Il raggiro ai danni del generale Buscemi: indagate otto spogliarelliste per circonvenzione

Il raggiro ai danni del generale Buscemi: indagate otto spogliarelliste per circonvenzione

Il generale Mario Buscemi, scomparso a luglio, è al centro di un’inchiesta per circonvenzione di incapace che coinvolge otto spogliarelliste accusate di sfruttare la sua vulnerabilità psicologica e finanziaria.
Il raggiro ai danni del genera Il raggiro ai danni del genera
Il raggiro ai danni del generale Buscemi: indagate otto spogliarelliste per circonvenzione - Gaeta.it

La vicenda che coinvolge il generale Mario Buscemi, scomparso lo scorso luglio, ha sollevato un caso di grande scalpore, con otto spogliarelliste indagate per presunta circonvenzione di incapace. Le indagini della Procura rivelano un quadro complesso, fatto di doni lussuosi e spese ingenti, che mettono in luce fragilità e vulnerabilità del generale, il quale avrebbe subito condizionamenti psicologici nei suoi ultimi anni di vita.

Le spese e i regali lussuosi

Il generale Mario Buscemi si è trovato al centro di una rete di spese e doni che per molti potrebbe apparire come un atto di generosità, ma per gli inquirenti, potrebbe nascondere una strategia di sfruttamento. Le indagate, un gruppo di otto donne conosciute nei club di spogliarello a partire dal 2016, hanno ricevuto regali di grande valore. La lista è impressionante: gioielli preziosi, abiti firmati di designer come Roberto Cavalli, Balmain e Loro Piana, profumi delle migliori marche, e costose borse Prada e Chanel.

Le spogliarelliste, secondo le ricostruzioni, avrebbero saputo come “imporre” le proprie richieste, sfruttando una condizione di fragilità psicologica del generale, aggravata dalla sua età avanzata e da eventi tumultuosi nella vita privata, come la malattia di una persona a lui molto cara. Le vacanze all’insegna del lusso in località esclusive come Ibiza e Formentera sembrano essere stati solo un altro capitolo di questa storia inquietante.

Fragilità e vulnerabilità del generale

Un approfondimento medico, redatto dal professor Maurizio Marasco, neurologo, ha evidenziato la condizione di vulnerabilità del generale. La relazione è stata presentata dai legali dei familiari di Buscemi e ha avuto un ruolo centrale nell’inchiesta, che rischiava di essere archiviata. Il declino delle facoltà cognitive del generale, unito alla sua età e alla pensione, lo avrebbe reso più suscettibile alle pressioni, portandolo a soddisfare le richieste delle donne coinvolte. Questo quadro clinico ha attirato l’attenzione degli inquirenti, i quali sono ora alla ricerca di prove che mostrino come le indagate abbiano consapevolmente sfruttato questa vulnerabilità.

Durante l’ultimo periodo della sua vita, il generale avrebbe manifestato sintomi di confusione e problemi di linguaggio, secondo quanto riportato da chi gli era vicino, compresi familiari e personale sanitario. Questo scenario ha portato i suoi cari a chiedersi come fosse possibile che una persona in tali condizioni potesse gestire responsabilmente le proprie finanze.

Il destino del patrimonio di Buscemi

Nonostante il generale avesse accumulato un patrimonio considerevole, quasi un milione di euro, alla sua scomparsa i familiari hanno trovato solo poche centinaia di euro rimaste sul suo conto. Questo ha generato grande preoccupazione tra i suoi cari, che avevano già iniziato a sentire l’assenza di Buscemi nella loro vita. Le spese condominiali non saldate e l’assenza di fondi hanno dato l’allerta, portando a nominare un amministratore di sostegno per gestire la questione patrimoniale.

Le indagini hanno rivelato che una parte sostanziale di quella fortuna era stata destinata alle spese delle spogliarelliste, con somme donategli e beni materiali come letti, affitti e bollette pagate direttamente dal generale. In particolare, un appartamento sulla Tiburtina, per un importo di 250mila euro, rappresenta solo una delle tante spese sostenute dal generale per queste donne. Il caso di Buscemi appare quindi come un triste esempio di sfruttamento e condizionamento, in un contesto di vita privata complesso e segnato da esperienze dolorose.

Le testimonianze di persone vicine a Buscemi sono state fondamentali per l’inchiesta, e raccontano di una persona con sempre più problemi di memoria e difficoltà cognitive. La domanda ora è: in che misura le spogliarelliste fossero consapevoli della condizione del generale e delle sue fragilità?

Change privacy settings
×