L’ipotesi di proclamare lo stato di emergenza ai Campi Flegrei ha riaperto il dibattito sulle misure da adottare per la gestione del rischio e sulla concreta applicazione dei fondi disponibili. Il sindaco di Bacoli, Josi della Ragione, ha espresso dubbi sull’utilità della dichiarazione senza interventi chiari e immediati, sottolineando la necessità di un confronto diretto con gli enti locali per definire priorità e azioni.
Il significato dello stato di emergenza secondo il sindaco di bacoli
Josi della Ragione ha posto l’accento sulla necessità di capire cosa comporti veramente la proclamazione dello stato di emergenza per i Campi Flegrei. Secondo il sindaco, “non basta proclamare l’emergenza per dimostrare attenzione al problema, se non vengono attivate misure e finanziamenti specifici.” Durante l’incontro a Monteruscello, alla presenza del prefetto di Napoli, Carmine Di Bari, e dei sindaci della zona, della Ragione ha chiesto chiarimenti sul «contenuto» reale della dichiarazione.
Fondi stanziati ma ancora bloccati
Il punto focale è l’utilizzo dei fondi già assegnati ma ancora bloccati. Circa 700 milioni di euro sono stati stanziati per interventi di messa in sicurezza e riqualificazione delle aree a rischio vulcanico, ma i cantieri non sono stati ancora aperti. La domanda principale è quindi se lo stato di emergenza potrà sbloccare i lavori e permettere agli enti locali e ai privati di intervenire in modo rapido. Senza queste azioni concrete, il sindaco ritiene che la proclamazione sarebbe solo una dichiarazione simbolica senza impatto reale.
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I problemi degli interventi bloccati e il ruolo delle amministrazioni locali
I cantieri fermi rappresentano un ostacolo evidente per la gestione della vulnerabilità dei Campi Flegrei. Lo stanziamento dei fondi è rimasto sulla carta, e le amministrazioni sul territorio denunciano la scarsità di progressi visibili. Della Ragione ha rimarcato come sia fondamentale un dialogo stretto con gli amministratori locali per definire insieme quali interventi accelerare.
Priorità per edifici sgomberati e vulnerabili
Gli edifici sgomberati o con vulnerabilità accertate attendono interventi di ristrutturazione o messa in sicurezza che spesso restano bloccati da procedure burocratiche o mancanza di risorse disponibili. Secondo il sindaco, “dare priorità a questi lavori non è solo una questione tecnica ma una misura indispensabile per evitare rischi maggiori nei prossimi anni.”
Un altro punto sollevato riguarda i privati che devono essere messi nelle condizioni di avviare lavori di miglioramento sugli immobili. Sbloccare i finanziamenti privati significa fornire un sostegno concreto alle famiglie e alle attività economiche locali, riducendo il disagio e migliorando la sicurezza complessiva. Senza queste condizioni, lo stato di emergenza rischia di entrare in vigore senza incidere sulla quotidianità delle persone.
La gestione della crisi e la credibilità delle istituzioni
Il sindaco di Bacoli ha enfatizzato l’importanza che le parole delle istituzioni trovino corrispondenza nei fatti. L’emergenza non è una condizione naturale imposta dal bradisismo ma può essere generata da una gestione inefficace dei problemi. Senza azioni concrete, la proclamazione dello stato di emergenza rischia di peggiorare la percezione pubblica, minando la fiducia nelle capacità delle autorità di risolvere la situazione.
Della Ragione ha richiamato il senso di responsabilità delle istituzioni nel dimostrare con atti tangibili l’impegno verso la tutela del territorio e delle persone. Accelerare l’utilizzo dei fondi e mettere in moto i cantieri sono passi necessari per evitare che la difficoltà attuale si trasformi in una crisi più grave.
Partecipazione attiva del territorio
L’incontro a Monteruscello e le prese di posizione chiariscono che il territorio e le sue amministrazioni vogliono partecipare attivamente alle decisioni che riguardano la sicurezza e la gestione del rischio vulcanico. La sfida resta alta: trasformare lo stato di emergenza da mero annuncio a strumento concreto per proteggere i Campi Flegrei e le sue comunità .