Il rover Perseverance ha raggiunto una nuova area di interesse all’interno del cratere Jezero su Marte. Questo settore, noto come Krokodillen, accoglie rocce che risalgono al Noachiano, il primo periodo geologico del pianeta rosso. La scoperta di queste formazioni offre la possibilità di studiare materiale geologico fra i più antichi mai analizzati direttamente sul suolo marziano. Perseverance prosegue così la sua missione, volta a indagare le condizioni che potrebbero aver permesso la presenza di vita su Marte.
Caratteristiche del sito krokodillen e la sua importanza geologica
Krokodillen si presenta come un altopiano roccioso che copre una superficie di circa 30 ettari all’interno del cratere Jezero. La zona si trova a metà strada fra il bordo antico del cratere, formato durante il Noachiano, e le più recenti pianure circostanti. Questo sito è stato soprannominato “il coccodrillo” per la sua forma irregolare, richiamando quella di una catena montuosa norvegese sull’isola di Prins Karls Forland.
Analisi preliminari dei minerali presenti
Gli studi preliminari mostrano che le rocce presenti contengono minerali argillosi, componenti indicativi di ambienti dove l’acqua liquida ha potuto agire a lungo. Gli argillosi si formano, infatti, solo in presenza di acqua non solo temporanea. La loro presenza nel sito Krokodillen spinge a considerare questa regione come un luogo che nel passato poteva sostenere condizioni favorevoli alla vita. Il rover Perseverance ha iniziato a esaminare queste formazioni con i suoi strumenti, già raccogliendo dati che si spera porteranno a campioni da analizzare più a fondo.
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L’attività del rover Perseverance nel cratere Jezero e la raccolta di campioni
Dal suo arrivo a febbraio 2021, Perseverance ha svolto indagini dettagliate sul cratere Jezero, scelto per la sua storia geologica e la presenza passata di un lago. Nel maggio del 2025, durante il 1503° sol della missione, il rover ha raggiunto una zona chiamata “Witch Hazel Hill” all’interno di Krokodillen. Qui la fotocamera di navigazione ha immortalato il percorso del rover, documentando le tracce lasciate sul terreno.
Raccolta e analisi dei materiali
Perseverance adesso procede con le analisi sul posto, identificando rocce da cui estrarre campioni. Questi materiali, raccolti in contenitori sigillati, rappresentano la speranza per future indagini di laboratorio sulla Terra. Il rover è equipaggiato con strumenti per studiare la composizione chimica e la microstruttura del suolo ma non può sostituire l’ampiezza delle analisi possibili con le tecnologie del nostro pianeta. Per questo la missione punta a riportare campioni selezionati nei prossimi anni.
Le sfide del ritorno dei campioni e il futuro delle ricerche su vita marziana
Sebbene Perseverance stia completando la raccolta, il ritorno del materiale a Terra incontra ostacoli importanti. Il progetto di missione prevede una spedizione dedicata per recuperare i campioni e portarli in laboratorio, ma le incertezze sui finanziamenti e le priorità della NASA mettono a rischio questo passaggio cruciale. Specificamente, alcuni tagli al budget annunciati nel 2024 avrebbero bloccato i piani definiti in precedenza, lasciando incerta la possibilità di svolgere il ritorno terra-Marte più volte programmato.
Strategie attuali e prospettive future
In attesa di una soluzione definitiva, gli scienziati puntano a sfruttare al massimo i dati raccolti in situ da Perseverance, confrontandoli con le analisi di campioni già studiati e missioni precedenti. La ricerca di tracce di vita passata rimane uno degli obiettivi principali e Krokodillen potrebbe rappresentare un pezzo fondamentale di questo puzzle. Lo scopriremo seguendo la missione nel corso dei prossimi mesi.