Il sistema imprenditoriale del friuli venezia giulia resiste alle turbolenze globali con segnali di crescita export

Il sistema imprenditoriale del friuli venezia giulia resiste alle turbolenze globali con segnali di crescita export

Il Friuli Venezia Giulia nel 2024 mantiene l’export stabile nonostante cali nella cantieristica navale, con crescita significativa di macchinari, mobili e agroalimentare e forte espansione verso mercati extra UE come Svizzera, Qatar e Regno Unito.
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Nel 2024 il Friuli Venezia Giulia mostra resilienza economica con un export stabile (+0,2%), sostenuto da macchinari, mobili e agroalimentare, mentre la cantieristica navale registra un calo significativo. Crescono gli scambi con Paesi extra UE, evidenziando una diversificazione dei mercati. - Gaeta.it

Nel 2024 il tessuto produttivo del Friuli Venezia Giulia mostra una capacità di reazione ai contrasti dei mercati internazionali nonostante le tensioni geo-economiche e l’introduzione di nuovi dazi. La Camera di commercio di Pordenone-Udine ha diffuso un rapporto semestrale che fotografa la situazione economica regionale, delineando dati precisi sull’export e sulle dinamiche delle principali filiere produttive. L’analisi, basata su dati Istat, evidenzia tendenze divergenti tra settori e mercati, con alcuni comparti in crescita e altri in difficoltà, mentre l’export verso Paesi extra UE sostiene il sistema locale.

L’andamento dell’export tra segnali positivi e criticità

Il rapporto dell’ente camerale offre una lettura dettagliata delle esportazioni friulane relative al 2024, mettendo in luce una crescita complessiva dello 0,2% rispetto all’anno precedente. Questo risultato dimostra una certa tenuta del sistema economico locale anche se dietro al dato aggregato si nascondono andamenti differenti tra i settori. Ad esempio, il comparto della cantieristica navale, che rappresenta una fetta importante degli scambi esteri del territorio, mostra un calo marcato del 5,2%. La flessione è ancora più evidente se si considera l’export verso l’Unione europea, che registra un calo del 2,2%.

In controtendenza, le esportazioni dirette ai Paesi extra UE segnano un aumento del 3%, a dimostrazione di come il Friuli Venezia Giulia stia consolidando scambi commerciali con mercati oltre i confini europei. Nel complesso l’export regionale si attesta su un valore che ha subito una riduzione dell’1,2% rispetto al 2023, equivalenti a 29 milioni di euro in meno. Non a caso, le province di Udine e Pordenone mostrano performance positive, con incrementi rispettivamente dell’8% e del 12,9%.

La cantieristica navale, il settore di punta in flessione

Il settore delle navi e delle imbarcazioni costituisce una quota significativa dell’export del Friuli Venezia Giulia: si parla del 42,5% dell’intero volume, pari a 985 milioni di euro. Il calo del 5,8% su questo comparto è particolarmente rilevante per le ricadute sull’economia locale, viste le dimensioni della produzione e il peso occupazionale. Le fluttuazioni del mercato globale e le difficoltà legate ai dazi sembrano aver influito su questo settore chiave, che però resta centrale nella strategia di sviluppo regionale.

Il dato mostra come il segmento mantenga ancora una posizione di rilievo ma affronta sfide legate alle trasformazioni internazionali, che richiedono un adeguamento nelle strategie produttive e commerciali. La capacità di risposta a questi stimoli sarà cruciale per evitare una contrazione più profonda nei prossimi mesi.

Macchinari, mobili e agroalimentare spingono l’export regionale

Nonostante il calo generale, alcune categorie di prodotti evidenziano trend positivi significativi. Tra queste, i macchinari hanno visto una crescita del 10,6% rispetto al 2023, seguiti dal comparto dei mobili che cresce del 13,4%. Il settore alimentare, infine, registra un balzo ancora più netto con un aumento del 21,6%, grazie soprattutto al rafforzamento dell’export di vini e alcolici, che arrivano a toccare i 65,1 milioni di euro, segnando un +7,3%.

Questi dati indicano una diversificazione nei prodotti esportati dal Friuli Venezia Giulia, con settori tradizionali che stanno al passo con la domanda estera in settori specifici, come quello del design per l’arredo e l’agroalimentare di qualità. Nel 2024, anche il comparto moda si attesta a 3,6 milioni di euro mentre la farmaceutica si ferma a 2,7 milioni, confermando una presenza limitata ma stabile in ambito internazionale.

Mercati esteri oltre l’ue: una crescita intensa e mirata

L’analisi delle destinazioni extra europee rivela picchi di crescita notevoli tra il 2019 e il 2024. Si registrano incrementi straordinari verso Paesi come la Svizzera, che ha visto crescere l’export friulano del 385,1%, e ancor di più verso il Qatar, con una crescita superiore al 2400%, trainata soprattutto dalla cantieristica navale. Il Regno Unito, con un +89,8%, dimostra un recupero costante nonostante le incertezze post-Brexit.

Altri mercati emergenti evidenziati nel rapporto sono la Turchia , l’Arabia Saudita , il Messico e il Brasile , che in gran parte assorbono prodotti del comparto macchinari. Questi dati rimarcano un’attenzione verso mercati lontani in cui il Friuli Venezia Giulia riesce a posizionare prodotti a valore aggiunto, trovando opportunità strutturate al di fuori dell’area tradizionale europea.

Il quadro delineato mostra una regione che, pur attraversando momenti di instabilità, mantiene viva la sua presenza commerciale a livello globale e continua a cercare nuove rotte per i propri prodotti, in un contesto internazionale segnato da tanti fattori di incertezza.

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