Un’iniziativa della città di Santa Marinella ambisce a unire il Santuario Etrusco di Punta della Vipera e il sito romano di Castrum Novum in un unico itinerario turistico-ambientale. Questo progetto, guidato dal sindaco Tidei, mira a mettere in risalto la ricchezza storica e culturale della zona, incoraggiando visitatori e residenti a esplorare l’eredità etrusca e il suo legame con la romanizzazione.
L’idea di un asse turistico-ambientale
Durante una recente visita ai lavori di recupero del santuario etrusco, il sindaco Tidei ha espresso il suo entusiasmo per un piano di sviluppo che integra l’importanza storica delle due aree. L’idea è di creare un percorso che possa attrarre turisti e appassionati di cultura, quasi come un ponte tra il passato etrusco e quello romano. Tidei ha sottolineato come la valorizzazione dei due siti possa non solo arricchire l’offerta culturale di S. Marinella, ma anche incentivare l’economia locale, aumentando le possibilità di attrazione turistica.
Il santuario, dedicato alla dea Menerva, corrispondente ad Atena della mitologia greca, è un luogo di notevole rilevanza. Se si pensa alla storicità della zona, viene alla luce la potenzialità di un itinerario che non solo favorisca la conoscenza, ma anche la partecipazione attiva dei cittadini e degli ospiti del comune. Un simile progetto richiederà , però, l’impegno di diverse figure, incluse istituzioni locali e associazioni di volontariato, per garantire un’implementazione efficace.
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Un intervento di recupero con diversi attori coinvolti
Il recupero del Santuario Etrusco di Punta della Vipera è sotto la supervisione della Soprintendenza ABAP, in collaborazione con la Direzione Regionale Musei Nazionali Lazio. Grazie all’impegno di funzionari come Rossella Zaccagnini e Lara Anniboletti, i lavori sono già in fase di avvio. Le operazioni di ripulitura e recupero sono affiancate da un gruppo variegato di volontari, tra cui il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite e l’Associazione Archeologica Centumcellae, che lavorano per portare alla luce la storia etrusca di questa area.
Questi interventi non si limitano solo alla conservazione; si prevedono anche l’installazione di pannelli informativi e guide che possano aiutare i visitatori a comprendere la storia e l’importanza del sito. La creazione di un percorso naturalistico-archeologico rappresenta una chiave per rendere il santuario facilmente fruibile per una più ampia gamma di persone. Ciò faciliterà anche visite educative per le scuole e per chiunque volesse avvicinarsi alla cultura etrusca.
La rilevanza storica del santuario
Il Santuario Etrusco di Punta della Vipera risale a un periodo compreso tra il 540 e il 530 a.C. Si conosce che il primo luogo di culto fu realizzato accanto a un pozzo, dal quale sono state rinvenute importanti evidenze archeologiche, come una lamina di piombo con un’incisione etrusca che descrive probabilmente un calendario liturgico. Scoperte come queste offrono un gustoso assaggio della complessità e della ricchezza delle pratiche religiose etrusche.
Col passare dei secoli, il santuario si è trasformato, fino a essere ristrutturato nel IV secolo a.C., quando venne costruito un tempio. Alcuni elementi architettonici di quest’epoca, con eleganti fregi in terracotta, possono essere ammirati presso il Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia. Con la romanizzazione della zona e la creazione di Castrum Novum, il luogo sacro subì ulteriori modifiche, riflettendo così le varie fasi di occupazione e l’importanza continua del sito nell’immaginario collettivo.
Il progetto di valorizzazione non solo intende preservare la storia, ma anche renderla parte integrante dell’identità e della cultura contemporanea della regione, cercando di stimolare l’interesse di un pubblico ampio e variegato che può andare oltre il semplice turismo.
Un intervento di tale portata illumina il cammino verso un futuro in cui le antiche tradizioni etrusche possano tornare a vivere nella memoria collettiva e nel dialogo interculturale, offrendo così nuove opportunità di apprendimento e scoperta.