Il robot da Vinci ha superato la sua prima prova in campo cardiochirurgico all’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino, dove da tre anni è operativo. Per la prima volta in Campania sono stati eseguiti interventi di cardiochirurgia a torace chiuso e cuore battente grazie a questa tecnologia. Questo passo rappresenta un cambiamento importante nella gestione chirurgica per pazienti con malattie cardiovascolari.
Nuovi orizzonti della cardiochirurgia mininvasiva
Nei giorni scorsi, l’équipe guidata dal dottor Brenno Fiorani ha portato a termine due interventi di installazione di by-pass sull’arteria mammaria attraverso la tecnica video-assistita mininvasiva. I pazienti, un uomo di 49 anni della provincia di Avellino e un ottantenne di Benevento, sono stati operati senza ricorrere alla sternotomia, ovvero l’apertura completa del torace. L’intervento è avvenuto con piccoli accessi, attraverso tre microfori, che permettono di evitare la tradizionale incisione ampia.
Vantaggi clinici e tecnici
Questa modalità riduce significativamente i tempi di recupero e limita il dolore post-operatorio. Oltre a essere meno invasiva, la procedura abbassa il rischio di infezioni e di perdite di sangue. Grazie al robot, che consente movimenti precisi e controllati, l’équipe ha potuto operare sul cuore mentre continuava a battere, evitando di fermarlo come avveniva in passato. Le operazioni sono andate a buon fine: il paziente più giovane è stato dimesso rapidamente e anche l’anziano di Benevento sta per tornare a casa.
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I vantaggi di usare il robot nella cardiochirurgia
Il dottor Brenno Fiorani ha sottolineato come l’uso del robot da Vinci nella cardiochirurgia rappresenti un traguardo notevole. Ha spiegato che questa tecnologia offre vantaggi tangibili ai pazienti: “Se avessimo adottato la tecnica tradizionale, sarebbero state necessarie incisioni importanti e tempi di recupero molto più lunghi”. Invece, con tre piccole incisioni e il supporto del robot computerizzato il dolore post-operatorio diminuisce, così come la quantità di sangue perso durante l’intervento.
Il rischio di infezioni si riduce considerevolmente, un fattore fondamentale soprattutto per pazienti più anziani o con condizioni cliniche delicate. Questo passaggio apre la strada all’impiego del robot per ulteriori procedure complesse di cardiochirurgia. L’esperienza acquisita all’ospedale di Avellino potrebbe così dare impulso a un cambiamento più ampio nell’uso delle tecnologie robotiche nel sud Italia, dove ancora poche strutture dispongono di questo tipo di attrezzature.
L’importanza strategica in campania
Negli ultimi anni l’ospedale San Giuseppe Moscati ha dato dimostrazione di voler investire nelle tecnologie più avanzate per la cura dei pazienti. L’arrivo del robot da Vinci è stato un passo importante, ma l’utilizzo in cardiochirurgia rappresenta uno sviluppo decisivo. Interventi fatti a torace chiuso e a cuore battente sono la prova che la chirurgia robotica non si limita alla routine, ma si estende a casi che richiedono precisione estrema e attenta gestione.
Questa esperienza ha valore non solo per la Campania, ma per tutto il Mezzogiorno, dove spesso le opportunità di accesso alle tecnologie più recenti sono limitate. L’adozione di tecniche mininvasive robot-guidate può incidere positivamente sul decorso clinico dei pazienti, con risparmi in termini di complicanze e tempi di degenza ospedaliera. I risultati portano attenzione sulle possibilità di estendere queste procedure anche ad altre patologie cardiache e a una platea più ampia di pazienti. Il futuro della cardiochirurgia nella regione passa molto anche dalla capacità di fare affidamento a strumenti come il robot da Vinci.