A Bologna resta vivo il ricordo di padre Michele Casali, figura tra le più significative per la cultura cittadina degli anni Settanta. Fondatore dell’Osteria delle Dame e del Centro San Domenico, Casali si distinse per la capacità di creare dialogo tra mondi spesso distanti, accogliendo personalità di spicco della cultura cattolica e laica. Nel 1975, uno degli eventi più noti fu la visita al Centro di Karol Wojtyla, allora cardinale e futuro papa Giovanni Paolo II. Anche quest’anno, a ventun anni dalla sua scomparsa, Casali verrà celebrato con un concerto che richiama la sua passione per la musica e la sensibilità spirituale.
La figura di padre michele casali a bologna tra cultura e spiritualità
Padre Michele Casali, domenicano e punto di riferimento a Bologna, visse fino al 2004 e lasciò una traccia profonda nella città. La sua attività non si limitò alla dimensione religiosa, ma coinvolse spazi culturali quali l’Osteria delle Dame e soprattutto il Centro San Domenico. Questo luogo divenne una sorta di crocevia per intellettuali, artisti e protagonisti della vita cattolica, con incontri che alimentavano dibattiti e confronti. Non è un segreto che personalità del calibro di Lucio Dalla ascoltassero qui le proprie canzoni in anteprima, mentre Francesco Guccini definì il religioso come Nero Wolf, per il suo sguardo profondo e la capacità di leggere la realtà.
Il 1975 segnò un momento particolare con la visita di Karol Wojtyla al Centro San Domenico, evento che testimonia l’importanza del luogo come spazio di dialogo attento e aperto. L’attività di Casali ha attraversato decenni e contesti diversi, e in città ancora oggi la sua memoria è legata a una stagione di fervore culturale e spirituale che offriva accoglienza a percorsi molto diversi tra loro.
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Un crocevia culturale a bologna
Il Centro San Domenico rappresentò un ponte tra le culture cattolica e laica, ospitando dibattiti e iniziative volte a promuovere un dialogo aperto e costruttivo. La vocazione di Casali era proprio quella di accogliere personalità differenti, creando un clima di scambio stimolante per tutta la città.
Il concerto per un amico e la musica classica al centro san domenico
Il ventunesimo anniversario della scomparsa di padre Casali viene commemorato con il tradizionale “concerto per un amico”. Quest’anno, l’appuntamento è fissato per il 10 giugno alle 21 nel Salone Bolognini, noto come luogo che ospita i “Martedì di San Domenico”, incontri culturali divenuti storici. Il recital sarà affidato al giovane pianista Pietro Fresa, nato proprio l’anno prima della morte di Casali. La scelta musicale riflette la sensibilità del sacerdote verso la musica classica, con un programma incentrato su composizioni di Mozart, Chopin, Skrjabin e Brahms.
Le opere in programma comprendono le Dodici variazioni in do maggiore di Mozart, che rappresentano un repertorio meno frequentato dai pianisti contemporanei ma assai significativo per la tradizione classica. Le Mazurche Op.33 di Chopin trovano spazio per evocare contrasti tra nostalgia e ritmo campestre, mentre la Sonata N. 9 di Skrjabin, conosciuta come “Messa nera”, porta un’atmosfera carica di inquietudine drammatica. Il concerto si chiude con le Variazioni e fuga su un tema di Haendel Op. 24 di Brahms, considerate tra le pagine più raffinate del compositore tedesco.
Programma musicale di alto livello
Il repertorio scelto per il concerto mette in evidenza la profondità e varietà della tradizione classica, attraversando epoche e stili in modo coerente con lo spirito di padre Casali e la sua passione per la musica.
Pietro fresa, il giovane pianista che rende omaggio a padre casali
Pietro Fresa, pianista bolognese di 25 anni, si è imposto tra i talenti emergenti della scena italiana. Sin dall’inizio del suo percorso si è dedicato al repertorio classico, con particolare attenzione a Mozart, una scelta non comune tra i giovani interpreti odierni. Le variazioni sulla canzone francese “Ah, vous dirai-je maman”, note anche grazie a interpreti come Clara Haskil e Samson François, rappresentano uno dei momenti più intensi della sua esibizione, illuminando dettagli di grande sensibilità e tecnica.
Il programma del concerto include anche le Mazurche di Chopin, che trasportano l’ascoltatore in un mondo fatto di emozioni contrastanti, passando dalle atmosfere rilassate a momenti di tensione. La Sonata di Skrjabin aggiunge un carattere notturno e misterioso, mentre le Variazioni di Brahms si presentano come un concentrato di miniature musicali che segnano un punto alto della tradizione europea per tastiera. Il repertorio scelto da Fresa consente di capire quanto sia profonda la sua ricerca artistica, che si riflette in un’interpretazione pulita e personale, apprezzata in ogni sala in cui si esibisce.