Il pil italiano dovrebbe crescere dello 0,1% a maggio e giugno con un incremento annuo vicino allo 0,8%

Il pil italiano dovrebbe crescere dello 0,1% a maggio e giugno con un incremento annuo vicino allo 0,8%

Confcommercio prevede una crescita moderata del pil in Italia nel 2025, con un aumento dello 0,1% nei mesi di maggio e giugno e una crescita annua intorno allo 0,8%, frenata dai consumi deboli.
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Confcommercio prevede una crescita moderata del PIL italiano nel 2025, con un aumento attorno allo 0,8%, sostenuta da un’espansione lenta ma costante e limitata dalla debolezza dei consumi interni. - Gaeta.it

Le ultime previsioni di Confcommercio indicano un andamento moderato del prodotto interno lordo in Italia nei mesi di maggio e giugno 2025. Secondo gli esperti, il pil registrerà un aumento dello 0,1% su base congiunturale in entrambi i mesi, una crescita che porterebbe la variazione su base annua a sfiorare lo 0,8% nel mese corrente. Le stime riflettono una fase di espansione lenta ma costante, con effetti positivi che si ricollegano ai dati di aprile.

Crescita del pil nel secondo trimestre e previsioni per il 2025

Confcommercio ha elaborato una stima per la media del secondo trimestre 2025, indicando un incremento del pil dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. Questo risultato trae spinta dai risultati registrati nel mese di aprile, che hanno contribuito a consolidare il trend positivo. Sulla base di questi dati, la variazione tendenziale del pil nel periodo si attesta intorno allo 0,9%. Le proiezioni suggeriscono che, se non si verificano shock imprevisti, l’economia italiana potrebbe chiudere l’anno con una crescita complessiva vicina allo 0,8%. Questi numeri suggeriscono un quadro di stabilità che, pur senza grandi scosse o accelerazioni, dovrebbe mantenersi in equilibrio durante tutto il 2025.

Consumi delle famiglie e ruolo nella crescita economica

Un punto critico nel contesto attuale è rappresentato dalla debolezza dei consumi interni. Nonostante l’aumento dell’occupazione e il miglioramento del reddito disponibile per molte famiglie italiane, la propensione a spendere resta contenuta. Questo atteggiamento fa sì che la crescita dei consumi non riesca a consolidarsi su basi solide, rallentando la spinta che potrebbe provenire dalla domanda interna. Il fenomeno pesa sul quadro complessivo dell’economia, perché senza un’ampia ripresa della spesa delle famiglie, anche i segnali positivi del pil rimangono moderati e limitati. Le difficoltà derivano probabilmente da una cautela diffusa legata all’incertezza economica e alla percezione di un futuro meno stabile sotto il profilo finanziario.

Implicazioni per il contesto economico italiano

Il lento aumento del pil riflette un equilibrio fragile. Nonostante i dati incoraggianti di aprile, il quadro economico italiano resta condizionato da vari fattori che frenano performance più elevate. Le previsioni di Confcommercio non includono eventi inattesi che potrebbero influenzare la crescita, ma il rischio di shock esterni continua a rappresentare una variabile da tenere sotto controllo. L’instabilità globale, l’andamento dei mercati energetici e altre dinamiche macroeconomiche restano elementi che possono cambiare rapidamente lo scenario. Nel frattempo, le istituzioni e gli operatori economici osservano con attenzione l’andamento dei consumi e della produzione, consapevoli che da questi parametri dipenderanno le reali possibilità di rafforzamento del pil nel medio termine.

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