Il professor Romano Prodi avverte: l’attacco Usa all’Iran potrebbe scatenare ondata di terrorismo internazionale

Il professor Romano Prodi avverte: l’attacco Usa all’Iran potrebbe scatenare ondata di terrorismo internazionale

Romano Prodi avverte che l’attacco Usa all’Iran potrebbe innescare terrorismo internazionale e tensioni globali, con Cina e Russia pronte a reagire; serve un accordo diplomatico tra le grandi potenze per evitare escalation.
Il Professor Romano Prodi Avve Il Professor Romano Prodi Avve
Romano Prodi avverte che l'attacco USA all'Iran rischia di scatenare una nuova ondata di terrorismo e tensioni globali, sottolineando l'importanza di un accordo diplomatico tra Stati Uniti, Russia e Cina per evitare un’escalation pericolosa. - Gaeta.it

L’attentato degli Stati Uniti contro l’Iran ha acceso inquietudini sul futuro della sicurezza globale. Romano Prodi, politico e docente noto per l’esperienza internazionale, ha espresso un quadro preoccupante sulle possibili conseguenze di questo episodio. Ecco cosa ha detto, durante la presentazione di un libro a Bologna, su come questo scontro potrebbe condizionare equilibri geopolitici e la stabilità regionale.

l’attacco Usa all’iran e le sue ripercussioni secondo Romano Prodi

Romano Prodi ha messo in evidenza che, dopo il raid americano, si potrebbe aprire una nuova stagione caratterizzata da atti di terrorismo internazionale. L’Iran, privato di risorse militari convenzionali di fronte alla potenza statunitense, rischia di affidarsi proprio al terrorismo come risposta. Questa forma di conflitto è l’unica arma rimasta a Teheran, ha spiegato. Le operazioni aeree Usa, durate 37 ore, hanno colpito profondamente il territorio iraniano e i piloti coinvolti in quella missione, secondo Prodi, saranno elevati a eroi nazionali in Iran.

Rafforzamento dei sentimenti patriottici e nazionalisti

Quel ruolo di protagonisti attribuito a chi ha compiuto il raid contribuirà a rafforzare sentimenti patriottici e nazionalisti. Questo ambiente potrà alimentare la nascita di gruppi che faranno ricorso a contromisure violente, gli atti terroristici appunto. Il quadro tratteggiato è quindi quello di un’escalation difficile da gestire se non si cerca un percorso diplomatico condiviso.

l’importanza del ruolo di Cina e Russia nelle tensioni globali

Il professore ha sottolineato come l’attacco americano non rimarrà senza risposta internazionale. Cina e Russia, schierate spesso come contrappeso agli Stati Uniti, potrebbero intensificare le loro strategie di contenimento nei confronti di Washington. La forza crescente del progetto Usa chiamato “Make American Great Again” rischia di spingere Pechino e Mosca a mostrare maggiore determinazione e interventismo.

Nuova fase di contrapposizione globale

Questi paesi, con interessi strategici nella regione mediorientale e sul piano geopolitico globale, potrebbero reagire creando una nuova fase di contrapposizione, destinata a condizionare le relazioni multilaterali. La capacità di mantenere un equilibrio tra le grandi potenze diventa dunque fondamentale per evitare un conflitto su scala più ampia.

La necessità di un accordo tra i grandi attori mondiali per evitare ulteriori escalation

Prodi ha concluso il suo intervento rimarcando che Teheran perde ogni margine di interlocuzione se non si crea un’intesa reale e definitiva tra le leadership di Stati Uniti, Russia e Cina. Questi tre paesi, definiti nei suoi discorsi come “autocrati” per le rispettive condizioni politiche, detengono il potere chiave per contenere o alimentare le tensioni.

Senza un accordo fra loro, il conflitto potrebbe inasprirsi e mettere a rischio la stabilità globale. La voce dell’Iran rischia di essere del tutto ignorata sul piano diplomatico, spingendo il paese verso scelte estreme e violente. Il richiamo principale è quindi alla diplomazia e al dialogo tra le potenze per evitare di trasformare uno scontro localizzato in un conflitto ben più ampio e devastante.

presentazione del libro di Giorgio Starace

L’intervento di Prodi, avvenuto durante la presentazione del libro di Giorgio Starace “La pace difficile. Diari di un ambasciatore a Mosca”, ribadisce la complessità di questa fase internazionale. Lo scontro in Medio Oriente continua a suscitare preoccupazioni che coinvolgono diverse capitali e che non accennano a trovare una via d’uscita semplice. Gli sviluppi delle prossime settimane saranno decisivi per il futuro di quest’area e per la sicurezza globale.

Change privacy settings
×