L’evento per il cinquantesimo anniversario di Fameccanica, svoltosi in via Aterno a Sambuceto di San Giovanni Teatino, ha visto la partecipazione del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. L’occasione ha rappresentato un momento per raccontare non solo la crescita dell’azienda, ma anche il significativo contributo che ha offerto durante la pandemia con la produzione di mascherine, un gesto strategico e di emergenza. Fameccanica è emersa come protagonista nel panorama industriale locale e internazionale, con numeri impressionanti che confermano la sua importanza.
Fameccanica tra numeri e presenza globale
Fameccanica conta oltre 600 dipendenti in Italia, di cui 500 impiegati presso la sede di Sambuceto. Oltre ai siti produttivi in Italia, l’azienda ha stabilimenti negli Stati Uniti e in Cina, mantenendo una dimensione internazionale. La sua attività si estende oltre il semplice converting: si interessa di robotica, automazione industriale e packaging sostenibile, ambiti che richiedono investimenti in tecnologia e ricerca. Dal punto di vista economico, l’azienda registra più di 200 milioni di euro di fatturato, che deriva per l’80% dall’export, dimostrando l’importanza delle relazioni internazionali nello sviluppo del business. L’ampio patrimonio brevettuale, con oltre 1.100 titoli, testimonia il lavoro costante sui processi produttivi e le innovazioni.
Una scelta vincente per la competizione globale
La scelta di focalizzarsi su prodotti innovativi ha favorito Fameccanica nella competizione globale. La capacità di muoversi tra diversi campi produttivi ha fatto sì che l’azienda non dipendesse da un unico settore, rafforzando la resilienza soprattutto in periodi difficili. Il mercato dell’igiene intima è stato storicamente il punto di partenza, ma la strada intrapresa verso applicazioni di robotica e automazione l’ha resa una realtà multifunzionale.
Leggi anche:
Fameccanica e l’emergenza covid: una risposta rapida e concreta
Nel 2020, sottolinea il presidente Marsilio, la pandemia ha messo a nudo la fragilità delle catene produttive globalizzate. La delocalizzazione ha fatto sì che persino prodotti essenziali come le mascherine diventassero difficili da reperire. I primi mesi del covid furono segnati da ricerca disperata e inganni, con approvvigionamenti farraginosi e prezzi fuori controllo. In questo contesto di caos, l’idea di trovare in Abruzzo un’azienda capace di riconvertire la produzione si è rivelata fondamentale.
Il ruolo della protezione civile e la risposta locale
Marsilio ha raccontato come abbia sollecitato la protezione civile a individuare una realtà locale, operante nel settore degli assorbenti e dell’igiene, per realizzare rapidamente dispositivi di protezione individuale. Fameccanica ha messo in campo subito la sua dotazione tecnologica e le competenze per adattare le linee produttive. Il risultato è arrivato in pochi giorni: decine di migliaia di mascherine distribuite nel territorio abruzzese. Questi dispositivi hanno consentito ai sanitari di lavorare con maggior sicurezza, riducendo i rischi e sostenendo la tenuta degli ospedali.
Questa capacità di trasformarsi in emergenza, senza passare per lunghe procedure burocratiche o seguire logiche di mercato, ha mostrato un aspetto centrale di Fameccanica: l’attenzione concreta alla comunità. La produzione di mascherine non era un’azione economica ma un impegno sociale che ha contribuito a salvare vite.
Gratitudine e riconoscimenti istituzionali per fameccanica
Il presidente Marsilio ha espresso un riconoscimento particolare verso Fameccanica, sottolineando non solo l’effetto immediato della produzione di mascherine, ma anche il valore culturale e sociale che l’azienda ha saputo restituire al territorio. Nel contesto dell’emergenza sanitaria, Fameccanica non ha discusso prezzi o guadagni, ma ha messo le capacità al servizio di una regione intera.
Questo atteggiamento ha conquistato la stima delle istituzioni e ha fatto emergere il ruolo delle imprese capaci di fornire risposte concrete nei momenti critici. Il 50esimo anniversario non è solo una celebrazione commerciale, ma anche il riconoscimento di un rapporto concreto tra territorio, lavoro e salute pubblica.
Come fameccanica incrocia sviluppo e responsabilità collettiva
La storia di Fameccanica incrocia quindi tre elementi chiave: sviluppo industriale, capacità di innovazione continua e senso di responsabilità collettiva. La serata a Sambuceto ha rappresentato una conferma visibile di come un’azienda radicata possa incidere profondamente sull’economia e sulla vita delle persone, in tempi normali e di emergenza.