La gestione della discarica di Cupinoro, nel Lazio, è tornata al centro di un acceso confronto tra il Comune di Bracciano e la Regione Lazio. Il sindaco di Bracciano denuncia con forza l’abbandono del sito da parte della Regione, che secondo lui mette a rischio la salute pubblica e l’ambiente. La vicenda si sviluppa in un contesto di tensioni giudiziarie, con il TAR ancora chiamato a pronunciarsi sul caso. Le ultime decisioni della Regione hanno scatenato la reazione del Comune, che ha emesso un’ordinanza urgente per affrontare la situazione di emergenza.
Lo stato attuale della discarica di cupinoro e i rischi per la salute
Cupinoro ospita rifiuti provenienti da 26 Comuni del Lazio, ma oggi la discarica è senza un controllo regolare. Un sopralluogo con la polizia locale ha confermato l’assenza di monitoraggio e di presidi di sicurezza, elementi fondamentali per prevenire danni ambientali e sanitari. Il sindaco di Bracciano ha sottolineato che questa mancanza di vigilanza espone i cittadini a rischi concreti. La situazione si complica perché la Regione ha interrotto ogni intervento diretto nel sito, pur essendo la principale responsabile della gestione.
Tensioni giudiziarie e responsabilità
Il disagio cresce sapendo che, poco tempo prima, il Tribunale Amministrativo Regionale ha respinto una richiesta della Regione che mirava a imporre al Comune la responsabilità della discarica. Questo respingimento lascia il Comune di Bracciano in una posizione difficile, senza sostegno dalle istituzioni superiori e con l’onere di segnalare il pericolo per la comunità. La discarica, infatti, tratta rifiuti pericolosi e i controlli devono essere costanti per evitare sversamenti o contaminazioni che potrebbero compromettere il territorio circostante.
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Il conflitto tra comune e regione: responsabilità e risorse economiche
L’amministrazione di Bracciano accusa la Regione di scaricare sui cittadini locali e sull’ente comunale responsabilità che non gli spettano. La Regione è l’ente preposto alla gestione dei rifiuti e alla supervisione di siti come Cupinoro, eppure da tempo la situazione si trascina nel vuoto operativo. Il Comune sostiene di aver ricevuto soltanto un contributo triennale, insufficiente per affrontare un problema di questa portata.
Il sindaco ha definito “miserabili” le condizioni economiche imposte sul Comune. Tra queste, la richiesta di farsi carico dei costi di gestione post mortem della discarica, che si protrarranno per almeno 30 anni, sulla base del fallimento delle passate società gestori e dell’assenza di escussione delle fideiussioni da parte della Regione. Questa pressione economica aumenta il senso di ingiustizia percepito dal Comune, stretto tra le difficoltà ambientali e finanziarie senza un reale sostegno regionale.
Peso politico della questione
La questione non è solo amministrativa, ma ha anche un forte peso politico. Il sindaco ha dichiarato che le decisioni prese dalla Regione sembrano volere indebolire Bracciano e la sua comunità, invece di cercare soluzioni condivise. Il disimpegno della Regione fa crescere le tensioni e lascia aperto un fronte giudiziario in cui si lotta per stabilire i confini delle responsabilità.
Azioni urgenti del comune e la richiesta di confronto con la regione
Di fronte a questa situazione, il sindaco di Bracciano ha emesso un’ordinanza urgente con cui diffida la Direzione regionale rifiuti a intervenire entro 24 ore per lo smaltimento del percolato, un liquido nocivo che deriva dalla decomposizione dei rifiuti e che può contaminare il suolo e le falde acquifere. L’ordinanza richiede anche la ripresa immediata del monitoraggio sulla discarica, assente da tempo.
La decisione aggiunge un nuovo livello di gravità alla gestione della discarica, evidenziando come la situazione sia fuori controllo e richieda un intervento tempestivo per evitare danni maggiori. Il sindaco ha anche annunciato che l’amministrazione non abbasserà la guardia, sottolineando la necessità di chiamare in causa tutte le istituzioni competenti.
Prospettive legali
In vista della prossima udienza al TAR, fissata per il 16 luglio 2025, il sindaco chiede un confronto diretto con il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. L’obiettivo è affrontare il problema della discarica con la necessaria concretezza e trovare soluzioni che tengano conto della sicurezza della popolazione, degli obblighi ambientali e delle difficoltà economiche del Comune.
Il coinvolgimento della comunità e le prossime tappe legali
Il sindaco invita la comunità di Bracciano e le autorità a mantenere alta la vigilanza sulla vicenda, ricordando che si tratta di un tema che riguarda tutta la collettività locale. La gestione di Cupinoro incide sulla salute pubblica e sull’ambiente, elementi che non si possono ignorare nemmeno per motivi politici o amministrativi.
La disputa tra Comune e Regione è destinata a proseguire davanti al TAR, dove si valuteranno nuovamente i confini delle responsabilità gestionali. Nel frattempo, la mancanza di interventi concreti sulla discarica rende la situazione fragilissima, con rischi di inquinamento e di danneggiamento dell’intero territorio circostante.
La tensione tra le parti annuncia tempi difficili, ma anche un’attenzione pubblica crescente. La partita sul futuro di Cupinoro sarà decisiva per la salute dei cittadini e per l’equilibrio ambientale di tutta l’area del Lazio dove si trovano i 26 Comuni coinvolti nel conferimento dei rifiuti. Il Comune di Bracciano continua a chiedere risposte immediate, mettendo sul piatto la sicurezza dei suoi abitanti e la tutela del territorio.