Il saluto dell’avvocato al carcere di Sassari scatena una segnalazione all’ordine degli avvocati per il caso Cospito

Il saluto dell’avvocato al carcere di Sassari scatena una segnalazione all’ordine degli avvocati per il caso Cospito

Nel carcere di Sassari, il saluto con due baci dell’avvocato Flavio Rossi Albertini a Alfredo Cospito durante un colloquio in regime 41 bis ha suscitato una segnalazione all’ordine degli avvocati per valutare la correttezza deontologica.
Il Saluto Delle28099Avvocato Al Car Il Saluto Delle28099Avvocato Al Car
Nel carcere di Sassari, un avvocato è stato segnalato all’ordine degli avvocati per aver salutato con due baci e una stretta di mano un detenuto in regime 41 bis, sollevando dubbi sulla correttezza deontologica e sulle procedure di sicurezza. - Gaeta.it

Nel carcere di Sassari, un gesto che pareva soltanto un saluto ha acceso un dibattito sulle procedure interne e sull’etica professionale. Flavio Rossi Albertini, avvocato difensore dell’anarchico Alfredo Cospito, al termine di un colloquio con il suo assistito, ha dato due baci sulle guance accompagnati da una stretta di mano. Questo episodio, avvenuto il 9 maggio 2025, ha portato il direttore della struttura penitenziaria a segnalare il legale all’ordine degli avvocati per valutare la correttezza deontologica del comportamento.

Il contesto del colloquio e il gesto che ha fatto discutere

Il 9 maggio, nello spazio riservato ai colloqui nel reparto 41 bis del carcere di Sassari, Flavio Rossi Albertini ha incontrato il suo cliente, Alfredo Cospito. Al termine dell’incontro, l’avvocato ha salutato Cospito con una stretta di mano e due baci sulle guance. Gesti, questi, che in molti contesti sociali possono apparire come una normale espressione di rispetto o affetto. Tuttavia, nel carcere dove sono detenuti soggetti sottoposti a regimi detentivi rigidi, come quello previsto dall’articolo 41 bis, tali comportamenti assumono una valenza particolare e sono sottoposti a stretto controllo.

Il reparto 41 bis serve a isolare detenuti considerati pericolosi, con misure severe anche per le visite e i contatti esterni. La direzione del carcere ha interpretato il gesto di Rossi Albertini come potenzialmente problematico, ritenendo che possa comunicare messaggi particolari o risultare inappropriato nella relazione con un detenuto con una caratura giudiziaria elevata.

La segnalazione all’ordine degli avvocati e le motivazioni del direttore

Il 5 giugno 2025, il direttore del carcere di Sassari ha inviato una comunicazione formale all’ordine degli avvocati in cui si richiedeva una valutazione sul comportamento del legale. Nel documento si sottolinea che, a fronte della gravità delle imputazioni e del contesto detentivo, è importante capire se un tale saluto possa considerarsi conforme al codice deontologico della professione forense.

La lettera mette in relazione il tipo di saluto con il significato che potrebbe assumere in quel particolare ambiente, soprattutto per i detenuti inseriti nel regime 41 bis. Si chiede inoltre di fornire indicazioni per il personale di polizia penitenziaria, che deve garantire la sicurezza e la vigilanza con rigore e attenzione. Questi agenti operano in condizioni difficili, dove ogni comportamento esterno va osservato con particolare attenzione per evitare possibili rischi.

Il direttore fa presente che la vigilanza richiede professionalità e dedizione e che il personale si trova a dover gestire situazioni molto delicate. Pertanto, ritiene utile ricevere un parere ufficiale dall’ordine degli avvocati che indichi se il gesto dell’avvocato Rossi Albertini sia compatibile con le regole della professione e, più in generale, con i principi di sicurezza e controllo del carcere.

Implicazioni del regime 41 bis e attenzione sulle visite in carcere

Il regime detentivo di cui all’articolo 41 bis è noto per la sua rigidità. Serve a isolare i detenuti giudicati più pericolosi, per prevenire contatti con l’esterno che possano agevolare attività criminali o tentativi di fuga. Le regole che regolano i colloqui in questi reparti sono molto strette, a partire dalle modalità di incontro fino ai comportamenti consentiti durante le visite.

Qualsiasi segnale involontario o forma di comunicazione può venire interpretata con sospetto, soprattutto se proviene da figure esterne come gli avvocati, che ogni giorno hanno accesso al filone giudiziario della detenzione. L’obiettivo delle restrizioni è limitare ogni possibile contaminazione tra detenuti e ambienti esterni, mantenendo un controllo rigoroso sulle interazioni.

Le autorità carcerarie rivolgono grande attenzione al rispetto delle procedure proprio per evitare che si creino situazioni che possano compromettere la sicurezza. Per questo motivo, ogni movimento, sorriso o gesto durante i colloqui viene scrutinato con cura. Il saluto di Rossi Albertini, benché apparentemente semplice, è finito sotto la lente d’ingrandimento per la sua potenziale valenza simbolica.

Reazioni e sviluppi nella comunità forense e carceraria

La notizia della segnalazione all’ordine degli avvocati ha sollevato discussioni tra gli operatori del diritto e gli addetti alla gestione carceraria. Da una parte c’è chi ricorda che gli avvocati hanno il dovere di mantenere un comportamento improntato a rigore e rispetto delle norme, specie in ambienti complessi come quello del 41 bis. Dall’altra, alcuni sottolineano come i saluti sociali siano parte della normale interazione umana e rischino di essere mal interpretati se letti fuori dal loro contesto.

In ogni caso, la decisione di inviare un esposto all’ordine degli avvocati mette in evidenza la natura delicata delle relazioni tra detenuti, difensori e personale di vigilanza. Si tratta di un equilibrio difficile da mantenere, dove le regole devono tutelare la sicurezza senza però ledere i diritti basilari dei detenuti e dei loro rappresentanti legali.

Ad oggi, l’ordine degli avvocati deve ancora esprimere un giudizio definitivo sulla questione. L’episodio ha però aperto un confronto sulla gestione dei colloqui nel carcere di Sassari, sulle procedure di controllo e sulle modalità di relazione tra avvocati e clienti in regime di massima severità. Gli sviluppi nei prossimi mesi potranno fornire indicazioni più precise su quali comportamenti siano considerati accettabili in questo contesto.

Change privacy settings
×