Un gruppo criminale specializzato in furti di bagagli di lusso ha colpito all’aeroporto di Malpensa, prendendo di mira soprattutto viaggiatori facoltosi. Le indagini avviate a maggio 2024 dalla Polizia Aeroportuale hanno portato a dieci ordinanze di custodia cautelare, con il bottino stimato attorno ai 4 milioni di euro.
Indagini complesse e arresti tra italia e europa
Le indagini della Polizia Aeroportuale di Malpensa si sono concentrate su una serie di furti avvenuti nel corso di pochi mesi. Gli investigatori sono partiti da alcuni episodi sospetti, scattati nel maggio del 2024, e hanno poi ricostruito l’attività criminale di un gruppo organizzato specializzato nel sottrarre bagagli di lusso. Il Gip del tribunale di Busto Arsizio ha emesso dieci ordinanze di custodia cautelare su indicazione della procura locale. Al momento, tre degli arresti sono stati eseguiti in Italia. Altri due membri della banda sono stati rintracciati all’estero: uno si trova in carcere in Francia, l’altro in Spagna per reati diversi da quelli contestati negli ultimi mesi. La procura ha già avanzato la richiesta di estendere le misure cautelari a livello europeo, allo scopo di assicurare tutti i responsabili alla giustizia.
Tecniche investigative
Il lavoro investigativo ha contato anche su intercettazioni telefoniche e pedinamenti, oltre a un’attenta analisi degli spostamenti dei sospetti all’interno dello scalo. La complessità del crimine e la capacità della banda di cambiare ruolo continuamente hanno reso necessario un impegno intenso da parte degli agenti per riuscire a smantellare la rete criminale.
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Metodo collaudato per colpire vittime selezionate in poco tempo
I membri della banda erano tutti giovani algerini con un’età compresa tra i 20 e i 35 anni. Si dividevano in piccoli gruppi da due o tre persone per muoversi con più agilità tra i corridoi dell’aeroporto. Si facevano passare per viaggiatori comuni, mescolandosi alla folla senza destare sospetti. Erano agili nel mantenersi in contatto tramite auricolari e cellulari, scambiandosi spesso i ruoli per confondere eventuali testimoni o sistemi di sorveglianza. Il gruppo riusciva a portare a segno due furti in soli 15 minuti, dimostrando perfetta sincronizzazione e rapidità d’azione.
Dopo aver effettuato i colpi, i ladri si allontanavano velocemente usando taxi, treni o autobus. L’obiettivo erano soprattutto bagagli di alto valore: al loro interno trovavano orologi, gioielli, diamanti e borse firmate. Uno dei furti più rilevanti accertati riguarda un bagaglio con oggetti stimati per un valore superiore a 1,3 milioni di euro. Per scegliere le vittime puntavano su viaggiatori dall’aspetto facoltoso, evidentemente esperti nella selezione dei soggetti da colpire per massimizzare il bottino.
Questa organizzazione di ladri non si limitava a rubare semplici bagagli ma mirava a oggetti facilmente rivendibili sul mercato nero del lusso, utilizzando una strategia precisa e collaudata.
Rapidità e organizzazione
Il successo della banda dipendeva dalla rapidità delle azioni e dal continuo scambio di ruoli per eludere i controlli e sfuggire alle telecamere di sorveglianza.
Contesto e impatto sulla sicurezza negli aeroporti italiani
I furti in aeroporto sono un problema che può intaccare la fiducia dei viaggiatori, soprattutto quando colpiscono oggetti di lusso. Il caso della banda di Malpensa ha richiamato l’attenzione sulle misure di sicurezza all’interno degli scali italiani. Le autorità aeroportuali, in collaborazione con la Polizia, dovranno gestire nuove strategie di controllo per arginare questo tipo di attività criminali.
Gli aeroporti rappresentano un crocevia di persone e merci in movimento, terreno ideale per chi cerca occasioni facili di guadagno illecito. La rapidità con cui i ladri agivano e il metodo organizzato con scambi di ruoli mettevano a dura prova i sistemi di sorveglianza. Il caso di Malpensa spinge a riflettere sulla necessità di investimenti specifici in tecnologie di sicurezza e formazione del personale, per prevenire episodi simili in futuro.
Necessità di miglioramenti
Nonostante i numerosi controlli, gli aeroporti restano un luogo dove la vigilanza deve restare alta, soprattutto quando si tratta di passeggeri con beni di valore. Il successo delle indagini dimostra che la collaborazione tra forze dell’ordine e autorità aeroportuali può portare a risultati concreti, ma conferma anche l’urgenza di interventi mirati a questo fenomeno.
Le misure prese in questa inchiesta potrebbero costituire un precedente per altre città, considerando che la mobilità internazionale e la presenza di criminali in trasferta richiedono attenzione a livello transnazionale.