Il SUM a congresso: “Chiediamo dialogo su erosione diritti dei militari”

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Roma è stata la cornice del primo congresso nazionale del Sindacato Unico dei Militari (S.U.M.) che si è tenuto presso la Pio IX. Il sindacato ha sollevato questioni urgenti riguardanti i diritti del personale militare, sottolineando come le difficili condizioni internazionali non debbano limitare ulteriormente questi diritti.

L’identità del militare tra diritti e doveri

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Il congresso ha portato in primo piano il dibattito sulla specificità del militare e su come questa possa coesistere con i diritti garantiti dalla Costituzione. Il titolo del dibattito, “La specificità del militare: un’opportunità?”, ha invitato i partecipanti a riflettere su come riconciliare l’unicità della professione militare con le esigenze di tutela individuale.

Verso una rappresentanza più ampia

Il S.U.M. non solo ha rivendicato il proprio diritto alla rappresentatività, ma ha anche annunciato un ricorso al TAR per garantire la sua presenza nei futuri tavoli negoziali a Palazzo Chigi. Il presidente Antonello Arabia ha criticato la legge 46 del 2022 per le sue restrizioni, dichiarando che c’è ancora molto da lavorare per garantire la piena rappresentanza del personale militare.

La lotta per i diritti e il benessere

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Il sindacato ha messo in luce l’importanza di affrontare temi come la disabilità e l’accudimento dei minori, proponendo l’introduzione del ruolo di disability manager per i militari. Questi temi sono stati descritti come fondamentali per il benessere e i diritti del personale militare, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita di chi serve il paese.

Il supporto accademico e comunitario

Durante il congresso, importanti figure accademiche e comunitarie, come Ciro Romano, Magnifico Rettore dell’Università Popolare Cattolica Montemurro-D’Ippolito, hanno espresso il loro sostegno al S.U.M., riconoscendo l’importanza del sindacato nella promozione dei diritti dei militari.

La sfida della specificità militare

I relatori hanno discusso la delicata questione della specificità militare, esplorando come essa possa essere vista non solo come una limitazione, ma come una vera e propria opportunità di miglioramento. La specificità è stata descritta come essenziale per l’esistenza delle Forze Armate, ma necessita di essere implementata in modo che non limiti i diritti del personale.

Storie personali: la realtà dei militari

Le storie personali raccontate da Efisio Pessei hanno illustrato le difficoltà incontrate dal personale militare, come trasferimenti inopportuni e problemi familiari non adeguatamente considerati, evidenziando la necessità di una maggiore attenzione alle esigenze individuali all’interno delle Forze Armate.

Un appello alla cooperazione

Il summit si è concluso con un appello alla minor litigiosità e alla cooperazione tra i sindacati, sottolineato dalla stessa Elisabetta Trenta, che ha vissuto la nascita difficile della legge 46. L’obiettivo è lavorare insieme per superare le sfide e migliorare continuamente le condizioni del personale militare.

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