Il riciclo degli imballaggi in alluminio in italia si conferma tra i più avanzati d’Europa. Nel 2024 il paese ha raggiunto e superato le soglie fissate dall’Unione europea per il 2025 e ha anticipato quelle del 2030. Questi risultati emergono dai dati presentati durante l’assemblea pubblica di cial, il consorzio nazionale che gestisce la raccolta e il riciclo dell’alluminio. Le cifre raccontano non solo performance elevate ma anche una crescita del materiale raccolto e riciclato su tutto il territorio nazionale.
Risultati e tendenze del riciclo dell’alluminio nel 2024
Nel 2024, il tasso di riciclo degli imballaggi in alluminio in italia ha raggiunto quota 68,2%, un valore in linea con la media intorno al 70% degli ultimi anni. Il recupero complessivo del materiale ha sfiorato il 72%. Il piccolo calo rispetto al 2023 di circa due punti percentuali non rappresenta un peggioramento del sistema, ma deriva da una modifica nel metodo di rendicontazione imposto dalle nuove norme europee. La normativa ha ampliato il perimetro di valutazione includendo anche l’alluminio contenuto negli imballaggi compositi, cioè quelli formati da più materiali assieme.
Questo cambiamento ha reso meno semplice il confronto con gli anni precedenti, segnando un nuovo standard di misurazione più ampio. L’aumento dell’alluminio raccolto e riciclato è netto: il materiale immesso al consumo è cresciuto dell’8,5% rispetto all’anno prima. Il sistema italiano mantiene quindi un ritmo costante anche con volumi che aumentano, mostrando stabilità ed efficacia nei processi di raccolta, selezione e trattamento.
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Un dato chiave sul consumo e sul recupero
L’evoluzione del sistema nel 2024 segna una crescita di materiale e di capacità di riciclo, nonostante la complessità introdotta dalle nuove modalità di calcolo europee.
Il ruolo delle lattine per bevande nel sistema di riciclo nazionale
Le lattine per bevande rappresentano una parte rilevante e virtuosa della filiera del riciclo dell’alluminio in italia. Nel 2024 il tasso di riciclo di questi contenitori ha raggiunto un valore dell’86,3%. Si tratta di un risultato superiore alla media europea. La quantità di lattine effettivamente riciclate è salita del 7% rispetto al 2023, mentre il volume immesso sul mercato è cresciuto del 16%.
Anche se il dato in percentuale è calato di circa 8 punti rispetto all’anno precedente, questo è dovuto principalmente all’aumento significativo dei materiali immessi al consumo. Ciò dimostra la capacità del sistema di assorbire rapidamente maggiori quantità di imballaggi evitando sprechi. L’efficienza della raccolta delle lattine riconferma l’italia come uno dei Paesi europei meglio attrezzati nella gestione di questo tipo di materiale.
Impatti ambientali ed energetici del riciclo dell’alluminio
Nel 2024, la raccolta e il riciclo di oltre 62.400 tonnellate di imballaggi in alluminio hanno evitato l’emissione di circa 442mila tonnellate di CO2 equivalenti in italia. A questo risultato si affianca un risparmio energetico considerevole: poco meno di 200mila tonnellate equivalenti di petrolio non sono stati consumati grazie ai materiali riciclati.
Questi effetti virtuosi derivano dalla natura dell’alluminio riciclato, che richiede solo il 5% dell’energia impiegata per ottenere alluminio da materie prime vergini. Le minori emissioni e il risparmio energetico contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale complessivo, supportando gli obiettivi di sostenibilità a livello nazionale ed europeo.
Benefici ambientali del riciclo
Il riciclo rappresenta un contributo fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici e al consumo di risorse naturali.
La rete di raccolta e la presenza capillare sul territorio italiano
Il sistema consortile italiano ha consolidato e rafforzato la propria rete di raccolta sul territorio nazionale. Nel 2024 risultano attive 432 convenzioni operative che coprono il 78% della popolazione italiana e il 70% dei comuni. Questo livello di presenza permette di raccogliere un numero sempre più alto di imballaggi in alluminio e di coinvolgere direttamente cittadini, enti locali e imprese.
La distribuzione capillare delle strutture facilita l’accesso al riciclo e la corretta gestione dei materiali. Inoltre, il modello di governance adottato dal consorzio garantisce un coordinamento efficace tra tutti gli attori coinvolti. La solidità di questo network ha favorito la crescita sostenuta dei volumi riciclati, nonostante l’ampliamento delle norme di misurazione europee che includono più tipologie di imballaggi.
Dichiarazioni dalla presidenza di cial sul modello italiano di riciclo
Bruno Rea, presidente del consorzio cial, ha commentato i dati del 2024, sottolineando la solidità e la maturità del sistema italiano di riciclo dell’alluminio. Ha evidenziato come, a fronte dei nuovi criteri di calcolo europei che ampliano il perimetro dell’immesso, la filiera mantenga elevate prestazioni e continui a incrementare i volumi di materiale riciclato.
“Un dato concreto: il consumo pro-capite di packaging in alluminio in italia si attesta intorno a 1,45 kg, mentre il recupero supera 1 kg per abitante.” Questa capacità nasce dalla cooperazione tra cittadini, istituzioni e aziende e dimostra un equilibrio tra sostenibilità ambientale, risorse economiche e inclusione sociale. Rea ha insistito sulla necessità che le politiche europee riconoscano e valorizzino modelli efficaci, premiando chi mette in pratica innovazione e una governance condivisa.