Il teatro romano di Fano, nel cuore delle Marche, è pronto a cambiare volto. Un progetto da 6 milioni e 400mila euro è stato presentato ad Ancona per ridare vita a uno dei siti archeologici più antichi del centro storico. L’intervento prevede la creazione di un museo che metterà in mostra la storia del teatro e dell’area circostante, coinvolgendo anche nuove tecnologie come la realtà virtuale. Scopriamo il piano nei dettagli.
Il progetto per il recupero e la valorizzazione del teatro romano
L’area del teatro romano, oggi coperta da una struttura provvisoria, sarà interessata da un intervento che mira a farla diventare un polo museale aperto sia ai cittadini di Fano che ai turisti. Il recupero interessa non solo le antiche rovine, ma anche un edificio industriale adiacente, risalente all’Ottocento e un tempo sede della Filanda Bosone. Quest’ultima struttura sarà ristrutturata integrandosi nel nuovo spazio culturale.
L’accesso principale dell’area tornerà a essere quello originale di via De Amicis, ripristinando così l’ingresso storico del sito. Il progetto, affidato all’architetto Giorgio Domenici, si configura come una fase preparatoria per la gara di progettazione, che verrà indetta a breve. Il bando europeo che selezionerà l’azienda incaricata dei lavori uscirà a luglio, mentre entro la fine del 2025 verrà ufficializzato il vincitore. I lavori dovrebbero quindi partire nei primi mesi del 2026 con una durata stimata di circa due anni.
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Il coinvolgimento delle istituzioni e il significato per Fano
L’accordo per la realizzazione dell’opera è stato firmato dal sindaco di Fano, Luca Serfilippi, dalla soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per Ancona e Pesaro Urbino, Cecilia Carlorosi, e dal provveditore interregionale alle opere pubbliche Giovanni Salvia. La collaborazione tra enti locali e istituzioni nazionali riflette l’importanza dell’intervento per la città.
Il sindaco Serfilippi ha sottolineato il valore storico di questa svolta per Fano. Ha ricordato che “senza il sostegno del decreto Salvini e del governo guidato da Giorgia Meloni, l’investimento sarebbe potuto sfumare, perdendo una grande occasione per il patrimonio culturale locale.” Il progetto permetterà di far emergere un sito archeologico che testimonia le radici antiche della città, aumentando il rilievo turistico e culturale di Fano.
La nuova esperienza museale con la realtà virtuale a supporto della storia
Uno degli aspetti più innovativi del polo museale sarà l’utilizzo della realtà virtuale. Questo strumento offrirà ai visitatori la possibilità di esplorare l’antico teatro romano attraverso esperienze immersive. Le ricostruzioni digitali ricreeranno l’ambiente com’era in origine, accompagnando i percorsi narrativi con ricchezza di dettagli.
Questa tecnologia aiuterà a superare i limiti fisici dell’area archeologica, spesso sottoposta a vincoli di conservazione. La realtà virtuale permetterà di visualizzare edifici e strutture oggi scomparse o ridotte a ruderi, facendo comprendere la funzione e la storia del teatro senza appesantire le visite. Sarà uno strumento didattico e culturale per residenti e turisti, pensato anche per un pubblico giovane.
Tempistiche e futuri sviluppi del cantiere a Fano
L’iter di realizzazione segue una tabella di marcia precisa. Dopo la pubblicazione del bando europeo a luglio 2025, la selezione dell’azienda incaricata dei lavori avverrà entro fine anno. La fase esecutiva dovrebbe quindi iniziare all’inizio del 2026. I lavori dureranno all’incirca due anni, portando a termine il recupero dell’area archeologica e la trasformazione in polo museale.
Il cantiere rientra in una più ampia strategia di riqualificazione urbana che mira a far emergere il patrimonio storico di Fano, valorizzandolo con interventi mirati e tecnologia. L’obiettivo è consolidare l’identità culturale locale e attrarre visitatori tramite proposte fruibili e innovative. L’evento di presentazione del progetto, tenutosi ad Ancona, ha rappresentato un passo fondamentale per rendere concreti questi piani.
Il teatro romano si prepara così a essere una nuova porta sul passato di Fano, offrendo una lettura ricca e accessibile di una delle pagine più antiche della città, a vantaggio di più generazioni.