La recente trasmissione di La7 dedicata al caso Bardellino ha sollevato nuovamente il problema della criminalità organizzata nel Sud Pontino, una zona insidiata da anni da clan e attività illegali. Dopo il servizio che ha mostrato testimonianze e immagini significative, il Siulp, sindacato autonomo di Polizia, ha rilanciato una richiesta forte alle istituzioni per potenziare la presenza sul territorio. La situazione non è nuova ma si conferma preoccupante, con episodi di violenza e numerose operazioni giudiziarie che hanno coinvolto la zona nelle recenti inchieste.
Il caso bardellino e l’attenzione sui rischi criminali nel sud pontino
Il servizio televisivo trasmesso da La7 ha messo in luce elementi concreti sulla presenza della criminalità organizzata nel comprensorio del Sud Pontino, area che negli ultimi anni ha subito influenze consistenti da parte delle mafie. La trasmissione ha raccolto testimonianze dirette di abitanti e forze dell’ordine, oltre a filmati che mostrano una situazione di controllo criminale radicato. Non a caso, nel corso degli anni, diverse indagini svolte dalla polizia giudiziaria e coordinate dalla magistratura hanno portato allo smantellamento di alcune strutture criminali, segno che la zona è attentamente monitorata ma resta vulnerabile.
Un campanello d’allarme per le forze di polizia locali
L’emergere di casi come quello Bardellino rappresenta un campanello d’allarme anche per le forze di polizia locali, dove l’opera investigativa ha bisogno di maggiore supporto per arginare efficacemente la diffusione della violenza. Il territorio non solo è interessato da fenomeni criminali isolati ma anche da rete di relazioni complesse che coinvolgono diversi comuni e attività economiche, aggravando il quadro sociale.
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Richieste siulp per un rafforzamento delle forze di polizia a formia
Il Siulp da tempo insiste sulla necessità di migliorare le capacità operative delle forze di polizia nel Sud Pontino, con particolare attenzione alla città di Formia. La proposta chiave riguarda l’innalzamento del Commissariato di Polizia da sede di primo livello a una sede dirigenziale, mossa che consentirebbe una maggiore autorità e risorse per coordinare l’attività sul territorio. Questo cambiamento potrebbe incrementare la rapidità d’intervento e l’efficacia delle misure contro la criminalità diffusa.
La creazione di una sede distaccata della squadra mobile
Parallelamente, il sindacato propone la creazione di una sede distaccata della Squadra Mobile nella zona sud del pontino. Questa presenza più diretta permetterebbe di reagire in modo più tempestivo ai fatti di cronaca e di sviluppare indagini più dettagliate. La sinergia tra polizia locale e Squadra Mobile è infatti fondamentale per intercettare movimenti criminosi e affrontare situazioni di alto rischio. In un territorio segnato da episodi di aggressioni e gambizzazioni, come quelli recentemente avvenuti a Fondi, l’attenzione deve essere al massimo livello.
Il quadro degli episodi di violenza e il richiamo alle istituzioni nazionali
Il Siulp ha sottolineato la gravità di fenomeni violenti ormai ricorrenti, come dimostra quanto successo a Fondi dove in pochi mesi si sono verificati due casi di gambizzazione. Questi episodi sono segnali evidenti di una situazione ancora instabile e capace di degenerare senza un controllo più stretto. L’aumento delle azioni violente indica una risposta criminale alle misure di controllo, che richiede invece un intervento deciso da parte delle autorità.
Appello diretto ai vertici istituzionali
Il sindacato ha rivolto un appello diretto al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e al capo della Polizia Vittorio Pisani. Le richieste puntano a un rafforzamento strutturale della presenza statale nel Sud Pontino, per restituire tranquillità ai cittadini e garantire la sicurezza pubblica. Il coinvolgimento diretto di vertici del dicastero e della Polizia di Stato serve a sottolineare la necessità di misure concrete e urgenti. L’intervento appare imprescindibile per contenere i fenomeni criminosi e sostenere le forze dell’ordine impegnate sul campo.
La cronaca recente e le denunce del Siulp evidenziano come il Sud Pontino continui a rappresentare un’area critica per la sicurezza pubblica, sollecitando risposte immediate e una presenza più incisiva dello Stato.