Il Picco di Circe: geografia,escursioni e miti del promontorio del Circeo

Il Picco di Circe: geografia,escursioni e miti del promontorio del Circeo

Picco Picco

Il Picco di Circe rappresenta la vetta più elevata del suggestivo Promontorio del Circeo, raggiungendo i 541 metri sul livello del mare. Nonostante l’altitudine relativamente modesta, questo rilievo offre un’esperienza escursionistica impegnativa e panorami mozzafiato che abbracciano il Mar Tirreno e le isole circostanti. Il promontorio si erge isolato e maestoso dalla pianura Pontina, manifestandosi come un Anti-Appennino che si protende verso il mare, circondato dalle acque su tre lati, caratteristica che ne ha alimentato il fascino e le leggende fin dall’antichità

Caratteristiche Geografiche e Geologiche

Il Promontorio del Circeo si configura come un piccolo e isolato massiccio montuoso di natura calcareo-dolomitica che emerge dalla pianura Pontina. Dal punto di vista geologico, è costituito da tre scaglie tettoniche di “Calcare Massiccio” che si sono accavallate e sovrascorse su terreni oligo-miocenici

. Questa particolare conformazione ha reso il promontorio un alto strutturale almeno dal Pliocene inferiore.

La posizione strategica del monte, che si protende nel Mar Tirreno, offre una visuale a 360 gradi che abbraccia un panorama straordinario: da una parte si possono ammirare le isole di Ponza, Palmarola, Zannone e Ventotene, dall’altra il Golfo di Gaeta; sul versante opposto si estende la spiaggia di Sabaudia con le sue caratteristiche dune

. Questa configurazione geografica, unita all’isolamento del promontorio, ha contribuito a creare quell’aura di mistero che avvolge il Monte Circeo fin dai tempi più remoti.

Picco Di Circe

Paleografia e Trasformazioni

Durante le fasi glaciali, quando il livello del mare era più basso di circa 100 metri rispetto all’attuale, il Monte Circeo presentava una configurazione molto diversa. Le grotte si aprivano su un’ampia pianura costiera che collegava il promontorio alle Isole Ponziane, creando un paesaggio completamente differente da quello attuale

Questa evoluzione paesaggistica testimonia le profonde trasformazioni che il territorio ha subito nel corso dei millenni.

Sentieri ed Escursioni al Picco di Circe

Raggiungere il Picco di Circe rappresenta un’esperienza escursionistica affascinante ma impegnativa. Esistono due sentieri principali per salire alla cima, entrambi classificati come EE (Escursionisti Esperti) dal Parco Nazionale del Circeo, un’indicazione che non deve essere sottovalutata nonostante l’altitudine contenuta

Caratteristiche dei Percorsi

I sentieri per il Picco di Circe presentano pendenze importanti e tratti in cui è necessario utilizzare le mani per progredire in sicurezza. Uno dei percorsi è interamente panoramico, mentre l’altro è particolarmente ripido ma include numerosi punti panoramici lungo il tragitto

È importante sottolineare che il trekking al Picco di Circe è un’escursione da compiere in giornata, poiché il bivacco e il campeggio sulla cima sono severamente vietati.

44766714Master

Itinerario da Torre Paola

Uno dei percorsi più conosciuti è quello che parte da Torre Paola (sentiero n.750), con una durata di circa 3 ore e 30 minuti per la sola salita e un dislivello di 541 metri

. L’itinerario inizia presso il ponte sul Canale Romano, dove è possibile parcheggiare l’auto. La zona di partenza è già di per sé interessante dal punto di vista storico, essendo circondata da importanti monumenti di epoca romana, tra cui un edificio termale trasformato successivamente in colombario e una pescheria circolare denominata “piscina di Lucullo”

Dettagli dell’Escursione Completa

L’escursione completa al Picco di Circe si sviluppa per circa 13 km con un dislivello di 700 metri e richiede circa 8 ore (soste incluse)

È classificata con un livello di difficoltà elevato (4 orme) ed è sconsigliata a chi soffre di vertigini. Il punto di partenza consigliato è Torre Paola a San Felice Circeo, dove è disponibile un parcheggio all’inizio del sentiero

Flora e Fauna del Promontorio

Il Promontorio del Circeo ospita una biodiversità ricca e variegata, che contribuisce al fascino naturalistico dell’area. I sentieri attraversano ambienti naturali unici, caratterizzati da boschi di leccio e sughera, alcune delle quali centenarie, che si alternano alla tipica macchia mediterranea

Vegetazione Caratteristica

La vegetazione della foresta del Parco Nazionale del Circeo varia a seconda delle condizioni microambientali. Nelle aree asciutte predominano i cerri (Quercus cerris), associati al farnetto (Quercus frainetto) e alla farnia (Quercus robur), con una presenza più limitata di roverella, sughera e leccio

. Il sottobosco si presenta denso e intricato, costituito principalmente da pungitopo, felce aquilina e asparago selvatico.

