Il recente decreto chiamato Salva casa si è rivelato una svolta per il mercato immobiliare delle Marche, intervenendo in un momento di difficoltà prolungata per compravendite e affitti. L’approvazione di questa normativa ha coinciso con una ripresa concreta delle transazioni immobiliari, come ha evidenziato il ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini durante un incontro della Lega Marche a Colli del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. La legge, frutto di un dialogo durato oltre un anno tra istituzioni e realtà locali, mira a rimuovere ostacoli burocratici che bloccavano milioni di proprietà in tutta Italia, restituendo finalmente valore e funzionalità alle abitazioni.
Il contesto delle marche e l’azione politica dietro il salva casa
Le Marche rappresentano una regione caratterizzata da una struttura abitativa complessa, fatta di molti piccoli borghi e centri storici. Questo ha reso necessaria una legislazione in grado di affrontare le peculiarità del territorio, spesso penalizzato da regole rigide e procedure lente. Matteo Salvini ha sottolineato che l’obiettivo era fornire strumenti concreti ai Comuni e alle Regioni, in particolare ai sindaci, per risolvere problematiche legate a difformità edilizie di piccola entità ma molto diffuse, che fino a oggi bloccavano molte proprietà sul mercato.
Un lavoro di confronto e equilibrio
Il lavoro svolto in oltre dodici mesi di confronto ha coinvolto associazioni, cooperative, sindacati, enti locali e amministrazioni comunali, garantendo un prodotto normativo in equilibrio tra esigenze urbanistiche e necessità sociali. Grazie al Salva casa, è stato possibile semplificare le procedure per regolarizzare situazioni che riguardano milioni di immobili in tutta Italia, ma con un impatto particolarmente rilevante nelle Marche. Il risultato atteso è la liberazione di un enorme potenziale immobiliare finora inutilizzato, che potrà stimolare nuove compravendite e locazioni, producendo ricadute positive come incremento di lavoro per i professionisti del settore e calmieramento dei prezzi.
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I nodi tecnici superati dal salva casa per riattivare il mercato immobiliare
Il decreto tocca punti fondamentali che spesso frenano la messa in vendita o affitto di immobili vetusti o in borghi storici. Tra questi, il meccanismo del silenzio assenso, che permette di snellire l’iter per le autorizzazioni edilizie, e il superamento della doppia conformità, ossia l’obbligo di adeguare contemporaneamente più regolamenti edilizi e urbanistici che spesso coincidono solo in parte.
Aggiornamenti normativi e parametri rivisti
Inoltre, sono stati aggiornati i regolamenti di igiene, ridisegnando parametri come le altezze minime richieste e le superfici abitabili, che in molti casi risultavano disallineati rispetto alle costruzioni esistenti. Salvo alcune eccezioni, queste norme venivano applicate anche a costruzioni successive a decenni fa, creando così un imbuto regolatorio che bloccava milioni di unità immobiliari per spessori ridotti al minimo. L’ordine degli ingegneri ha confermato come moltissime abitazioni siano rimaste ferme per dettagli di pochi centimetri relativi a finestre, sottotetti, grondaie o gradini irregolari rispetto alle piantine originali.
Con il Salva casa, queste impostazioni sono state riviste per facilitare un aggiornamento normativo che rende più agevole intervenire sulle difformità senza ulteriori lungaggini. Questo intervento libererà migliaia di immobili, soprattutto nei centri storici marchigiani, consentendo ai proprietari di disporre delle loro case, mentre i tecnici e gli artigiani locali avranno nuove opportunità di lavoro grazie all’aumento delle richieste di sistemazioni e ristrutturazioni.
Effetti economici e sociali della legge sulle comunità locali
La possibilità di mettere nuovamente in circolo immobili bloccati offre una doppia opportunità per i territori marchigiani. Da un lato i proprietari riacquistano potere contrattuale e possono vendere o affittare senza il timore di ostacoli burocratici, dall’altro i Comuni riceveranno slancio dagli introiti legati a compravendite e tasse collegate, contribuendo a rivitalizzare le aree depresse o poco valorizzate.
Il decreto assume un ruolo chiave anche nel contenimento dei costi degli affitti e delle compravendite. Immettendo un maggior numero di immobili disponibili, si potrà ridurre la pressione sulla domanda che negli scorsi anni aveva fatto aumentare prezzi e difficoltà di accesso per molti cittadini. Per i tecnici professionisti come geometri, ingegneri e architetti, si prevedono incrementi delle commesse per rilievi, piani di recupero e adeguamenti tecnici.
Le imprese edili e le maestranze artigiane potranno osservare un ritorno di attività grazie alle richieste di piccoli interventi tecnici o di manutenzione necessari per rendere gli immobili conformi. In più, si aprono nuove prospettive per interventi di rigenerazione urbana in borghi e piccoli paesi, favorendo anche il recupero di patrimonio edilizio spesso trascurato.
Sinergia tra tutela e sviluppo locale
Questi risvolti si incrociano con le politiche legate alla valorizzazione del territorio e allo sviluppo locale, permettendo un equilibrio tra tutela del patrimonio e sostegno alle esigenze abitative contemporanee. Gli interventi stimolati dal decreto Salva casa, pertanto, potrebbero rappresentare una risposta concreta alle sfide sociali ed economiche delle comunità marchigiane.