Il tema dell’inquinamento da plastica si sposta sempre più dal semplice quadro ambientale a una minaccia diretta per la salute umana. A Bruxelles, un incontro tra Antonio Decaro, presidente della commissione ambiente del parlamento europeo, e i rappresentanti di Plastic Free Onlus ha acceso il dibattito sulle conseguenze delle micro e nanoplastiche sospese nel nostro ambiente quotidiano. L’assenza di regolamenti specifici in Europa per questa contaminazione preoccupa, soprattutto considerando la presenza di queste particelle nelle acque, negli alimenti e nell’aria.
Il ruolo di plastic free onlus e i dati scientifici sulle nanoplastiche
Plastic Free Onlus, con al timone Luca De Gaetano e Lorenzo Zitignani, ha evidenziato dati allarmanti portati dal mondo della ricerca. In particolare, uno studio ha individuato fino a 370.000 particelle di nanoplastica per litro d’acqua. Questo dettaglio non è banale: ci mostra come la plastica abbia ormai invaso risorse vitali, entrando direttamente nella catena che porta al nostro organismo. Al momento, il diritto europeo non stabilisce alcun limite rigoroso per la presenza di queste plastiche nelle bevande o alimenti. I rappresentanti di Plastic Free hanno sottolineato la necessità di mettere al centro questo problema anche sotto il profilo sanitario, non solo ambientale.
L’impatto delle nanoplastiche e l’assenza di regolamentazione
Le ricerche scientifiche che accompagnano queste segnalazioni aiutano a capire che l’impatto non è più teorico, ma concreto e tangibile. Ogni particella infilata nel corpo attraverso cibo e acqua rappresenta un elemento di rischio sottovalutato. È chiaro che una politica che ignora queste evidenze rischia di lasciare la popolazione esposta a danni potenziali legati alla contaminazione da plastica.
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L’impegno del parlamento europeo e le azioni dell’efsa
Antonio Decaro ha confermato che il parlamento europeo ha avviato un dialogo con l’EFSA, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, per investigare a fondo le conseguenze della nanoplastica sulla salute. Non si tratta solo di studiare il problema: c’è un percorso in divenire per definire limiti e controlli, in modo da tutelare concretamente i cittadini.
Questa iniziativa arriva in un momento delicato, con una domanda sempre più pressante sul ruolo della plastica nei processi di consumo quotidiano. Il lavoro dell’EFSA dovrà incrociare le evidenze scientifiche con le esigenze di regolamentazione, tenendo conto anche delle opinioni e delle richieste che arrivano dal parlamento europeo. La fase di approfondimento è decisiva per gettare le basi di una normativa che al momento manca nel vecchio continente.
Il dialogo tra istituzioni e scienza
La collaborazione tra parlamento europeo e EFSA rappresenta un passaggio chiave per una politica sanitaria basata sui dati e sulla tutela dei cittadini europei.
La partecipazione di plastic free all’inc-5 a ginevra
Plastic Free Onlus si prepara a portare la propria esperienza di attivismo e conoscenza all’INC-5, l’importante tavolo negoziale internazionale convocato a ginevra dal 5 al 14 agosto. Questo incontro rappresenta una delle fasi cruciali per definire un trattato globale contro l’inquinamento da plastica, voluto dall’assemblea delle nazioni unite per l’ambiente nel 2022.
Lo status di osservatore ufficiale ottenuto da Plastic Free presso il programma delle nazioni unite per l’ambiente permette all’associazione di farsi portavoce delle comunità e dei volontari che ogni giorno lavorano sul territorio per limitare i danni della plastica. La delegazione italiana sarà presente a confronto con rappresentanti di stati, ONG e organizzazioni internazionali. L’obiettivo è chiaro: allargare le regole finora tracciate, inserendo misure che riguardano tutto il ciclo produttivo e di smaltimento della plastica.
Le sfide che attendono il trattato globale contro la plastica
Il negoziato a ginevra emerge come uno snodo delicatissimo. Serve superare l’opposizione di alcuni paesi più legati al business della plastica e le influenze delle lobby che tentano di rallentare ogni forma di regolamentazione. È in gioco la tutela della salute pubblica e dell’ambiente, con un impatto che nessuno può più ignorare.
Plastic Free vuole portare in questa sede la voce di chi si confronta con i danni quotidiani dell’inquinamento plastico. Le richieste riguardano limiti precisi per le particelle di plastica, una maggiore ricerca sul tema e un’azione politica che vada oltre le parole. La posta è alta, perché un accordo potrebbe cambiare le regole globali e spingere verso un futuro meno esposto alle microplastiche. Non si tratta più soltanto di proteggere gli ecosistemi naturali ma anche di garantire la salute delle persone.