Il 4 giugno 2025, nel contesto del Bologna Portici Festival, Palazzo Pepoli ha ospitato un evento dedicato a Carlo Maria Badini, uno dei protagonisti della scena culturale italiana del Novecento. Il tributo ha posto l’accento sul suo contributo duraturo nel tessuto culturale di Bologna e Milano, ripercorrendo le fasi salienti della sua carriera. L’iniziativa nasce nell’ambito del ciclo “Prospettiva Bologna. Tra narrazioni e identità”, curato da Roberto Grandi, e ha fornito un’occasione per confrontarsi con l’eredità di un manager e intellettuale che ha segnato il mondo del teatro e della cultura.
la figura di carlo maria badini tra impegno pubblico e valorizzazione culturale
Carlo Maria Badini nacque a Bologna il 2 giugno 1925. La sua carriera si sviluppò in un arco temporale di quasi quarant’anni, in cui si alternarono ruoli istituzionali e incarichi nel campo dello spettacolo. Dal 1951 al 1990, Badini ricoprì per 13 anni la carica di Assessore alla Cultura della Provincia di Bologna. Questa esperienza rappresentò la base per una serie di interventi che puntarono a coinvolgere il territorio nella fruizione culturale, con un’attenzione particolare alla diffusione della lettura e alla promozione delle arti contemporanee.
Le tappe importanti della sua carriera
Il suo ruolo successivo, sempre segnato dalla spinta a innovare, fu quello di sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna. In questa fase, Badini lavorò per imprimere al teatro una nuova identità, articolata su diverse direttrici. La sua presenza in ruoli di rilievo fu completata dal lungo periodo come sovrintendente del Teatro alla Scala di Milano, dove mantenne la guida tra il 1977 e il 1990, attraversando momenti complessi sul piano organizzativo e artistico.
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le trasformazioni culturali a bologna ispirate da badini
Durante la permanenza a Bologna, Badini fu promotore di iniziative che cambiarono radicalmente la fruizione culturale locale. Fondò il Consorzio Provinciale per la Pubblica Lettura, progetto dedicato alla diffusione del libro e delle biblioteche pubbliche, mirando ad estendere l’accesso alla cultura a più persone possibili. Un altro progetto importante fu l’apertura de La Ribalta, un teatro dedicato alla drammaturgia d’avanguardia che divenne punto di riferimento per gli anni ’60, segnando un passaggio significativo nel panorama teatrale cittadino.
Iniziative di rilievo e decentramento culturale
Badini ebbe anche un ruolo centrale nel rinnovare il Teatro Comunale, aprendolo a nuove forme di espressione e fruizione. Si impegnò a promuovere il decentramento culturale, portando spettacoli e manifestazioni fuori dal centro storico per coinvolgere nuovi pubblici. Fu tra i creatori del Festival del Jazz di Bologna, un evento che ancora oggi caratterizza la città, e delle Feste Musicali che introdussero performance inusuali come il Treno di John Cage. Nel campo della musica classica istituì il gruppo cameristico dei Filarmonici del Teatro Comunale, rafforzando l’attività musicale stabile del teatro.
il ruolo di badini e l’eccellenza della scala di milano
La nomina come sovrintendente del Teatro alla Scala di Milano rappresentò una svolta nella carriera di Badini, che prese il posto di Paolo Grassi. La Scala, già importante icona mondiale, vide consolidare la propria reputazione internazionale durante la sua direzione. Badini collaborò con figure di rilievo come Claudio Abbado, con cui fondò l’Orchestra Filarmonica della Scala, un progetto che ampliò la dimensione orchestrale del teatro.
Gestione e innovazioni di scala
La gestione della Scala implicò una delicata attività di produzione e gestione finanziaria. Badini seppe attirare finanziamenti anche da soggetti privati, consentendo lo svolgimento di stagioni ricche e di alto profilo. L’attenzione nei confronti degli artisti internazionali portò programmi che coinvolgevano interpreti e direttori di fama mondiale, contribuendo a mantenere la Scala tra i teatri d’opera più apprezzati al mondo.
il progetto dell’orchestra mozart e gli ultimi anni di badini
Dopo l’esperienza alla Scala e un breve periodo alla guida dell’Agis, Badini avviò quella che definì la sua “follia senile”: la costituzione dell’Orchestra Mozart. L’iniziativa rifletteva il rapporto di amicizia e collaborazione con Claudio Abbado, e la volontà di offrire un conjunto orchestrale dedicato a un repertorio specifico con elevati standard artistici. Questa orchestra divenne un punto di riferimento nel circuito concertistico internazionale, contando su musicisti provenienti da diverse esperienze.
ricordo e testimonianze a palazzo pepoli
Nel corso dell’incontro del 4 giugno a Bologna, la memoria di Badini è stata affidata a testimonianze di chi lo ha conosciuto e apprezzato sul piano professionale e umano. Carlo Fontana, suo successore sia al Comunale sia alla Scala, ha ricordato le sue doti di organizzatore e promotore culturale. Claudio Leombroni, docente all’Università di Bologna, ha approfondito il contesto storico e culturale in cui Badini si è mosso, sottolineando l’impatto delle sue scelte sulla città e oltre. Anche Luigi Girati, ex cornista dell’Orchestra del Comunale e amico personale, ha contribuito con ricordi diretti.
La giornata a Palazzo Pepoli si è così configurata come momento di confronto e restituzione di un patrimonio culturale, direttamente collegato a una figura che ha segnato alcune tappe decisive dello spettacolo e della cultura italiana.