Il progetto la corriera dei nonni lettori porta scrittura e memoria nelle comunità dell’entroterra aquilano

Il progetto la corriera dei nonni lettori porta scrittura e memoria nelle comunità dell’entroterra aquilano

sei paesi dell’entroterra aquilano partecipano al laboratorio la corriera dei nonni lettori per valorizzare scrittura, narrazione e tradizioni locali con il contributo di paolo fiorucci, michela di lanzo e gal gran sasso velino
Il Progetto La Corriera Dei No Il Progetto La Corriera Dei No
"La Corriera dei Nonni Lettori è un laboratorio itinerante nell’entroterra aquilano che coinvolge anziani di sei paesi abruzzesi in attività di scrittura, narrazione e arte per valorizzare la memoria e le tradizioni locali." - Gaeta.it

Nel cuore dell’Abruzzo, sei paesi dell’entroterra aquilano partecipano a un laboratorio dedicato agli anziani, pensato per riscoprire la scrittura e la lettura come strumenti per mantenere viva la tradizione orale e personale. L’iniziativa, denominata La Corriera dei Nonni Lettori, tocca San Benedetto in Perillis con il suo secondo incontro, dove arte, ricordi e narrazione si intrecciano. Il gesto di mettere in parole ed esprimere sentimenti riportano in primo piano il valore di chi, spesso invisibile, tiene salda la memoria e l’identità delle comunità montane.

Un laboratorio tra scrittura e narrazione per gli anziani dell’entroterra aquilano

Il 9 giugno 2025, a San Benedetto in Perillis, si è svolto un nuovo incontro del progetto La Corriera dei Nonni Lettori. La proposta si rivolge agli abitanti più anziani di Navelli, Collepietro, Gagliano Aterno, Tione degli Abruzzi, Fagnano Alto e appunto San Benedetto in Perillis. L’obiettivo è restituire a chi ha vissuto il ruolo di narratore e custode della conoscenza popolare, riconoscendogli un’importanza simile a quella della catena appenninica che attraversa l’Italia.

Nel corso delle lezioni, gli anziani si dedicano a esercizi di scrittura e a letture ad alta voce, stimolando la memoria affettiva e la creatività. Questo percorso vuole restituire valore a racconti, leggende e storie popolari spesso dimenticate, conservandole attraverso il linguaggio scritto e orale. Gli incontri offrono una forma di socialità e attenzione che rende protagonisti i testi elaborati dai partecipanti.

L’iniziativa nasce da un’idea di Paolo Fiorucci e ha avuto il supporto economico del GAL Gran Sasso Velino e del presidente Paolo Federico, inserita nel progetto Abruzzo E-Quality Experience. Al suo secondo appuntamento, il laboratorio ha proposto una lezione tenuta dall’illustratrice Michela Di Lanzo, che ha portato il suo contributo con immagini ispirate alle tradizioni e alle fiabe abruzzesi. Oltre al racconto artistico, le attività hanno stimolato la condivisione delle esperienze personali e racconti di vita.

Il valore delle lettere e la cassetta delle lettere perdute: emozioni messe nero su bianco

Il pomeriggio del 9 giugno ha visto una partecipazione intensa e sentita. L’appuntamento si è aperto con la lettura collettiva di lettere d’amore composte dagli anziani in un esercizio svolto dopo la prima lezione. Le missive hanno mostrato sentimenti molto personali, indirizzati a partner scomparsi, a un cane fedele, a un sole che ha vegliato su molte mattine, o ancora a figure familiari come la mamma.

Queste lettere, ricolme di affetto e ricordi, sono state poi depositate nella Cassetta delle Lettere Perdute, una struttura installata l’anno prima proprio a San Benedetto in Perillis per custodire parole mai spedite ma ancora vive dentro chi le ha scritte. L’idea della Cassetta si inserisce nel progetto come un archivio collettivo di emozioni e storie personali, a dimostrazione di quanto la scrittura possa essere un patrimonio comune, capace di mantenere legami umani forti e autentici.

Al termine della lettura, Michela Di Lanzo ha mostrato illustrazioni legate alle leggende popolari dell’Abruzzo, rievocando miti e feste tradizionali che animavano un tempo questi paesi remoti. L’artista ha raccontato come la vocazione per il disegno sia nata grazie ai racconti della nonna Fatina, figura centrale nelle sue storie e nelle opere lasciate anche sulle mura di San Benedetto.

Arte, memoria e canto come elementi di identità culturale locale

L’incontro ha toccato anche l’importanza di mantenere vive le tradizioni popolari abruzzesi, attraverso la conoscenza condivisa e la partecipazione attiva ai ricordi. Confronti sulle feste di un tempo, sulle fiabe locali e su usi ormai scomparsi hanno aiutato a rinvigorire il senso di appartenenza a una comunità. Si è assistito così a una valorizzazione della storia diffusa, vissuta non solo come passato ma come parte integrante del presente.

La giornata si è chiusa con un momento musicale: i partecipanti hanno cantato insieme “Azzurro” di Paolo Conte, dando corpo a un momento di socialità e condivisione semplice ma intenso, seguito da un caffè. La combinazione di scrittura, narrazione, disegno e musica ha reso l’incontro un’esperienza completa, capace di far emergere emozioni profonde e ricordi familiari.

Paolo Fiorucci ha spiegato che questo progetto recupera “la scrittura dove batte ancora il cuore della memoria” e che ogni incontro permette di far riaffiorare parole dimenticate, trasformandole in un bene comune, da custodire come parte del futuro. La valorizzazione della scrittura da parte di chi ha più esperienza rappresenta così un atto di rispetto e di attenzione verso la cultura locale e le persone più anziane, custodite come un tesoro vivente.

Un percorso in sei paesi tra scrittura, letture e documentazione fotografica

Il laboratorio promosso dall’associazione APS Heritage Art Research Project , guidata da Valeria Pica, coinvolge diversi comuni dell’Alto Aquilano. San Benedetto in Perillis si inserisce in uno scambio con Navelli, Collepietro, Gagliano Aterno, Tione degli Abruzzi e Fagnano Alto. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del GAL Gran Sasso Velino e delle amministrazioni locali.

Oltre a lezioni di scrittura, a settembre è previsto un corso di lettura ad alta voce, condotto dall’attrice Francesca Camilla D’Amico. Questo corso perfezionerà l’arte di rendere vive le parole scritte, rafforzando la comunicazione orale e il legame tra generazioni. Tra le tecniche impartite, ci sarà anche l’uso della voce e della recitazione come supporto della memoria.

La documentazione fotografica del progetto verrà affidata a Fabio Massimo Fioravanti, un fotografo professionista incaricato di raccogliere immagini e testimonianze dei momenti vissuti durante il percorso. Le foto fungeranno da archivio visivo e da elemento di restituzione pubblica, permettendo a più persone di conoscere e apprezzare questo lavoro di riscoperta culturale.

Il prossimo incontro sarà a Collepietro, promettendo un’altra tappa significativa nel viaggio tra parole, racconti e ricordi che animano ciascuna di queste comunità abruzzesi. La Corriera dei Nonni Lettori continua così a percorrere strade di montagna, portando con sé voci e storie che rischiavano di essere dimenticate.

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