il progetto metaverso della asl di nuoro per portare assistenza medica in aree isolate e carceri

il progetto metaverso della asl di nuoro per portare assistenza medica in aree isolate e carceri

asl n.3 di nuoro utilizza il metaverso per offrire assistenza sanitaria a distanza nelle carceri e zone difficili, migliorando la telemedicina con avatar e realtà aumentata, con progetti futuri per pazienti diabetici.
Il Progetto Metaverso Della As Il Progetto Metaverso Della As
La ASL n.3 di Nuoro ha lanciato "Metacare", un progetto che utilizza il metaverso per fornire assistenza medica a distanza, migliorando cure e sicurezza soprattutto nelle carceri e in aree difficili da raggiungere. - Gaeta.it

La asl n.3 di nuoro ha avviato un’iniziativa che sfrutta il metaverso per fornire assistenza sanitaria a distanza, rivolta in particolare a zone difficilmente raggiungibili e luoghi come le carceri. L’obiettivo è garantire cure corrette e tempestive anche laddove la presenza fisica del medico risulta complicata, superando limiti legati alla carenza di personale e alle difficoltà logistiche.

Il metacare: la realtà virtuale che connette medico e paziente nelle carceri

Il progetto pilota Metacare è nato all’interno della casa di reclusione Onani-Mamone, situata a un’ora dal presidio sanitario più vicino. In questo contesto spostare i detenuti per visite mediche comporta l’impiego di almeno cinque agenti per ogni movimento. Questa modalità però non sempre è efficiente o sicura. Il sistema ideato dalla asl nuorese permette di entrare in un ambiente virtuale tridimensionale, dove medico e paziente si incontrano attraverso avatar che sono le loro copie digitali.

Un nuovo modo di fare telemedicina

Eleonora Marchi, ingegnere clinico della asl 3, ha spiegato durante un convegno a Napoli organizzato dall’Associazione italiana ingegneri clinici , che “il metaverso restituisce una forma di umanità fino a poco tempo fa impossibile da replicare in telemedicina classica”. Gli avatar permettono di simulare l’interazione visiva e gestuale, rendendo gli incontri più naturali e meno freddi. In questo ambiente virtuale, i pazienti possono svolgere consulti, rilevare aggiornamenti terapeutici e seguire visite di controllo senza dover essere fisicamente presenti.

Vantaggi e limiti dell’applicazione virtuale nella sanità carceraria e non solo

Marchi ha puntualizzato che il metaverso non sostituisce tutte le forme di visita medica. Esistono situazioni in cui la presenza fisica rimane imprescindibile. Tuttavia, per chi soffre di disturbi psichiatrici, ansia o dipendenze, soprattutto in condizioni di reclusione, la comunicazione attraverso un ambiente virtuale si dimostra particolarmente adatta. Un alto numero di visite nella casa di reclusione sono state coperte proprio con questo metodo, raggiungendo circa il 70% delle richieste nel 2024, anno di lancio del progetto.

Risparmio di risorse e sicurezza

Questo sistema consente di risparmiare risorse importanti, riducendo gli spostamenti, la necessità di agenti di scorta e i rischi connessi. L’interazione a distanza resta comunque efficace grazie all’utilizzo di visori per realtà aumentata e joystick che permettono di interagire con strumenti medici e visualizzare esami in modo condiviso. La distanza fisica viene annullata in un ambiente che simula la presenza reciproca.

Prospettive future e ampliamento sull’assistenza a pazienti con diabete

L’ingegnere Marchi annuncia che l’esperienza Metacare sarà estesa ai pazienti diabetici nel territorio di competenza della asl 3. Questa scelta deriva dal potenziale del metaverso di fornire uno spazio di controllo terapeutico che aiuti nella gestione quotidiana della malattia e nella verifica di parametri fondamentali. La tecnologia, quindi, non si limita alla telemedicina tradizionale, ma crea un ambiente nel quale il paziente si sente seguito anche lontano dalla struttura sanitaria.

Tecnologia e monitoraggio continuo

La gestione attraverso spazi virtuali potrebbe facilitare il monitoraggio e il dialogo medico-paziente, dando la possibilità di intervenire tempestivamente su eventuali cambiamenti clinici. Si tratta di un approccio che sfrutta tecnologia e interazioni immersive per ottimizzare tempi, risorse e qualità dei servizi forniti in zone che presentano difficoltà logistiche o un numero limitato di specialisti.

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