La mattina del 13 agosto 2007 resta impressa nella mente di chi ha vissuto quegli eventi a contatto diretto con le persone coinvolte. Andrea Sempio, giovane legato a una delle vittime, aveva iniziato la giornata in casa con il padre, ignaro di ciò che si sarebbe poi consumato nel corso delle ore successive a pochi chilometri da lì. L’intervista con il padre di Andrea ci restituisce il clima di quel giorno, tra gesti semplici e la scoperta improvvisa di un crimine che avrebbe segnato una famiglia e una comunità.
La routine mattutina prima del delitto
Secondo il racconto del padre di Andrea, la giornata era cominciata come tante altre, con un risveglio tranquillo all’interno della casa di famiglia. Andrea si era alzato presto, era rimasto con lui ai primi momenti del mattino e poi aveva deciso di uscire. La destinazione iniziale era Vigevano, dove aveva degli impegni o appuntamenti personali non specificati. In seguito, Andrea si era diretto a trovare la nonna, a sottolineare una tradizione familiare e la cura dei legami tra generazioni. Si trattava di un percorso abituale, che rifletteva una dimensione domestica serena, senza segnali evidenti di tensioni o preoccupazioni.
La scoperta dell’omicidio di chiara poggi
Il momento in cui la tranquillità si è spezzata è avvenuto più tardi, al ritorno verso casa. Andrea, passando davanti a via Pascoli, ha saputo dell’omicidio di Chiara Poggi, la giovane sorella dell’amico Marco. Questo particolare ha trasformato la percezione della giornata in un mix di paura e sgomento. Il padre di Andrea ha ricordato come suo figlio fosse visibilmente sconvolto, con un senso di paura che si leggeva nei suoi occhi. Alla notizia dell’accaduto, immediatamente si è diffuso un clima di tensione nel gruppo degli amici e nelle famiglie coinvolte. L’uccisione di Chiara era una realtà inattesa, che ha infranto l’ordinaria quotidianità di molti.
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La reazione di andrea e il clima nel quartiere
Dopo aver appreso la notizia, Andrea ha mostrato segni di turbamento difficili da nascondere. Da quanto ha raccontato il padre, il giovane aveva paura non solo per la perdita dell’amica, ma anche per le conseguenze che la vicenda poteva implicare. La zona di via Pascoli, dove si trovava la casa della vittima, è diventata subito teatro delle indagini, e questo ha aggiunto inquietudine in chi abitava nei dintorni. La notizia si è sparsa rapidamente, alimentando ansie e congetture. Andrea, e con lui molti altri, hanno vissuto quelle ore con il peso di una realtà violenta che era entrata improvvisamente nelle loro vite.
La comunità segnata dal delitto e il peso delle ore successive
Quel 13 agosto 2007 è stato un giorno in cui la cronaca locale ha fatto irruzione nella sfera privata di molte famiglie. Chiara Poggi non era solo una ragazza vittima di un crimine, ma anche un punto di riferimento per amici e parenti, inclusi Andrea e il padre che ha ricordato quei momenti. Le ore che seguirono all’omicidio sono state segnate dall’attesa di risposte, dall’arrivo di forze dell’ordine e giornalisti, e da un senso di incertezza che si è prolungato nei giorni seguenti. La testimonianza di chi ha vissuto quella mattina da vicino restituisce la sensazione di un mondo familiare improvvisamente spezzato da un fatto grave, che ancora oggi rimane nel vissuto di chi c’era.
“Andrea era sconvolto, non riusciva a credere a ciò che avevamo appena appreso. Nei suoi occhi c’era paura, una paura profonda.”