Il papa al summit di ginevra: servono regole globali per guidare l’uso dell’intelligenza artificiale

Il papa al summit di ginevra: servono regole globali per guidare l’uso dell’intelligenza artificiale

Il papa, tramite il cardinale Pietro Parolin all’AI for Good Summit 2025 di Ginevra, sottolinea l’importanza di un’etica condivisa nell’uso dell’intelligenza artificiale per garantire dignità umana e giustizia sociale.
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Il papa, tramite il cardinale Parolin all’AI for Good Summit 2025, sottolinea l’importanza di un’etica condivisa nell’uso dell’intelligenza artificiale, invitando a bilanciare innovazione tecnologica e valori umani per garantire giustizia, dignità e inclusione globale. - Gaeta.it

L’uso dell’intelligenza artificiale sta cambiando rapidamente il modo in cui viviamo e lavoriamo. Al centro di questo cambiamento, il papa ha ribadito ai partecipanti dell’AI for Good Summit 2025 a ginevra l’importanza di un controllo attento e condiviso di queste tecnologie. Il messaggio, affidato al cardinale Pietro Parolin, sottolinea che nonostante l’efficienza crescente dell’IA, essa non può sostituire il giudizio morale né le relazioni umane autentiche.

Il messaggio di papa leone xiv all’AI for Good Summit 2025

Il 10 luglio 2025, il cardinale segretario di stato vaticano Pietro Parolin ha consegnato il messaggio del papa durante l’AI for Good Summit che si è svolto a ginevra. Questo evento, promosso dall’International Telecommunication Union con il sostegno delle Nazioni Unite e del governo svizzero, ha incluso tavole rotonde, workshop e dimostrazioni rivolte a trovare soluzioni concrete per integrare l’IA in ambiti quali sanità, istruzione e sviluppo globale.

Nel testo, papa leone xiv indica chiaramente come la tecnologia, pur mettendo a disposizione capacità sorprendenti di calcolo e rapidità, non possa in alcun modo sostituire la capacità di giudizio basata sul discernimento morale. La sfida principale consiste nel garantire una gestione coordinata delle nuove tecnologie, capace di rispettare valori etici e sociali a livello sia locale sia globale. L’attenzione è rivolta infatti a non perdere di vista l’aspetto umano di ogni innovazione tecnologica.

Connettere il mondo: il ruolo dell’ITU contro il divario digitale

Il messaggio papale riconosce il lavoro svolto dall’ITU nel corso dei suoi 160 anni. L’ente ha promosso la cooperazione globale per allargare a tutte le popolazioni i vantaggi delle tecnologie di comunicazione. A oggi, però, ancora circa 2,6 miliardi di persone, soprattutto in aree rurali o soggette a povertà, non hanno accesso a internet o ai mezzi digitali di base.

Secondo il papa, colmare questo divario resta una priorità cruciale. La possibilità di “connettere la famiglia umana” attraverso le reti digitali non è solo un traguardo tecnologico, ma un passo fondamentale per garantire opportunità pari a livello globale. In questo senso, l’ITU si propone come un intermediario prezioso per sostenere politiche che favoriscano infrastrutture nelle regioni svantaggiate, contribuendo a rendere accessibile una tecnlogia connessa con lo sviluppo economico, sociale e culturale. L’attenzione alle persone escluse da questa trasformazione tecnologica fa emergere una questione di giustizia sociale e diritti umani.

L’impatto profondo dell’intelligenza artificiale nella società contemporanea

Il papa definisce la rivoluzione digitale un fenomeno di vasta portata che ha coinvolto diversi aspetti della vita. In particolare, l’intelligenza artificiale sta modificando settori chiave come la sanità, il lavoro, l’istruzione, la governance e l’ambito militare. Questa trasformazione non avviene in modo neutrale: comporta scelte e responsabilità che devono essere affrontate con rigore.

Tra i pericoli richiamati, emerge il fatto che i sistemi di IA, seppure capaci di apprendere e adattarsi autonomamente, si basano su algoritmi che operano scelte tecniche. A questo si lega la necessità di confrontarsi con gli aspetti antropologici ed etici dell’intelligenza artificiale. È necessario definire regole chiare e strumenti normativi che premino il valore della dignità umana e proteggano diritti e libertà fondamentali. Il papa invita a costruire ponti che favoriscono il dialogo e la fraternità, garantendo che l’avanzamento tecnologico non si traduca in una perdita di umanità.

L’igiene morale della tecnologia: un richiamo al discernimento umano

Nonostante l’intelligenza artificiale possa simulare alcuni processi di ragionamento umano, non sostituisce il giudizio morale né la capacità di stabilire relazioni vere e profonde tra persone. Papa leone xiv sottolinea che la crescita di queste tecnologie richiede uno sviluppo parallelo della responsabilità umana.

Questo significa che chi progetta, gestisce o supervisiona sistemi di IA ha un compito che va ben oltre la semplice creazione tecnica. Serve un impegno a rispettare principi etici e a favorire una consapevolezza dei rischi e delle implicazioni sociali. Anche gli utenti hanno una parte di responsabilità nella scelta e nell’uso delle nuove tecnologie. Il papa ribadisce che questa fase stimola un confronto centrale su cosa voglia dire essere umani, rafforzando la necessità di un’etica che accompagni il progresso scientifico.

Oltre l’efficienza: l’etica al centro dei sistemi tecnologici

Il messaggio invita a definire regole capaci di andare oltre il semplice criterio dell’efficienza o dell’utilità. L’attenzione deve focalizzarsi sulla persona e sulla sua dignità, tutelando le libertà fondamentali. Sviluppatori, gestori e utenti devono agire secondo principi etici condivisi che garantiscano trasparenza, rispetto dei diritti e tutela della privacy.

L’appello si rivolge a promuovere un quadro normativo che metta al centro l’essere umano, non soltanto come fruitore, ma come protagonista delle scelte tecnologiche. Questa visione deve diffondersi in ambito locale e globale, alla luce di una governance che riconosca la complessità della realtà umana e sociale. La sfida si estende a istituzioni e società civili per mantenere un equilibrio tra innovazione e rispetto dei valori universali.

Il concetto di tranquillitas ordinis preso da sant’agostino

Papa leone xiv richiama infine la nozione di tranquillitas ordinis, la “tranquillità dell’ordine”, elaborata da sant’agostino nella De civitate Dei. Questo concetto rappresenta un ideale da coltivare per favorire società pacifiche e giuste. Rileva che mantenere saldi valori morali e sociali aiuta a costruire un ordine più umano che serve lo sviluppo integrale delle comunità.

Secondo il messaggio, la tranquillitas ordinis non è un ricordo da museo, ma una guida concreta per evitare che la rapidità delle trasformazioni tecnologiche generi caos o disuguaglianze. La promozione di un equilibrio forte tra innovazione e dignità umana resta un obiettivo cruciale in questa epoca di cambiamenti intensi, in cui l’IA gioca un ruolo sempre più centrale. Questo richiamo sottolinea quanto la tecnologia debba servire il bene comune e la famiglia umana nella sua totalità.

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