Il polo tecnico-didattico del consorzio pecorino di farindola apre con nuove attività e tradizioni casearie

Il polo tecnico-didattico del consorzio pecorino di farindola apre con nuove attività e tradizioni casearie

Il 21 giugno 2025 ad Assergi inaugura il Polo Tecnico-Didattico del Consorzio dei Produttori del Pecorino di Farindola, per valorizzare la produzione tradizionale e promuovere formazione e comunità locale.
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Il 21 giugno 2025 ad Assergi sarà inaugurato il Polo Tecnico-Didattico del Consorzio dei Produttori del Pecorino di Farindola, struttura dedicata alla valorizzazione della tradizionale produzione artigianale e alla formazione, con l'obiettivo di rafforzare la comunità locale e promuovere il formaggio tipico. - Gaeta.it

Il 21 giugno 2025 ad Assergi verrà inaugurato il Polo Tecnico-Didattico del Consorzio dei Produttori del Pecorino di Farindola, un progetto che punta a consolidare la produzione di un formaggio noto per la sua particolare lavorazione. Questa struttura nasce per supportare le tecniche artigianali di caseificazione tipiche della zona, valorizzando le conoscenze locali e promuovendo la comunità attorno a un prodotto legato alla storia e cultura del territorio.

Il pecorino di farindola e la sua lavorazione unica

Il Pecorino di Farindola si distingue per l’uso del caglio di maiale durante la caseificazione, una pratica che non si trova in altre produzioni e che conferisce al formaggio un carattere particolare sia nel sapore sia nella tipicità. Questa tecnica, tramandata a voce e per mano, rappresenta un patrimonio di conoscenze antiche. La scelta del caglio di origine suina contribuisce a esaltare le proprietà organolettiche del prodotto finale, mantenendo una forte connotazione territoriale. Farindola ha così conservato un rito di lavorazione che va oltre la semplice attività produttiva, trasformandola in esperienza culturale e identitaria.

L’attenzione agli aspetti igienico-sanitari rimane elevata. Nonostante si sfruttino metodi tradizionali, il Consorzio ha introdotto controlli rigorosi per garantire la qualità e la sicurezza alimentare. Questo equilibrio tra tradizione e modernità fa del Pecorino di Farindola un formaggio apprezzato anche fuori dai confini regionali, e fa crescere l’interesse verso la sua diffusione.

Un polo dedicato per formazione, produzione e aggregazione

Il Polo Tecnico-Didattico, allestito con il contributo dell’Ente Parco, è stato finanziato attraverso il progetto Filiere, nato per premiare iniziative capaci di rilanciare attività su base locale, soprattutto nelle filiere agroalimentari. La struttura offrirà agli operatori del Consorzio un luogo dove produrre il caglio secondo le modalità tradizionali, ma anche uno spazio dove portare avanti momenti di formazione professionale su nuove tecniche e approfondire il valore del prodotto.

Non solo produzione: il Polo diventerà pure un epicentro per gli incontri tra soci, tecnici e cittadini, favorendo uno scambio di idee e un senso di appartenenza. Viene così sottolineato il ruolo sociale che un progetto del genere può svolgere in una zona rurale, dove spesso le occasioni di incontro e confronto si riducono. Farindola, con questa struttura, punta a rafforzare il legame con la sua comunità e a coinvolgere i giovani nella prosecuzione delle attività artigianali.

La posizione strategica e la presentazione ufficiale dell’impianto

La sede del nuovo polo si trova in via del Castello, 2, presso l’ex ufficio postale di Farindola, un edificio che si trasforma in punto di riferimento per la vita economica e culturale locale. L’inaugurazione è fissata per sabato 21 giugno 2025 alle 11:30, momento atteso da produttori e rappresentanti istituzionali. Durante la cerimonia verranno presentati in dettaglio i risultati del progetto Filiere, che ha sostenuto il finanziamento e la realizzazione di questa iniziativa.

L’evento segna un passaggio importante per il Consorzio, inaugurando la fase operativa della struttura. L’apertura corrisponde al trentennale dalla nascita dell’Area Protetta dell’Ente Parco, un anniversario che aggiunge significato alla collaborazione fra istituzioni pubbliche e operatori privati, punti chiave per lo sviluppo rurale. La presenza di autorità e addetti ai lavori dimostra quanto l’intento sia quello di valorizzare non solo il formaggio ma anche la comunità intera, favorendo nuove occasioni di lavoro e crescita nel territorio.

Il ruolo dell’ente parco e la prospettiva di sviluppo locale

L’Ente Parco ha dichiarato che il progetto dimostra come le attività agro-silvo-pastorali possano dare impulso a iniziative imprenditoriali, e come il confronto continuo tra pubblico e privato crei condizioni favorevoli per lo sviluppo economico in aree rurali. La formazione di un polo specializzato costituisce un modello replicabile per altre comunità montane, che spesso affrontano difficoltà a mantenere vive le tradizioni produttive.

L’attenzione nei confronti del Pecorino di Farindola e del suo processo diventa così occasione per rafforzare l’identità territoriale, garantire la qualità del prodotto e far crescere mercati più ampi. L’Ente Parco sottolinea lo sforzo compiuto per creare una struttura che non sia solo uno spazio produttivo, ma anche un punto di riferimento per l’intera comunità. Già si guarda a nuove possibilità di collaborazione e a interventi successivi che possano accompagnare con ulteriori risorse la crescita del Consorzio e dei produttori soci.

La cerimonia di presentazione annuncia l’avvio di una nuova fase per il Pecorino di Farindola, che si appresta a consolidare la sua presenza nel panorama caseario regionale, con solide basi culturali, produttive e sociali.

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