il rione sanità di napoli nelle memorie e nelle sfide di oggi, incontro a latina

il rione sanità di napoli nelle memorie e nelle sfide di oggi, incontro a latina

Il volume “A memoria futura” racconta le trasformazioni del rione Sanità di Napoli attraverso storie di vita, identità di quartiere, cittadinanza attiva e un archivio collettivo presentato a Latina.
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"A memoria futura" è un volume che racconta la storia, le trasformazioni e le memorie del Rione Sanità di Napoli, valorizzando l’identità locale, le tensioni sociali e la cittadinanza attiva attraverso un archivio collettivo di storie e pratiche culturali. - Gaeta.it

“A memoria futura. Storie e paesaggi del rione sanità” è un volume collettaneo che racconta la vita e le trasformazioni di uno dei quartieri storici più complessi di Napoli. Il libro, frutto di un lavoro sul campo coinvolgente tra il 2020 e il 2022, sarà presentato il 29 maggio a latina, alla Kokoro Cicchetteria, con la partecipazione degli studiosi che lo hanno curato. L’opera torna a porre l’attenzione su temi cruciali come l’identità di quartiere, le tensioni sociali, e le esperienze di cittadinanza attiva che mettono in luce aspetti poco raccontati di una comunità vivace e complessa.

Il progetto “la casa del rione sanità”: storie di orgoglio e giustizia sociale

Tra il 2020 e il 2022, il rione sanità di napoli è stato al centro del progetto “La Casa del Rione Sanità. Racconti di orgoglio e di giustizia sociale”, nato con l’intento di dare voce a chi vive in questo quartiere, raccogliendo memorie e storie di vita quotidiana. Il progetto si è sviluppato grazie all’impegno di giovani che hanno lavorato direttamente sul territorio, esplorando una realtà fatta di lotte sociali e relazioni complesse. Da questa esperienza è nato un archivio di racconti che intrecciano passato e presente, con particolare attenzione ai temi dell’abitare, del lavoro e delle pratiche religiose. La scelta di focalizzarsi sul rione mira a mettere in luce un mondo spesso dimenticato o rappresentato solo attraverso stereotipi, aprendolo a riflessioni più profonde sulle sfide attuali e sulle potenzialità di una comunità.

Il volume ripercorre anche come il rione sia cambiato nel tempo, toccando aspetti come la turistificazione, che ha modificato alcune dinamiche del tessuto sociale, e la presenza delle maestrie artigianali che ancora oggi animano la vita del quartiere. Il dialogo tra passato e presente emerge soprattutto nel modo in cui si affrontano le memorie connesse anche alla malavita, un capitolo delicato che invece di lasciare margini a giudizi semplicistici cerca di restituire un quadro complesso, tra relazioni con l’intera città e percorsi di riappropriazione culturale.

La costruzione collettiva di un archivio di quartiere come strumento sociale e culturale

La natura polifonica del libro nasce anche dall’esperienza di un archivio costituito all’interno del rione, che funge da vero e proprio spazio sociale oltre che culturale. L’archivio non si limita a conservare documenti, ma diventa strumento di autodeterminazione per la comunità, un modo per affermare la propria storia e l’identità locale attraverso la memoria viva delle persone. Questo metodo, come spiega Luca Santangelo, ricercatore e storico, mette in dialogo la storia orale con pratiche di partecipazione e attivismo, proiettando l’attenzione su come la conoscenza collettiva si possa trasformare in un’azione concreta.

Il lavoro di raccolta e conservazione si integra con esperienze simili in ambiti diversi d’Italia, da nord a sud, creando un movimento di cittadinanza attiva che supera i confini del singolo quartiere. Il volume dedica spazio anche alle forme di archiviazione digitale, strumento che in questi ultimi anni ha ampliato il raggio d’azione delle memorie popolari, permettendo la diffusione e la valorizzazione di storie che spesso restavano isolate. L’archivio diventa così una risorsa non solo per chi abita il rione sanità, ma per chiunque voglia comprendere le dinamiche di quartiere, i legami sociali e culturali che animano le città contemporanee.

Un dialogo aperto tra storia orale e territori: la presentazione a latina come occasione

La presentazione del libro a latina rappresenta non solo la promozione di questa pubblicazione, ma anche l’avvio di un dibattito più ampio sulla metodologia della storia orale e sui modi in cui raccontare le comunità. Hilde Merini, antropologa e una delle curatrici, dialogherà con Luca Santangelo a partire dall’esperienza della Casa del Rione Sanità, ma inserendo la discussione nel contesto del laboratorio di storia del liceo Manzoni e della Casa dell’Architettura di latina.

Latina, città che già negli anni Settanta ha ospitato una delle prime esperienze di scuola di storia orale grazie al circolo Gianni Bosio, si prepara a confrontarsi con nuove questioni legate all’identità locale attraverso questi strumenti. L’incontro vuole stimolare la riflessione su come diversi racconti e memorie possano intrecciarsi per comporre un’immagine più completa e sfaccettata delle comunità urbane, ricalcando un’esperienza così distante geograficamente ma vicina per vocazione culturale e politica.

Il volume e la sua presentazione segnano un passo importante nella ricerca storica e sociale italiana, mettendo al centro il rapporto tra memoria e identità territoriale. Ci si attende che questa esperienza alimenti nuovi dialoghi e approcci, sia sul piano accademico che in quello di pratiche di cittadinanza attiva che coinvolgono le persone nei loro quartieri e nelle loro città.

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