmente a un ripensamento dell’offerta turistica e della gestione delle città e delle località che subiscono l’impatto del riscaldamento. Si creeranno nuovi spazi per un turismo meno incentrato sul caldo e il sole e più attento a condizioni climatiche sostenibili. Il 2025 vede così consolidarsi un modo diverso di fare vacanza, che richiama attenzione e adattamento allo scenario climatico che cambia.

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