Nelle zone più umide, dette “Piscine”, il piano arboreo è dominato dalla farnia, accompagnata da frassino ossifillo, ontano nero e qualche esemplare di pioppo tremulo. La vegetazione erbacea igrofila comprende numerose specie come il giunco comune, la salcerella, il finocchio acquatico e il giaggiolo acquatico

Fauna del Parco

La fauna del Parco Nazionale del Circeo è estremamente ricca. La foresta è considerata il regno del cinghiale, ma ospita numerosi altri mammiferi come il tasso, la volpe, la lepre, il riccio, il moscardino e il daino (specie alloctona)

Tra i rettili si annoverano la testuggine comune, il ramarro, il cervone, il biacco, il saettone e la vipera comune. Gli anfibi presenti nelle zone più asciutte includono la raganella, il rospo smeraldino e quello comune, mentre le aree acquitiche ospitano la rana verde, la rana dalmatina, la biscia dal collare e la testuggine d’acqua

L’avifauna è particolarmente ricca, con diverse specie di picchi (verde, rosso, maggiore, minore e torcicollo), rapaci diurni (nibbio bruno, falco pecchiaiolo, lodolaio) e notturni (civetta, allocco), oltre a columbiformi e numerosi passeriformi come la cincia, lo scricciolo, il rampichino e il fringuello

1M8Gac

Storia e Miti del Monte Circeo

Il Monte Circeo è inestricabilmente legato alla mitologia greca e romana, in particolare alla figura della maga Circe, immortalata nell’Odissea di Omero. Questa connessione con il mito ha contribuito a creare un’aura di mistero e fascino attorno al promontorio, che perdura fino ai giorni nostri.

La Leggenda della Maga Circe

Secondo il racconto dell’Odissea, la maga Circe viveva su un’isola incantata, che molti identificano con il promontorio del Circeo. Qui, la potente incantatrice trasformava in animali coloro che giungevano sul suo territorio, compresi i compagni di Ulisse. Grazie alla sua astuzia e all’aiuto del dio Ermes, Ulisse riuscì a resistere agli incantesimi di Circe e a convincerla a restituire forma umana ai suoi compagni

Testimonianze Archeologiche

In epoca romana, sul Monte Circeo venne eretto un tempio in onore di Circe. Sulla sommità del picco sono ancora visibili i resti di quello che viene identificato come un tempio dedicato a Venere, meta di pellegrinaggio delle più antiche tribù italiche

 Inoltre, gli antichi Romani fondarono la colonia di Circei, successivamente trasformata in città fortezza, a testimonianza dell’importanza strategica e culturale che attribuivano a questo territorio

Il Picco di Circe rappresenta una destinazione di grande interesse per gli amanti del trekking, della natura e della storia. Nonostante la sua altitudine modesta, offre un’esperienza escursionistica impegnativa e panorami spettacolari che abbracciano il Mar Tirreno e le isole circostanti. La ricchezza naturale del Parco Nazionale del Circeo, con la sua flora e fauna diverse, insieme al fascino dei miti e delle leggende che avvolgono il monte, rendono questo luogo unico nel panorama italiano.

Per gli escursionisti che desiderano affrontare la salita al Picco di Circe, è fondamentale una buona preparazione fisica e tecnica, dato il livello di difficoltà dei sentieri. Per i meno esperti, le escursioni guidate rappresentano un’ottima soluzione per scoprire in sicurezza le bellezze di questo promontorio che, come un guardiano solitario, si erge tra terra e mare, custodendo i segreti di una storia millenaria.

Quali sono i sentieri più suggestivi per raggiungere il Picco di Circe

1. Sentiero del Belvedere delle Crocette

  • Punto di partenza: Belvedere delle Crocette (San Felice Circeo)

  • Panorama: vista su Isole Ponziane, Golfo di Gaeta e pianura Pontina

  • Caratteristiche tecniche: si snoda lungo il crinale passando per l’Acropoli e il Fortino di Creta Rossa, con tratti esposti ma meno ripidi rispetto alla cresta ovest

  • Dislivello: circa 334 m

  • Tempo di percorrenza: 6–7 ore (andata e ritorno)

  • Difficoltà: Media–Alta — consigliato a chi cerca un equilibrio tra sfida fisica e panorami continui


2. Sentiero della Torre Paola

  • Punto di partenza: strada sterrata nei pressi di Torre Paola

  • Panorama: vista diretta sul mare e sulle isole

  • Caratteristiche tecniche: primo tratto in una lecceta, poi passaggi esposti che richiedono l’uso delle mani

  • Accessibilità: in rifacimento dal 2023, non ufficialmente accessibile

  • Quota massima: 592 m

  • Difficoltà: Alta — adatto solo a escursionisti esperti e a chi verifica anticipatamente lo stato del percorso


Altri itinerari nei dintorni

  • Percorso storico con mura ciclopiche e vista sul Faro di Capo Circeo

  • Facile passeggiata sotto il Picco, ideale per ammirare i tramonti

  • Itinerario fresco tra antiche ville romane


Informazioni utili

  • Segnavia: CAI 750 (per entrambi i percorsi), prestare attenzione ai tratti esposti

  • Equipaggiamento obbligatorio:

    • Scarponi con buon grip

    • Acqua (almeno 2 litri)

    • Cappello e crema solare

  • Avvertenze meteorologiche: in caso di pioggia, aumentato rischio di scivolamenti

  • Aggiornamenti ufficiali: consultare sempre il sito del Parco Nazionale del Circeo prima di partire

Buona escursione e… buon panorama!

Change privacy settings
×