È stato lanciato a Bruxelles il podcast “Il rumore delle parole“, progetto nato dall’istant book che raccoglie testimonianze di donne vittime di violenze nel Veneto. Questo lavoro multimediale, curato da giornaliste locali, documenta esperienze anonime che mettono a fuoco le difficoltà quotidiane di chi subisce maltrattamenti. Il podcast è disponibile dall’11 giugno su tutte le piattaforme audio.
Lo sviluppo del podcast e la raccolta delle testimonianze
“Il rumore delle parole” è nato dalla raccolta di 38 testimonianze di donne che raccontano episodi di violenza subiti nella vita di ogni giorno. Queste storie sono state raccolte in forma anonima per proteggere le protagoniste e mantenere intatta la spontaneità del racconto. Il podcast riprende fedelmente le parole utilizzate nell’istant book omonimo, che poi ha dato origine al progetto audio.
Il ruolo di cantiere delle donne e delle giornaliste
Il lavoro è stato sviluppato nell’ambito del “Cantiere delle Donne“, iniziativa dedicata alla sensibilizzazione sui diritti femminili e sul contrasto alla violenza di genere. Le giornaliste Pamela Ferlin e Micaela Faggiani hanno curato la produzione, dando voce a voci che difficilmente riescono a farsi sentire in maniera così diretta.
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Il rispetto per i diritti d’autore si traduce in una donazione destinata a Casa Elena, la terza struttura presente nel padovano che offre rifugio e supporto alle donne vittime di violenza. Questa casa fa parte del Gruppo Polis, attivo da anni sul territorio nel fornire assistenza e protezione a chi fugge da situazioni di abuso.
La presentazione a bruxelles e il sostegno europeo
L’evento di presentazione del podcast è avvenuto a Bruxelles, presso la sede europea della Regione Veneto, alla presenza delle europarlamentari Elena Donazzan e Alessandra Moretti . La scelta della capitale belga non è casuale, ma coincide con la volontà di portare il tema della violenza sulle donne anche all’attenzione delle istituzioni europee.
La presentazione ha anticipato la messa in onda delle prime due puntate del podcast, prevista per l’11 giugno. L’iniziativa segue la visita a Bruxelles dell’associazione che ha promosso il progetto, accompagnata da rappresentanti del Comune di Limena, comune in provincia di Padova. Questo passaggio evidenzia l’impegno territoriale e il collegamento con le istituzioni comunitarie.
Un impegno condiviso oltre le differenze politiche
La presenza delle europarlamentari di schieramenti diversi dimostra un’attenzione trasversale verso la lotta alla violenza di genere, un tema che oltrepassa divisioni politiche. “È importante che questa battaglia unisca ogni partito e ogni istituzione”, hanno sottolineato le rappresentanti.
Le iniziative della regione veneto contro la violenza di genere
La Regione Veneto ha finanziato numerose iniziative per la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne. Il presidente Luca Zaia ha sottolineato come dal 2013, anno di entrata in vigore della legge regionale sul tema, siano stati stanziati oltre 9 milioni e mezzo di euro. Questi fondi sostengono la rete di centri antiviolenza e case rifugio che operano nel territorio.
Questi centri rappresentano il principale punto di riferimento per chi cerca aiuto, offrendo accoglienza, supporto psicologico e servizi legali. Casa Elena, in particolare, è la terza struttura con queste finalità presente nella provincia di Padova. Il suo ruolo è cruciale per garantire una protezione immediata a donne e bambini fuggiti da situazioni di pericolo.
Rafforzare la rete territoriale come strategia
L’attenzione regionale si concentra anche sul rafforzamento della rete territoriale, coinvolgendo associazioni, forze dell’ordine e operatori sociali per creare un ambiente in cui le vittime possano sentirsi tutelate e trovare risposte concrete.
Dove ascoltare il podcast e motivazioni della sua diffusione
“Il rumore delle parole” è accessibile dal 11 giugno su tutte le principali piattaforme di podcasting. La scelta di questo formato consente un ampio accesso al materiale, facilitando la diffusione delle storie raccolte e ampliando la sensibilizzazione sul tema.
Il formato audio, accompagnato dalla cura delle due giornaliste, permette un ascolto diretto e intenso, capace di restituire la voce a chi spesso rimane inascoltata. Il progetto è destinato a rimanere uno strumento di documentazione e riflessione, capace di stimolare attenzione e azioni a diversi livelli istituzionali e sociali.
La pubblicazione su piattaforme digitali facilita anche la condivisione, aumentando la portata e l’impatto delle testimonianze raccolte.